L’eredità dei Fenici
I Fenici furono un grande popolo che abitò le terre dell’attuale Libano e che, grazie alla sviluppata tecnologia applicata al campo della navigazione, dominò per secoli le coste del Mar Mediterraneo fino a quando, nel 64 a.C. i loro territori furono annessi all’Impero Romano. Nonostante ciò, l’eredità di questo popolo vive tutt’ora, sotto forma di geni, nelle attuali popolazioni mediterranee. […]
I Fenici furono un grande popolo che abitò le terre dell’attuale Libano e che, grazie alla sviluppata tecnologia applicata al campo della navigazione, dominò per secoli le coste del Mar Mediterraneo fino a quando, nel 64 a.C. i loro territori furono annessi all’Impero Romano. Nonostante ciò, l’eredità di questo popolo vive tutt’ora, sotto forma di geni, nelle attuali popolazioni mediterranee.
Nell’ambito di un progetto del National Geographic, volto a valutare l’impatto genetico delle migrazioni umane in tempi storici, è stato infatti analizzato il contributo che queste genti hanno lasciato nel genoma delle attuali popolazioni dislocate sulle coste del Mediterraneo. Lo studio si è concentrato sull’individuazione di alcuni marcatori situati sul cromosoma Y del genoma di 1.330 individui di sesso maschile, scelti in alcune località costiere che un tempo furono colonie fenicie. Questi campioni sono stati poi confrontati con altrettanti provenienti da aree geograficamente vicine, ma che nel passato sono state interessate da eventi storici e migratori differenti.
L’analisi, pubblicata sulla rivista American Journal of Human Genetics (da qui si accede all’articolo liberamente consultabile), ha mostrato che alcuni loci genici sono si ritrovano in molti individui accomunati dal fatto di vivere in una ex-colonia fenicia, indipendentemente dalla distanza; al contrario, questi loci non sono rintracciabili (o meglio sono presenti solo a percentuali bassissime per effetto della migrazione) nelle località geograficamente vicine a queste ex-colonie, che non hanno avuto le medesime vicende migratorie.
Presi complessivamente, i risultati indicano che in queste popolazioni gli aplogruppi di derivazione fenicia si ritrovano nella popolazione mediterranea in circa un uomo su 17, pari al 6% del totale degli individui maschi.
Gli insediamenti fenici risultano dunque “marcati geneticamente”, ad indicare il trascorso da colonia; ma ciò che più importa è che questo tipo di analisi potrà essere condotta anche su altre importanti popolazioni del passato, determinandone così l’eredità genetica e valutando con sempre maggior accuratezza le dinamiche di dispersione della nostra specie.
Andrea Romano
Riferimenti:
Zalloua et al., Identifying Genetic Traces of Historical Expansions: Phoenician Footprints in the Mediterranean,
The American Journal of Human Genetics (2008), doi:10.1016/j.ajhg.2008.10.012
Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.