Nascita delle società complesse: la religione ha avuto un ruolo marginale
Le società umane sembrano essersi sviluppate in dimensioni e complessità delle organizzazioni sociali prima della nascita e l’affermazione delle grandi religioni moralizzatrici
Le divinità moralizzatrici, il credo verso una religione che impone schemi morali precisi e punizioni per i trasgressori, a differenza di quanto ritenuto in passato, non sarebbero alla base della creazione di società complesse. Da un nuovo studio pubblicato su Nature emerge che sarebbero invece apparse in epoche successive, per cui la loro esistenza non sarebbe stata la condizione necessaria alla creazione di organizzazioni sociali avanzate, sebbene possano aver avuto un ruolo nel loro successivo sviluppo.
Le religioni con forti elementi morali non sono state sempre al centro delle società umane. Le prime società erano infatti più propense a compiacere gli dei con preghiere e sacrifici che non attraverso comportamenti codificati. Si trattava però di società composte da pochi nuclei familiari e con legami diretti tra quasi tutti i componenti. Il passaggio a gruppi più grandi e complessi avrebbe richiesto l’elaborazione di un codice di comportamento che fosse in grado di regolare i rapporti anche tra sconosciuti; secondo le ipotesi precedenti le religioni avrebbero a questo punto avuto un ruolo pro-sociale, inducendo l’acquisizione di un codice di comportamento condiviso e trainando la formazione di società complesse.
Le nuove evidenze collocano invece la nascita di queste religioni in epoche successive alla nascita a di queste organizzazioni sociali, mettendo quindi in discussione la tesi che vuole la religione condizione necessaria per lo sviluppo di società complesse. Per giungere a tale conclusione, i ricercatori hanno utilizzato un database storico/archeologico/etnologico globale chiamato Seshat, che raccoglie dati relativi a 10000 anni di storia di 414 società più o meno complesse sparse su tutto il globo. Numerosità delle popolazioni, dimensione dei territori occupati, credo religioso e altri fattori come la presenza o meno di codici legislativi sono stati estratti e utilizzati per ricostruire la storia di queste popolazioni.
Dall’analisi statistica e cronologica risulta che le grandi religioni moralizzanti si sono affermate solo una volta che le popolazioni avevano raggiunto dimensioni ragguardevoli, di circa un milione di abitanti. Questi dati, dunque, risultano in controtendenza rispetto alla tesi che vuole i grandi dei moralizzatori come condizione necessaria per innescare lo sviluppo di grandi società complesse. Soprattutto, fanno notare gli autori e i commentatori esterni, questa ricerca mina le fondamenta della teoria che vuole la punizione divina quale elemento fondante delle organizzazioni sociali più complesse.
Ciononostante non mancano le critiche. Edward Slingerland, storico e studioso religioso dell’Università della British Columbia, fa notare che diversi dati inseriti in Seshat non hanno valenza condivisa tra gli esperti e il loro significato è tutt’ora oggetto di dibattito. Quest’incertezza può ovviamente tradursi in una minore affidabilità dei risultati ottenuti. A queste critiche risponde uno degli autori, Patrick Savage dell’Università Keio, in Giappone, sostenendo che dozzine di esperti hanno validato i dati inseriti nelle analisi, che quindi nonostante il grado di incertezza rilevabile resta molto affidabile, tanto più che in caso di incertezza e informazioni ambigue le analisi sono state ripetute diverse volte prima di considerare validi i risultati.
Ad ogni modo i risultati non scardinano completamente il ruolo delle grandi religioni nello sviluppo delle società umane: anche alla luce dei nuovi risultati, queste ultime avrebbero avuto un ruolo importante rafforzando coesione sociale e cooperazione. Comunque, a detta degli autori, sarebbe stato più importante il modo di pregare piuttosto che la divinità venerata; le prove archeologiche delle pratiche rituali ricadono spesso in epoche in cui e società iniziavano ad ampliarsi ma precedenti all’emergere di grandi religioni moralizzatrici, suggerendo che la standardizzazione delle pratiche sia stata probabilmente un fattore più importante di quanto fino ad ora ritenuto.
Riferimenti
Whitehouse H. et al. ,2019. Complex societies precede moralizing gods throughout world history
Immagine: Vajjarapu06 [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons