L’Hobbit è sempre più una specie a parte

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Ulteriori analisi sull’uomo di Flores ne confermano lo status di specie indipendente del genere Homo

Un articolo (“Hobbits’ Size Not Likely Linked to Growth Disorders”) nella sezione di scienze del New York Times sintetizza l’ultimo articolo scientifico pubblicato su PLoS One sull’Homo floresiensis (“Homo floresiensis Contextualized: A Geometric Morphometric Comparative Analysis of Fossil and Pathological Human Samples”). Ovviamente siamo sempre in attesa di almeno un secondo cranio, che però dopo anni ancora non è stato scoperto. Le analisi si sono quindi concentrate sullo scheletro postcraniale ma soprattutto sull’unico cranio (LB1, nell’immagine) di cui si dispone attualmente. 

Anche questa pubblicazione conferma che, pur essendoci una certa affinità con i crani patologici attuali, quello di Flores sembrerebbe una versione modificata di crani appartenenti a specie di ominini oggi scomparse, confermando quindi l’ipotesi di una nuova specie del genere Homo.

Daniele Formenti