Perchè insegnare l’evoluzione

Terminate le vacanze, a breve inizierà un nuovo anno scolastico e nuovamente si discuterà su cosa sia giusto insegnare a scuola in base all’età dei ragazzi ed alle necessarie (?) rivisitazioni storiche e culturali dei programmi. Dalle pagine del New York Times, Olivia Judson ricorda tre buoni motivi per insegnare la teoria dell’evoluzione agli studenti americani. In particolare, la comprensione dei meccanismi

Terminate le vacanze, a breve inizierà un nuovo anno scolastico e nuovamente si discuterà su cosa sia giusto insegnare a scuola in base all’età dei ragazzi ed alle necessarie (?) rivisitazioni storiche e culturali dei programmi.

Dalle pagine del New York Times, Olivia Judson ricorda tre buoni motivi per insegnare la teoria dell’evoluzione agli studenti americani. In particolare, la comprensione dei meccanismi alla base dell’evoluzione ci permette di integrare in un unico framework tutti i dati che la biologia produce: senza la teoria dell’evoluzione cosa sarebbe la biologia moderna? “La prima ragione è che l’evoluzione fornisce un potente framework per investigare il mondo in cui viviamo. Senza l’evoluzione la biologia sarebbe una mera collezione di fatti sconnessi l’uno dall’altro, un insieme disorganizzato di osservazioni. (…) Grazie all’evoluzione può divenire possibile fare ipotesi e previsioni e talvolta realizzare esperimenti per verificare queste previsioni“.

Il secondo aspetto è legato alla valenza pratica della conoscenza dell’evoluzione. Infatti, come ben segnala la Judson: “La seconda ragione per insegnare l’evoluzione è che la teoria dell’evoluzione è importante oggi più che mai. L’impatto che noi abbiamo sul pianeta sta influenzando l’evoluzione di molti viventi e lo sta facendo in modo rapido. Non sto solamente facendo riferimento agli esempi più ovvi, quali la diffusione della resistenza ai pesticidi negli insetti o la farmaco-resistenza dei patogeni responsabili di malattie quali la malaria e la tubercolosi o la possibilità che il virus responsabile dell’influenza aviaria possa evolvere sino a diffondersi con facilità da persona a persona, perchè l’impatto che la teoria dell’evoluzione ha è molto più grande”. L’uomo è oggi indubbiamente un fattore di evoluzione, nel senso che le attività umane influenzano l’evoluzione di numerosi viventi attraverso, ad esempio, la pesca, la caccia e l’agricoltura. Questa non è, tuttavia, una novità dato che da sempre l’uomo e le sue attività hanno influenzato l’evoluzione dei viventi, basti pensare all’impatto (anche a livello di evoluzione dei patogeni) che ha avuto l’introduzione dell’allevamento animale nella storia dell’uomo. Capire l’evoluzione vuole dire capire perchè i batteri possono diventare resistenti agli antibiotici, vuole dire non cadere in trappole mediatiche legate alla presunta creazione in laboratorio di virus che infettano oggi l’uomo a differenza di quanto facevano nel passato (si sono evoluti, cosa c’è di strano?).

La terza ragione è legata al metodo che la teoria dell’evoluzione testimonia ovvero il metodo scientifico. A dispetto di quanti giocano sulla parola “teoria”, l’evoluzione è un dato di fatto e si basa su osservazioni e dati sperimentali e quindi su evidenze scientifiche. Come sottolinea Olivia Judson: “La terza ragione per insegnare l’evoluzione è più filosofica e riguarda l’acquisizione della capacità di cercare le prove a sostegno dell’esistenza di un processo (…) Inoltre, siccome le ore dedicate all’insegnamento delle scienze sono il primo momento in cui questa attitudine viene acquisita, è bene che questa capacità venga anche sviluppata. Una società in cui l’ideologia diviene un sostituto delle prove sperimentali non avrà sicuramente un futuro roseo. Questo non significa, tuttavia, che la scienza non sia mai distorta da ideologie, ed anche in questo caso i risultati non sono affatto positivi”. Questo si sta rivelando oggi un aspetto chiave nel senso che sembra sempre più frequente la predisposizione ad accettare confortanti, ma aleatorie, ideologie “all inclusive” che ti permettono di avere una spiegazione valida per tutto (creazione, vita, morte guarigione, sventure e fortune, etc..), piuttosto che accettare le evidenze che la scienza ci propone, comprese le lacune che la scienza ha, perchè non per tutto abbiamo una spiegazione  (e ben venga altrimenti sarei disoccupato!), nel senso che molto rimane ancora da studiare e capire.

Secondo Olivia Judson: “Per me tuttavia il motivo più importante per studiare l’evoluzione è per certi versi meno tangibile e deriva dal fatto che la teoria dell’evoluzione ci da un profondo senso di ottimismo. Ciò che voglio dire è che quando incontriamo qualche cosa in natura che appare complesso o misterioso, come ad esempio il flagello di un batterio o la luce emessa da un lucciola, non siamo preda di un profondo sbalordimento. Infatti, possiamo chiederci come si è evoluto ed anche se in prima battuta può sembrare che le tappe seguite dall’evoluzione siano difficili da identificare, noi abbiamo la possibilità di fare ipotesi, esperimenti ed osservazioni. A mio avviso questa possibilità non fa che aumentare il senso di meraviglia” Come non essere d’accordo? L’evoluzione è meravigliosa perchè ogni specie è unica in quanto frutto di un processo irripetibile e deve essere tutelata non perchè dataci in custodia da Dio o perchè creata da Dio, ma perchè prodotto unico di quel processo meraviglioso che è l’evoluzione.

Mauro Mandrioli