L’attaccamento sociale come possibile base del legame uomo-lupo
Le capacità socio-cognitive del cane che gli permettono di instaurare un complesso legame sociale con l’uomo sono delle capacità chiave evolutesi nel corso del processo di domesticazione. Uno degli aspetti più interessanti da chiarire riguarda l’origine evolutiva di queste capacità a partire dal repertorio comportamentale presente nel suo antenato, il lupo
Nel cane (Canis lupus familiaris) la capacità di instaurare un legame eterospecifico e di tipo affiliativo con l’uomo, anche con un’interazione minima, si mantiene pressoché inalterata durante l’intero ciclo vitale a partire dai primi giorni di vita sino alla vita adulta. L’intensa selezione operata dall’uomo nel corso del processo di domesticazione ha avuto un impatto notevole nel plasmare in maniera direzionata questa capacità. Uno degli aspetti da chiarire riguarda l’eventuale presenza già nell’antenato del cane, il lupo (Canis lupus) della capacità di stabilire interazioni sociali inter-specifiche con l’uomo: è un tratto fenotipico già riscontrabile nel lupo oppure si è evoluto ex novo?
In uno studio, pubblicato su Scientific Reports e condotto dagli scienziati del dipartimento di Etologia dell’Università “Eötvös Loránd” di Budapest, indagando questo interrogativo, è stato investigato il tipo di legame sociale lupo-uomo che hanno instaurato 10 esemplari di lupo sottoposti sin dalla nascita all’iterazione con l’uomo.
I ricercatori sono partiti dal presupposto che il tipo di legame sociale che il cane instaura con l’uomo è molto simile all’attaccamento, la relazione che si instaura fra genitore-figlio, pur non essendo direttamente correlato ad esso poiché né i cuccioli di lupo né di cane sviluppano questo tipo di legame verso la loro madre. Tale forma di “attaccamento sociale” nei lupi è alla base della socializzazione intra-specifica, è tipica dell’età adulta e rispetta i criteri tipici dell’attaccamento: ricerca e riconoscimento del compagno, interazioni affiliative, aumento dello stress e della ricerca del compagno dopo un’involontaria separazione. I ricercatori si sono dunque chiesti se i lupi socializzati con l’uomo avessero instaurato un legame sociale simile con il proprio caregiver (l’individuo con cui avevano regolarmente interazioni).
Per far ciò hanno modificato ed utilizzato il “test dell’estraneo” che è il metodo di riferimento per studiare l’attaccamento filiale nell’uomo. Ogni lupo è stato sottoposto a due fasi dello stesso test: è stato condotto in una zona neutra in presenza del suo caregiver e di un estraneo. Ad un certo punto, uno dei due doveva salutare il lupo e allontanarsi fino al punto di non essere più individuabile mentre l’altro individuo rimaneva con lui. Lo scopo del test è stato quello di valutare il tipo di comportamenti che il lupo mette in atto da quando l’individuo si allontana sino a quando ritorna con il fine di confrontare i risultati ottenuti dall’allontanamento del caregiver (con cui si presume ci sia il legame) e dell’estraneo. La stessa procedura è stata effettuata su un gruppo di 9 cani con i loro rispettivi padroni e un estraneo.
I risultati hanno evidenziato una netta differenza fra le reazioni che i lupi mostravano all’allontanamento del caregiver rispetto all’allontanamento dell’estraneo. Nel primo caso, i lupi tiravano maggiormente il guinzaglio in direzione del caregiver in allontanamento. Aumentava la frequenza di segnali correlati ad uno stato di stress: ansimavano, si leccavano il muso ed emettevano gemiti. Infine, il tasso di esplorazione del territorio circostante aumentava nel caso in cui era il caregiver a rimanere, indicando l’effetto “base sicura” (in presenza dell’estraneo si sentivano meno tranquilli di esplorare il territorio).
Curiosamente, i cani hanno reagito al test dell’estraneo in maniera simile a quella dei lupi socializzati. I cani tiravano il guinzaglio in misura maggiore se ad allontanarsi era il padrone e non l’estraneo; rispetto ai lupi, comunque, i cani cercavano più frequentemente il loro padrone e tiravano meno il guinzaglio in generale. Infine, anche i cani esplorano il territorio circostante più di frequente se il padrone rimane con loro, piuttosto che l’estraneo.
I risultati di questo studio supportano l’ipotesi che, almeno nelle prime fasi della domesticazione, la capacità dei lupi adulti di formare legami sociali fra membri del loro pack (l’unità sociale dei lupi) abbia presentato un grado di plasticità fenotipica tale da permettere la formazione di un legame d’attaccamento inter-specifico, socializzante, con l’uomo.
In tal senso, la selezione tramite assimilazione genetica avvenuta nel corso del processo di domesticazione avrebbe agito, parallelamente ad altre modificazioni genetiche e fenotipiche, a livello del piano di sviluppo ontogenetico della capacità di instaurare un legame d’attaccamento sociale con l’uomo, permettendo che tale legame fosse possibile con la minima interazione e che tale capacità fosse estesa a tutto l’arco della vita del cane.
Fonti:
Lenkei, R., Újváry, D., Bakos, V. et al. Adult, intensively socialized wolves show features of attachment behaviour to their handler. Sci Rep 10, 17296 (2020). https://doi.org/10.1038/s41598-020-74325-0
Immagine: Warsocket, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Consegue la laurea triennale in Scienze biologiche presso l’Università di Perugia, attualmente è iscritto alla magistrale in Conservazione ed Evoluzione presso l’Università di Pisa. Coltiva la passione sull’etologia e la biologia evoluzionistica, con particolare interesse nell’ambito della cognizione animale. Con l’obiettivo di divulgare le basi scientifiche del comportamento animale e le nuove scoperte del campo, ha creato e gestisce il progetto di divulgazione Animal Behavior sulle omonime pagine Facebook e Instagram.