L’estinzione del lupo dell’ Alaska
L’estinzione avvenuta durante l’ultima era glaciale, il periodo wurmiano, ha coinvolto numerose specie che vivevano soprattutto in America settentrionale, Europa e Asia. Da uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology emerge che alla lista delle specie scomparse deve esserne aggiunta almeno una: un canide strettamente imparentato all’odierno lupo, che viveva tra i ghiacci dell’Alaska. Generalmente si pensava che i lupi […]
L’estinzione avvenuta durante l’ultima era glaciale, il periodo wurmiano, ha coinvolto numerose specie che vivevano soprattutto in America settentrionale, Europa e Asia. Da uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology emerge che alla lista delle specie scomparse deve esserne aggiunta almeno una: un canide strettamente imparentato all’odierno lupo, che viveva tra i ghiacci dell’Alaska.
Generalmente si pensava che i lupi (Canis lupus) fossero sopravvissuti all’estinzione della fine del Pleistocene, ma ricercatori dello Smithsonian Genetics Program e della Uppsala University hanno scoperto che questa nuova specie parente del lupo, fin’ora sconosciuta, sarebbe scomparsa circa 12.000 anni fa.
La ricerca ha previsto l’utilizzo congiunto di diverse analisi, dallo studio morfologico di reperti fossili al sequenziamento di porzioni di DNA mitocondriale prelevate da esemplari rinvenuti nel permafrost. Tramite queste analisi sono state ricostruite le relazioni evolutive tra i lupi dell’Alaska e quelli moderni provenienti da varie parti del mondo, riscontrando sorprendentemente una netta discontinuità sia di carattere genetico che morfologico. La specie antica risulta infatti più robusta, come dimostrato dal cranio più grosso e spesso, e dotata di un morso più potente rispetto all’attuale, caratteristiche utili per l’uccisione e il consumo di prede dalle dimensioni imponenti, come quelle che vivevano in Alaska durante il tardo Pleistocene.
Da questi risultati emerge dunque che il lupo dell’Alaska scomparve completamente senza lasciare discendenti. Dopo la sua estinzione, l’habitat precedentemente occupato fu ricolonizzato dalle popolazioni della specie moderna che viveva a latitudini più meridionali.
Ora resta da capire quali furono le cause di questa estinzione, se esclusivamente dovuta alle condizioni climatiche avverse o legata alla caccia da parte delle popolazioni umane che cominciavano ad insediarsi nella regione.
La foto di Tracy Brooks è tratta da Wikipedia.
Andrea Romano
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.