Otaria di transizione
Importante ritrovamento fossile che spiega le prime fasi di evoluzione di otarie e leoni marini
Le testimonianze fossili di otarie e leoni marini (Famiglia Otariidae) sono molto scarse, non riflettendo minimamente l’attuale abbondanza di specie e la loro diversità. Questa limitatezza di fossili di otaridi contrasta invece con i resti degli altri pinnipedi, tra cui gli odobenidi, la cui unica specie attuale è il tricheco (Odobenus rosmarus). In particolare, i più antichi fossili di otarie risalgono a circa 10-12 milioni di anni fa, ma le loro caratteristiche cranio-dentali e morfologiche sono state considerate ‘derivate’, fornendo così ben poche informazioni sulle prime fasi della loro evoluzione.
A parziale risoluzione di questa situazione incerta, si inserisce un recente ritrovamento fossile, descritto sulla rivista Biology Letters. La nuova specie, chiamata Eotaria crypta, proviene da un deposito fossilifero californiano datato circa 15-17 milioni di anni fa. Eotaria crypta rappresenta pertanto il membro della famiglia degli otaridi più antico finora mai scoperto. In realtà, il fossile era noto fin dagli anni ’80 del secolo scorso, ma era sempre stato ritenuto un piccolo esemplare del genere di odobenide Neotherium.
La scoperta è importante perché fornisce preziose informazioni sulle prime fasi di evoluzione e diversificazione degli otaridi, colmando un notevole buco temporale tra l’antenato comune con gli odobenidi e i più antichi fossili di leoni marini finora noti. Con le sue piccole dimensioni corporee, non molto superiori a quelle delle attuali lontre marine, Eotaria crypta rappresenta quindi una ‘perfetta’ forma di transizione tra i primi pinnipedi e le attuali otarie: i suoi denti risultano infatti di complessità intermedia tra quelli assai semplificati delle odierne specie e quelli molto complessi (simili a quelli degli orsi) dei primi pinnipedi.
Riferimenti:
R. W. Boessenecker, M. Churchill. The oldest known fur seal. Biology Letters, 2015; 11 (2): 20140835 DOI: 10.1098/rsbl.2014.0835
Credit image: Robert Boessenecker
A parziale risoluzione di questa situazione incerta, si inserisce un recente ritrovamento fossile, descritto sulla rivista Biology Letters. La nuova specie, chiamata Eotaria crypta, proviene da un deposito fossilifero californiano datato circa 15-17 milioni di anni fa. Eotaria crypta rappresenta pertanto il membro della famiglia degli otaridi più antico finora mai scoperto. In realtà, il fossile era noto fin dagli anni ’80 del secolo scorso, ma era sempre stato ritenuto un piccolo esemplare del genere di odobenide Neotherium.
La scoperta è importante perché fornisce preziose informazioni sulle prime fasi di evoluzione e diversificazione degli otaridi, colmando un notevole buco temporale tra l’antenato comune con gli odobenidi e i più antichi fossili di leoni marini finora noti. Con le sue piccole dimensioni corporee, non molto superiori a quelle delle attuali lontre marine, Eotaria crypta rappresenta quindi una ‘perfetta’ forma di transizione tra i primi pinnipedi e le attuali otarie: i suoi denti risultano infatti di complessità intermedia tra quelli assai semplificati delle odierne specie e quelli molto complessi (simili a quelli degli orsi) dei primi pinnipedi.
Riferimenti:
R. W. Boessenecker, M. Churchill. The oldest known fur seal. Biology Letters, 2015; 11 (2): 20140835 DOI: 10.1098/rsbl.2014.0835
Credit image: Robert Boessenecker
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.