Microendemismi in Madagascar
Ancora una volta il Madagascar si dimostra incredibile fucina di biodiversità ed endemismi. E’ di pochi giorni fa la descrizione, sulle pagine della rivista PLoS One, della scoperta di quattro nuove specie di camaleonti nani del genere Brookesia (un’immagine e un’altra). Si tratta, in particolare, di B. confidens, B. desperata, B. micra e B. tristis, scoperte recentemente da un gruppo […]
Ancora una volta il Madagascar si dimostra incredibile fucina di biodiversità ed endemismi. E’ di pochi giorni fa la descrizione, sulle pagine della rivista PLoS One, della scoperta di quattro nuove specie di camaleonti nani del genere Brookesia (un’immagine e un’altra).
Si tratta, in particolare, di B. confidens, B. desperata, B. micra e B. tristis, scoperte recentemente da un gruppo di ricercatori tedeschi nella regione settentrionale dell’isola (l’area della scoperta). Oltre all’aspetto morfologico, i ricercatori presentano un’approfondita analisi filogenetica, basata sulla comparazione di sequenze di DNA, che ne attesta lo status di specie indipendenti (l’albero filogenetico). B. confidens si dimostra il sister taxon di B. tubercolata, una specie già nota, e, a loro volta, insieme costituiscono il sister taxon del gruppo contenente le altre tre specie nuove. L’isolamento riproduttivo tra i diversi camaleonti nani sarebbe mantenuto, oltre che da una segregazione spaziale (solo B. tubercolata e B. confidens condividono il medesimo areale), anche da un’accentuata divergenza degli apparati genitali maschili, gli emipeni (un’immagine), che riduce le probabilità di accoppiamento interspecifico.
Lo studio si addentra nella descrizione delle specie, che condividono tutte le microscopiche dimensioni (massimo 30 mm), abitano un ambiente molto simile (la lettiera di foglie e rami ai piedi degli alberi, anche se ad altezze differenti dal suolo) e la capacità di cambiare colore in tempi rapidi. Inoltre, di due delle specie (B. desperata e B. tristis) è stato possibile anche documentare la riproduzione: entrambe hanno prodotto due uova di grosse dimensioni se comparate alla taglia corporea (un’immagine).
Infine, una menzione speciale la merita B. micra (nell’immagine in alto) che, come si evince dal nome, è di dimensioni microscopiche: non raggiunge, infatti, nemmeno i 2 cm di lunghezza (esclusa la coda) e rappresenta uno dei più piccoli vertebrati finora noti. Questa specie potrebbe essere un estremo esempio di nanismo insulare, dato che si trova solamente su una piccolissima isola a nord del Madagascar (Nosy Hara).
Una straordinaria radiazione adattativa ha seguito uno straordinario adattamento delle dimensioni corporee dovuto alla vita insulare, creando una straordinaria diversità microendemica: ecco il Madagascar.
Andrea Romano
Riferimenti:
Frank Glaw, Jörn Köhler, Ted M. Townsend, Miguel Vences. Rivaling the World’s Smallest Reptiles: Discovery of Miniaturized and Microendemic New Species of Leaf Chameleons (Brookesia) from Northern Madagascar. PLoS ONE, 2012; 7 (2): e31314 DOI: 10.1371/journal.pone.0031314
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.