Out of America: il ritorno dei mammuth

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Dall’Eurasia all’America e poi di nuovo in Eurasia: questa potrebbe essere in sintesi la storia dei mammuth (Mammuthus primigenius), quei grandi mammiferi pelosi che si estinsero per mano dell’uomo tra 10.000 e 5.000 anni fa. In particolare, da un recente studio pubblicato sulla rivista Current Biology risulta infatti che gli ultimi mammuth sopravvissuti in Asia ed Europa avevano in realtà […]

Dall’Eurasia all’America e poi di nuovo in Eurasia: questa potrebbe essere in sintesi la storia dei mammuth (Mammuthus primigenius), quei grandi mammiferi pelosi che si estinsero per mano dell’uomo tra 10.000 e 5.000 anni fa. In particolare, da un recente studio pubblicato sulla rivista Current Biology risulta infatti che gli ultimi mammuth sopravvissuti in Asia ed Europa avevano in realtà origine nordamenricana.

I progenitori dei mammuth, condivisi con quelli degli elefanti, si originarono probabilmente in Africa circa 7 milioni di anni fa, ma le prime popolazioni di questa specie si spostarono verso Nord intorno a 5 milioni di anni fa. In questa prima ondata migratoria colonizzarono la Cina, l’Europa e la Siberia, mentre circa 1,5 milioni di anni fa alcune popolazioni si diressero in America del Nord tramite lo Stretto di Bering ghiacciato. In questo nuovo contesto geografico si differenziò una diversa forma di mammuth, portatrice di un genoma mitocondriale ben riconoscibile da quello dei progenitori euroasiatici.

E’ proprio mediante l’analisi del DNA mitocondriale prelevato e sequenziato da 108 individui diversi, provenienti da Europa, Asia e America, che un gruppo di ricercatori della McMaster University di Hamilton, Canada, è giunto ad una conclusione assolutamente inaspettata (e destinata a generare controversie tra i paleontologi): le popolazioni approdate in Nordamerica tornarono, in seguito ad un’ulteriore ondata migratoria contraria, verso il vecchio mondo, andando a sostituire le popolazioni di mammuth eurasiatiche tra 300 e 200.000 anni fa. Fino a quel momento, infatti, resti fossili provenienti da Asia ed Europa portano il DNA mitocondriale tipico della propria regione d’origine, mentre in seguito si assiste alla sua totale scomparsa e alla sostituzione con la variante nordamericana.

Non è ancora chiaro se le popolazioni dell’America del Nord giunsero in Asia quando quelle eurasiatiche erano già sull’orlo della scomparsa per cause naturali oppure se fu proprio la competizione tra le due diverse forme a causare la totale estinzione della variante nativa del vecchio mondo. Quello che sembra invece certo è che le popolazioni umane che vivevano nella parte settentrionale dell’Eurasia cacciarono fino alla totale scomparsa i mammuth di origine nordamericana.

Andrea Romano


Riferimenti:
Regis Debruyne, Genevieve Chu, Christine E. King, Kirsti Bos, Melanie Kuch, Carsten Schwarz, Paul Szpak, Darren R. Gröcke, Paul Matheus, Grant Zazula, Dale Guthrie, Duane Froese, Bernard Buigues, Christian de Marliave, Clare Flemming, Debi Poinar, Daniel Fisher, John Southon, Alexei N. Tikhonov, Ross D.E. MacPhee, and Hendrik N. Poinar. Out of America: Ancient DNA Evidence for a New World Origin of Late Quaternary Woolly Mammoths. Current Biology, Vol 18, 1320-1326, 09 September 2008

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons