Ocelot & opossum: una strana coppia nella foresta amazzonica

ocelot opossum

Ocelot e opossum sono predatore e preda. Ma nuove osservazioni in Amazzonia suggeriscono che, in rari casi, potrebbero cooperare per sopravvivere.

È notte nella foresta amazzonica. Un ocelot cammina lentamente lungo un sentiero tra le liane. Davanti a lui, a pochi metri di distanza, un opossum fa altrettanto, apparentemente ignaro del pericolo. O forse no. Le due sagome si allontanano, poi, qualche minuto dopo, tornano insieme nella direzione opposta. Nessuna fuga, nessun agguato. Solo una passeggiata in tandem, documentata dalle immagini catturate dalle fototrappole. Ma non è un caso isolato: è accaduto almeno quattro volte, in contesti diversi, con individui diversi. Cosa sta succedendo?

Per la prima volta, un team internazionale di ricercatori ha documentato un’associazione apparentemente pacifica tra individui di ocelot (Leopardus pardalis) e opossum comune (Didelphis marsupialis), due specie notturne e solitarie che, in teoria, dovrebbero mantenersi a debita distanza. L’ocelot è infatti un predatore opportunista e l’opossum è una delle sue potenziali prede. La scoperta è stata recentemente descritta sulla rivista Ecosphere.

I ricercatori hanno raccolto quattro episodi indipendenti in Perù, dal 2019 al 2023, in cui le due specie camminano insieme lungo i sentieri della foresta, sempre molto vicine e senza comportamenti aggressivi o difensivi evidenti. In due casi, i due animali compaiono di nuovo insieme poco dopo, nella direzione opposta, come se si stessero muovendo deliberatamente l’uno in compagnia dell’altro.

Per andare oltre la semplice osservazione, gli autori hanno analizzato anche il comportamento degli opossum in risposta a segnali olfattivi lasciati da ocelot e da puma. In un esperimento condotto a Panama, le camere dotate di odori di ocelot (feci e urina) sono state visitate esclusivamente dagli opossum, in modo statisticamente significativo, mentre quelle con odori di puma o senza odori non hanno ricevuto visite. Non solo: gli opossum si fermano, annusano, si strofinano sul tessuto impregnato e restano anche diversi minuti. Questo suggerisce che non solo non temono l’odore del predatore, ma anzi ne sono attirati.

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(A) Numero di visite degli opossum alle fototrappole con stimoli olfattivi (cue) o condizioni di controllo, sia per l’esperimento con l’ocelot che per quello con il puma; (B) Tempo (in minuti) trascorso durante ciascuna visita alle fototrappole con stimoli olfattivi. La linea orizzontale indica il valore mediano, mentre i punti rappresentano visite indipendenti. L’asterisco indica una differenza significativa, mentre “ns” indica una differenza non significativa. Immagine: dalla pubblicazione

Perché un comportamento del genere? Una possibilità è che gli opossum traggano vantaggio dal “camuffarsi” chimicamente, coprendo il proprio odore con quello dell’ocelot, per sfuggire ad altri predatori come puma o giaguari. Ma potrebbe esserci di più. Esistono rari casi di cooperazione tra mammiferi solitari di specie diverse. Per esempio, in Nord America, tassi e coyote sono stati osservati cacciare insieme roditori, sfruttando le loro diverse abilità. Nell’Amazzonia peruviana, ocelot e opossum condividono alcune risorse alimentari e potrebbero, in linea teorica, trarre vantaggi reciproci da un’associazione: uno potrebbe stanare prede, l’altro mimetizzarsi meglio, o semplicemente vigilare.

L’idea di una “cooperazione” tra predatore e preda potrebbe sembrare paradossale, ma la natura è piena di alleanze inaspettate. Il fenomeno potrebbe anche essere raro o transitorio, legato a specifiche condizioni ecologiche. Tuttavia, l’esistenza stessa di queste interazioni suggerisce che la nostra comprensione delle dinamiche ecologiche è ancora incompleta.

Queste osservazioni, per ora limitate ma solide, aprono una finestra su un mondo di interazioni sottili e invisibili, che la tecnologia – in questo caso, le fototrappole – ci permette finalmente di intravedere. Non è detto che ocelot e opossum “collaborino” come fanno due compagni di caccia, ma la loro apparente tolleranza reciproca, ripetuta e contestualizzata, invita a riconsiderare le rigide etichette di “predatore” e “preda”. 

Secondo Ettore Camerlenghi, ricercatore in ecologia del comportamento al Collegium Helveticum di Zurigo:

Questa associazione tra ocelot e opossum ci ricorda ancora una volta quanto poco sappiamo e quanto ancora abbiamo da scoprire sull’ecologia e sul comportamento delle specie che abitano le foreste pluviali tropicali.

Forse, almeno a volte, la foresta permette anche storie diverse.

Riferimenti:

Camerlenghi, E., Gálvez, D., Ketola, C., Piga, A., Holmes, N., Mena, J. L., Tobler, M. W., Rayan, F., & Damas-Moreira, I. (n.d.). Beyond predator and prey: First evidence of an association between ocelot and opossum individuals. Ecosphere, 16(6). https://doi.org/10.1002/ecs2.70322

Immagine in apertura: dalla pubblicazione