Parassiti prigionieri dell’ambra da 100 milioni di anni rivelano interessanti dettagli sui dinosauri piumati
Alcune zecche fossili intrappolate nell’ambra rivelano che questi parassiti si nutrivano del sangue di dinosauri piumati quasi 100 milioni di anni fa
Un gruppo di ricercatori ha trovato, in un’ambra birmana datata 99 milioni di anni, una zecca che afferra una piuma di dinosauro. La scoperta è notevole poiché i fossili di parassiti ematofagi, direttamente associati ai resti del loro ospite, sono estremamente rari e l’esemplare neo-ritrovato è il più antico finora conosciuto.
Sebbene la scoperta, pubblicata su Nature Communications, sembri quasi far eco alla famosa zanzara ritrovata fossilizzata in una pietra di ambra del famoso “Jurassic Park”, la zecca in questione risale invece al periodo Cretaceo (145-66 milioni di anni fa) e, oltretutto, tutti i tentativi di estrarre il DNA dei dinosauri dai campioni di ambra si sono rivelati fallimentari a causa della facile degradazione di questo.
L’ambra del Cretaceo ha aperto però una finestra sul mondo dei dinosauri piumati, alcuni dei quali si sono evoluti in uccelli moderni. La penna ritrovata fossilizzata nell’ambra è difatti simile, nella struttura, alle piume degli uccelli moderni e offre la prima prova diretta di una relazione iniziale tra parassiti e dinosauri piumati.
“I reperti fossili ci dicono che piume come quella che abbiamo studiato erano già presenti in una vasta gamma di dinosauri teropodi, un gruppo che includeva tanto dinosauri senza abilità di volo, così come dinosauri simili a uccelli e capaci di volare”, spiega il dott. Ricardo Pérez-de la Fuente, ricercatore presso il Museo di storia naturale dell’Università di Oxford e uno degli autori dello studio. “Quindi, sebbene la specie dell’ospite della zecca rimanga un’incognita, l’età medio-cretacea dell’ambra birmana conferma che la piuma non è appartenuta a un uccello moderno, poiché questi apparvero molto più tardi, in base alle prove fossili e molecolari “.
I ricercatori hanno analizzato, per questo studio, cinque differenti tipi di parassiti e uno di questi, Deinocroton draculi, o “la terribile zecca di Dracula”, sembra essere appartenente a un gruppo estinto di zecche, sino a poco tempo fa sconosciuto. Un esemplare di questa nuova specie è stato trovato anch’essa sigillato all’interno di un’ambra birmana, notevolmente gonfio di sangue, con il volume aumentato di circa otto volte. Nonostante ciò, non è stato possibile determinare direttamente il suo animale ospite.
“Valutare la composizione del pasto di sangue all’interno del parassita non è stato possibile perché, sfortunatamente, la zecca non era completamente immersa nella resina e quindi il suo contenuto è stato alterato dalla deposizione minerale”, spiega il dott. Xavier Delclòs, autore dello studio, dell’Università di Barcellona e IRBio.
Un’interessante prova indiretta riguardo il probabile ospite di queste nuove zecche è costituita da strutture simili a peli, o setole, provenienti da larve di coleotteri della pelle (dermestidi), trovati attaccati a due zecche Deinocroton conservate insieme. Gli insetti in questione si nutrono di nidi, consumano piume, pelle e capelli. E poiché nessun pelo di mammifero è stato trovato nell’ambra del Cretaceo, la presenza di setole di coleotteri cutanei sui due esemplari di Deinocroton draculi suggerisce che l’ospite delle zecche fosse proprio un dinosauro piumato.
Questi risultati forniscono prove dirette e indirette del fatto che le zecche hanno parassitato e succhiato il sangue dai dinosauri piumati (e non) per quasi 100 milioni di anni, sino alla comparsa degli uccelli moderni. Ma mentre questi erano l’unica stirpe di dinosauri teropodi che riuscì a sopravvivere all’estinzione di massa alla fine del Cretaceo, circa 66 milioni di anni fa, le zecche continuarono a vivere e prosperare fino ai giorni nostri, parassitando altri vertebrati, tra cui gli uccelli.
Riferimenti
Enrique Peñalver, Antonio Arillo, Xavier Delclòs, David Peris, David A. Grimaldi, Scott R. Anderson, Paul C. Nascimbene, Ricardo Pérez-de la Fuente. Ticks parasitised feathered dinosaurs as revealed by Cretaceous amber assemblages. Nature Communications, 2017; 8 (1) DOI: 10.1038/s41467-017-01550-z
Immagine Credit: Paper authors.
Sebbene la scoperta, pubblicata su Nature Communications, sembri quasi far eco alla famosa zanzara ritrovata fossilizzata in una pietra di ambra del famoso “Jurassic Park”, la zecca in questione risale invece al periodo Cretaceo (145-66 milioni di anni fa) e, oltretutto, tutti i tentativi di estrarre il DNA dei dinosauri dai campioni di ambra si sono rivelati fallimentari a causa della facile degradazione di questo.
L’ambra del Cretaceo ha aperto però una finestra sul mondo dei dinosauri piumati, alcuni dei quali si sono evoluti in uccelli moderni. La penna ritrovata fossilizzata nell’ambra è difatti simile, nella struttura, alle piume degli uccelli moderni e offre la prima prova diretta di una relazione iniziale tra parassiti e dinosauri piumati.
“I reperti fossili ci dicono che piume come quella che abbiamo studiato erano già presenti in una vasta gamma di dinosauri teropodi, un gruppo che includeva tanto dinosauri senza abilità di volo, così come dinosauri simili a uccelli e capaci di volare”, spiega il dott. Ricardo Pérez-de la Fuente, ricercatore presso il Museo di storia naturale dell’Università di Oxford e uno degli autori dello studio. “Quindi, sebbene la specie dell’ospite della zecca rimanga un’incognita, l’età medio-cretacea dell’ambra birmana conferma che la piuma non è appartenuta a un uccello moderno, poiché questi apparvero molto più tardi, in base alle prove fossili e molecolari “.
I ricercatori hanno analizzato, per questo studio, cinque differenti tipi di parassiti e uno di questi, Deinocroton draculi, o “la terribile zecca di Dracula”, sembra essere appartenente a un gruppo estinto di zecche, sino a poco tempo fa sconosciuto. Un esemplare di questa nuova specie è stato trovato anch’essa sigillato all’interno di un’ambra birmana, notevolmente gonfio di sangue, con il volume aumentato di circa otto volte. Nonostante ciò, non è stato possibile determinare direttamente il suo animale ospite.
“Valutare la composizione del pasto di sangue all’interno del parassita non è stato possibile perché, sfortunatamente, la zecca non era completamente immersa nella resina e quindi il suo contenuto è stato alterato dalla deposizione minerale”, spiega il dott. Xavier Delclòs, autore dello studio, dell’Università di Barcellona e IRBio.
Un’interessante prova indiretta riguardo il probabile ospite di queste nuove zecche è costituita da strutture simili a peli, o setole, provenienti da larve di coleotteri della pelle (dermestidi), trovati attaccati a due zecche Deinocroton conservate insieme. Gli insetti in questione si nutrono di nidi, consumano piume, pelle e capelli. E poiché nessun pelo di mammifero è stato trovato nell’ambra del Cretaceo, la presenza di setole di coleotteri cutanei sui due esemplari di Deinocroton draculi suggerisce che l’ospite delle zecche fosse proprio un dinosauro piumato.
Questi risultati forniscono prove dirette e indirette del fatto che le zecche hanno parassitato e succhiato il sangue dai dinosauri piumati (e non) per quasi 100 milioni di anni, sino alla comparsa degli uccelli moderni. Ma mentre questi erano l’unica stirpe di dinosauri teropodi che riuscì a sopravvivere all’estinzione di massa alla fine del Cretaceo, circa 66 milioni di anni fa, le zecche continuarono a vivere e prosperare fino ai giorni nostri, parassitando altri vertebrati, tra cui gli uccelli.
Riferimenti
Enrique Peñalver, Antonio Arillo, Xavier Delclòs, David Peris, David A. Grimaldi, Scott R. Anderson, Paul C. Nascimbene, Ricardo Pérez-de la Fuente. Ticks parasitised feathered dinosaurs as revealed by Cretaceous amber assemblages. Nature Communications, 2017; 8 (1) DOI: 10.1038/s41467-017-01550-z
Immagine Credit: Paper authors.