Minimo Comune Denominatore (MCD) di una cellula
Sembrerebbe una questione matematica ma è invece un appassionante studio che coinvolge numerosi ricercatori alla scoperta del corredo minimo necessario alla sopravvivenza di una cellula. L’attenzione si è concentrata principalmente sul batterio Mycoplasma genitalium che possiede solo tra 382 e 482 geni. Con una tecnica sofisticata molecolare (Global Transposon Mutagenesis) gli autori hanno cercato di eliminare pezzo per pezzo il […]
Sembrerebbe una questione matematica ma è invece un appassionante studio che coinvolge numerosi ricercatori alla scoperta del corredo minimo necessario alla sopravvivenza di una cellula. L’attenzione si è concentrata principalmente sul batterio Mycoplasma genitalium che possiede solo tra 382 e 482 geni. Con una tecnica sofisticata molecolare (Global Transposon Mutagenesis) gli autori hanno cercato di eliminare pezzo per pezzo il patrimonio molecolare fino ad ottenere una cellula funzionante al MCD. Cosa significa? Per prima cosa, il giocattolino, sarebbe il più piccolo essere vivente mai conosciuto. La vita si ridurrebbe a una manciata di geni interagenti tra di loro? Il riduzionismo è in agguato! Tolti tutti i fronzoli si potrebbe avere tra le mani un singolo, funzionante, cromosoma. A questo punto tutto diventerebbe possibile: aggiungere geni conosciuti e verificare come funzionano; inserire il cromosoma in altre cellule, in organismi più complessi………..forse viaggiamo troppo con la fantasia….o no? Questo è l’articolo che grazie alla opzione Open Access è disponibile a testo completo: Essential genes of a minimal bacterium John I. Glass, Nacyra Assad-Garcia, Nina Alperovich, Shibu Yooseph, Matthew R. Lewis, Mahir Maruf, Clyde A. Hutchison, III, Hamilton O. Smith , and J. Craig Venter PNAS 2006 103: 425-430 La figura 3 dell’articolo, illustra tutte le vie metaboliche coinvolte nel funzionamento del batterio.