Musica e scienza: due mondi che si incontrano

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Daniel J. Levitin, psicologo cognitivo, neuroscienziato, musicista e scrittore statunitense si interroga sull’effetto della musica sul nostro cervello. Un viaggio tra note e connessioni neurali, tra artisti famosi e scienziati di fama internazionale, che ci accompagnano alla scoperta dei meccanismi che scatenano le emozioni quando ascoltiamo i nostri brani preferiti

Titolo: Fatti di Musica: la scienza di un’ossessione umana Autore: Daniel J. Levitin Prefazione: Wu Ming 2 Traduttore: Susanna Bourlot Editore: Codice Anno: 2008 Pagine: 273 Isbn: 978-88-7578-816-2 Biglietto alla mano, si parte per un viaggio alla scoperta della nostra mente sotto l’effetto di canzoni, melodie e suoni. Non abbiate timore, nel libro “Fatti di musica, la scienza di un’ossessione umana” verrete guidati passo per passo, partendo dalle conoscenze base sul mondo musicale, cosa siano pitch, ritmo, tempo…per poi passare a quel mistero che è la nostra mente. L’autore Daniel J. Levitin da musicista in una band di amici è poi passato al mondo della produzione musicale, innamorandosi sempre di più della magia creata dai suoni. Alla ricerca di risposte alle sempre più insistenti domande che affollavano la sua mente, è approdato successivamente allo studio delle neuroscienze:
“Cominciai a chiedermi perché alcuni musicisti finissero sulla bocca di tutti e altri languissero nell’oscurità. Mi domandavo anche perché ad alcuni la musica riuscisse tanto facile. Da dove viene la creatività? Perché alcune canzoni ci commuovono e altre ci lasciano indifferenti? E che ruolo ha la percezione di tutto ciò, quella misteriosa capacità che hanno i grandi musicisti e tecnici del suono di sentire sfumature ignote alla maggior parte di noi?”

Grazie alle sue competenze in entrambi i campi, l’autore rende facili e leggeri i passaggi nei meandri dei meccanismi alla base dell’interpretazione della musica, partendo da esperienze del quotidiano di chiunque, come battere il tempo col piede o con le mani a un concerto. Daniel J. Levitin riporta inoltre anche aneddoti della sua vita, esperienze personali come incontri con musicisti famosi o chiacchierate con ricercatori di fronte ad un caffè. Da questo libro non ci si deve aspettare un noioso susseguirsi di termini spiegati come su un dizionario, ma di un’analisi della questione, accanto all’autore che riflette e ragiona insieme a noi.

Il legame con la musica è un’eredità dei nostri antenati

Un brano, una melodia scatenano emozioni, fanno affiorare ricordi. Questo è uno dei punti su cui si concentra lo psicologo cognitivo, neuroscienziato, musicista e scrittore statunitense, andando a ricercare le origini del collegamento tra suoni ed emozioni indietro nel tempo:
”Il ruolo del cervelletto qui è chiaro. E anche l’idea che emozioni possano essere legate ai neuroni cerebellari ha un suo senso. Le più importanti attività di sopravvivenza spesso coinvolgono la corsa – per scappare da un predatore o inseguire una preda in fuga – e i nostri antenati avevano bisogno di reagire rapidamente, istantaneamente, senza analizzare la situazione e studiare la migliore linea d’azione. Per farla breve, tra i nostri antenati, quelli che erano dotati di un sistema emotivo direttamente connesso al loro sistema motorio potevano reagire più prontamente, e quindi vivere e riprodursi e trasmettere quei geni a un’altra generazione.”

La musica viene anche paragonata da Darwin alla coda del pavone, come indice di fitness biologica e fisica per attirare i compagni, ancor prima dell’arrivo del linguaggio. Insomma si è evoluta con noi fin dai tempi antichi.

Nelle canzoni si nasconde un interruttore per le nostre emozioni

Quando un brano ci entra dentro, anche il nostro corpo reagisce e spesso una melodia ci fa venire la pelle d’oca. Ascoltando certe canzoni, proviamo una serie di emozioni coinvolgenti, che risuonano con le nostre esperienze: i compositori sanno come prenderci, come colpirci nel profondo e smuovere le nostre anime. Anche a questo l’autore riesce a dare una spiegazione, proponendo esempi di canzoni famose, addentrandosi tra le loro note e svelandone i misteri, i segreti che le rendono impossibili da dimenticare.
“I compositori impregnano la musica di emozioni perché conoscono le nostre attese e decidono deliberatamente quando soddisfarle e quando no. I brividi, fremiti e lacrime che sperimentiamo con la musica dipendono dal fatto che le nostre aspettative sono state manipolate da un abile compositore e dai musicisti che interpretano la sua opera.”

Gli artisti sono essi stessi degli scienziati, che giocano con i meccanismi della mente, per farci sperimentare forti emozioni. In questo libro troverete un ponte tra l’origine della musica nei nostri antenati e la percezione moderna, vi stupirete dei piccoli dettagli che portano canzoni e suoni ad avere un impatto così profondo sul nostro cervello e nella nostra vita. Non rimarrete delusi da questo viaggio alla scoperta della mente umana sotto effetto di musica.