Linee di Arresto della Crescita ossea e metabolismo
Nel corso dei decenni si sono succedute innumerevoli scoperte che hanno enormemente ampliato la nostra conoscenza dei dinosauri. Tuttavia, un aspetto fondamentale della loro fisiologia è ancora molto controverso e di difficile interpretazione: al giorno d’oggi, non abbiamo informazioni sufficienti sul loro metabolismo e sulla loro capacità di regolare la temperatura corporea, quindi sul fatto se fossero omeotermi, in grado […]
Nel corso dei decenni si sono succedute innumerevoli scoperte che hanno enormemente ampliato la nostra conoscenza dei dinosauri. Tuttavia, un aspetto fondamentale della loro fisiologia è ancora molto controverso e di difficile interpretazione: al giorno d’oggi, non abbiamo informazioni sufficienti sul loro metabolismo e sulla loro capacità di regolare la temperatura corporea, quindi sul fatto se fossero omeotermi, in grado cioè di termoregolarsi autonomamente, o eterotermi, ovvero totalmente dipendenti dalla temperatura ambientale (Pikaia ne ha parlato qui e qui).
I paleontologi sostenitori dell’una o dell’altra ipotesi hanno portato indizi che comprovassero la loro convizione, ma ancora nessuno è stato in grado di fornire una prova schiacciante. Uno dei principali punti di forza per i sostenitori dell’eterotermia dei dinosauri è la presenza nelle loro ossa fossili delle cosiddette Linee di Arresto della Crescita (o LAGs), sottili linee concentriche visibili nelle sezioni ossee, indicatori di un rallentamento o arresto della crescita. Secondo l’attuale visione, la presenza di LAGs indicherebbe un tasso di crescita delle ossa non costante, che dovrebbe presupporre la dipendenza dell’organismo dalla temperatura ambientale. Le specie omeoterme, invece, essendo in grado di mantenere costante la temperatura corporea, non dovrebbero risentire delle oscillazioni della temperatura ambientale e avere, quindi, un tasso di crescita costante. Insomma, le LAGs sarebbero tipiche ed esclusive delle specie eteroterme.
Oggi, uno studio su Nature, smonta totalmente questa idea: un gruppo di ricercatori internazionali ha infatti dimostrato che le linee di arresto della crescita sono presenti anche nelle specie omeoterme. In particolare, dai risultati emerge che in tutte le 41 specie di mammiferi analizzate, sia fossili che ancora esistenti, sono stati rinvenuti questi indicatori di discontinuità della crescita ossea, a prescindere dall’habitat (dalle specie artiche a quelle tropicali) e dalle differenze di taglia e parentela. In generale, lo studio evidenzia come le LAGs siano associate ai periodi di maggiore stress ambientale (freddo nelle regioni artiche e siccità in quelle tropicali), quindi alla limitatezza di cibo e acqua, periodi in cui le risorse disponibili vengono investite dagli organismi sul proprio mantenimento piuttosto che sulla crescita corporea. La presenza di LAGs nelle ossa non sarebbe affatto un indicatore della tipologia di metabolismo, bensì, semplicemente, una testimonianza della variazioni ambientali stagionali a cui gli organismi sono soggetti.
Attenzione, questo non significa che i dinosauri fossero animali a sangue caldo, ma solamente che non è possiibile utilizzare questo strumento per asserire il loro metabolismo. Una domanda sorge spontanea: come è possibile che finora nessuno avesse mai pensato a verificare la presenza delle LAGs negli animali a sangue caldo?
Andrea Romano
Riferimenti:
Meike Köhler, Nekane Marín-Moratalla, Xavier Jordana, Ronny Aanes. Seasonal bone growth and physiology in endotherms shed light on dinosaur physiology. Nature, 2012; DOI: 10.1038/nature11264
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.