Un falso allarme per studiare le capacità cognitive dei pipistrelli

Un team internazionale ha riprodotto un richiamo d’allarme in due contesti diversi – uno realistico e uno impossibile – per studiare la risposta di una colonia di pipistrelli Saccopteryx bilineata. I risultati svelano sorprendenti capacità cognitive.
La fregatura è dietro l’angolo… letteralmente, per le colonie di pipistrelli appartenenti alla specie Saccopteryx bilineata, a cui è stato proposto un falso allarme, tramite la riproduzione di richiami emessi da un altoparlante situato proprio dietro un angolo, non in vista degli esemplari. Facciamo un passo indietro per capire perché i ricercatori del Museum für Naturkunde di Berlino e dell’Università degli Studi di Napoli Federico II si siano “presi gioco” di questi chirotteri.
Saccopteryx bilineata: una specie molto sociale
Saccopteryx bilineata, una specie di pipistrello che è diffusa nel continente americano, vive in colonie stabili tutto l’anno, costituite da diversi harem, in cui ogni maschio può avere fino a otto femmine e occasionalmente uno o più maschi giovani. A differenza della maggior parte dei chirotteri, mantengono una distanza interindividuale di almeno una lunghezza corporea l’uno dall’altro e i loro rifugi diurni si trovano in luoghi ben illuminati, come l’esterno delle case o grandi alberi, in modo tale che i membri del gruppo possano vedersi, annusarsi e sentirsi reciprocamente.
In presenza di predatori, emettono distress calls, particolari richiami, composti da sonorità forti e aspre, che hanno la funzione di allertare i conspecifici e tentare di mettersi in salvo, spaventando il predatore. In queste situazioni gli altri esemplari si avvicinano in risposta per valutare il pericolo e per intervenire in soccorso, facendo mobbing al predatore.
Ingenui sì, ma non esageriamo
In questi animali, molto sociali, la reazione dei componenti degli harem alle grida di emergenza avviene a prescindere o si basa sul riconoscimento? Per rispondere a questa domanda il team di ricerca ha condotto esperimenti di playback, con un harem di S. bilineata che aveva scelto come rifugio il sottotetto di un’abitazione a Panama, nell’America Centrale, “prendendo in giro” i poveri malcapitati. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati su Current Biology.
Prima di sottoporre gli esemplari allo scherzo, sono stati registrati i richiami dei singoli individui appartenenti al gruppo in esame, di cui sono poi state analizzate le diverse componenti acustiche. Questa prima osservazione ha messo in evidenza come ci sia la presenza di una variazione interindividuale sufficiente per poter affermare che ogni esemplare abbia la sua firma vocale distintiva. Successivamente hanno riprodotto il distress call di un componente del gruppo con un altoparlante nascosto alla vista dei chirotteri, dietro l’angolo dell’abitazione in cui si era stabilita la colonia.
Le registrazioni sono state proposte in due scenari, uno plausibile e l’altro impossibile. Nel primo caso il distress call veniva riprodotto in assenza di colui che lo aveva originariamente emesso, temporaneamente lontano dal gruppo. Nel secondo caso, invece, il pipistrello di cui veniva riproposto il richiamo era presente, mentre un altro membro era distante e non in vista. Straordinariamente gli altri esemplari si sono avvicinati all’altoparlante solo quando il donatore dello stimolo era assente dal posatoio, mentre non hanno mai reagito quando il pipistrello autore del richiamo era ancora presente e visibile nel gruppo, nonostante un altro membro del gruppo fosse assente in quel momento.
Questo comportamento mostra come i pipistrelli di Saccopteryx bilineata riescano a confrontare informazioni visive e acustiche per verificare la veridicità della situazione. Il dottor Russo, facente parte del gruppo di ricerca, infatti così afferma:
“La capacità di integrare le informazioni sensoriali per il riconoscimento individuale è un segno distintivo di una cognizione avanzata, come si vede in specie come i primati e gli elefanti”.
Questo studio, quindi, aggiunge un altro tassello alle conoscenze sulla comunicazione animale e mette in evidenza le capacità cognitive dei mammiferi con una vita sociale complessa.
Riferimenti:
Mirjam Knörnschild, Martina Nagy, Danilo Russo, “Bats resolve conflicting sensory information for individual recognition”, proceedings of Current Biology, 24 March 2025 doi: 10.1016/j.cub.2025.02.060
Immagine: Andres Berrocal Sotos, CC BY-SA 3.0, https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/, via animalia.bio

Sono laureata in Scienze biologiche presso l’Università degli Studi dell’Insubria. Ho iniziato raccontando la natura ai ragazzi in un parco vicino casa e ho frequentato il Master Fauna e HD, per specializzarmi nella comunicazione ambientale.