Predatori a sangue caldo

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Se i grandi vertebrati che dominarono terre ed acque nel passato fossero omeotermi, capaci cioè di termoregolarsi come gli odierni mammiferi, o eterotermi, la cui temperatura corporea dipendesse strettamente da quella dell’ambiente come avviene oggi nei rettili, è uno degli enigmi legato a questi animali che è rimasto ancora irrisolto. Almeno fino ad oggi. Un recente studio pubblicato su Science, […]

Se i grandi vertebrati che dominarono terre ed acque nel passato fossero omeotermi, capaci cioè di termoregolarsi come gli odierni mammiferi, o eterotermi, la cui temperatura corporea dipendesse strettamente da quella dell’ambiente come avviene oggi nei rettili, è uno degli enigmi legato a questi animali che è rimasto ancora irrisolto. Almeno fino ad oggi. Un recente studio pubblicato su Science, infatti, avrebbe risposto a questo interrogativo, almeno in parte: mosasauri, plesiosauri e ittiosauri, i tre principali gruppi di rettili marini dell’era Mesozoica (251-65 milioni di anni fa) probabilmente avevano il sangue caldo, erano in grado quindi di regolare e mantenere costante la propria temperatura corporea.

Per determinare la temperatura corporea di questi rettili marini, un gruppo di ricercatori francesi del CNRS ha analizzato la proporzione di isotopi dell’ossigeno 18O e 16O nei gruppi fosfato dello smalto dei denti fossili. Successivamente, i valori ottenuti sono stati confrontati con quelli ricavati dai resti fossili di pesci che vissero nel medesimo periodo alle stesse latitudini. I pesci sono organismi eterotermi, in quanto la loro temperatura corporea riflette quella dell’ambiente in cui vivono, a sua volta direttamente correlata alla proporzione di 18O/16O: questo rapporto, infatti, aumenta in maniera proporzionale all’aumentare della temperatura.

I risultati sono sorpendenti: se la temperatura dei pesci varia tra 12 °C (±2°C) e 36 °C (±2°C) in relazione alla latitudine in cui vivevano, quella di ittiosauri, mosasauri e plesiosauri si trova sempre tra 35 e 39°C (±2°C), a prescindere dalla temperatura delle acque in cui nuotavano. Questi grandi rettili marini erano dunque in grado di mantenere alta la temperatura corporea, suggerendo un elevato metabolismo che consentiva loro di nuotare rapidamente e per lunghe distanze. Grazie al metabolismo endotermico, che li rendeva temibili predatori a latitudini tropicali così come vicino ai poli, questi organismi riuscirono a colonizzare e dominare le acque di tutto il mondo per 150 milioni di anni.

Un aspetto importante della biologia di questi rettili è stato compreso, ora resta da capire in che modo mosasauri, ittiosauri e plesiosauri riuscissero a produrre le energie necessarie per mantenere il sangue ad alte temperature.

Sarà così anche per i loro cugini dinosauri?

Andrea Romano


Riferimenti:
A. Bernard, C. Lecuyer, P. Vincent, R. Amiot, N. Bardet, E. Buffetaut, G. Cuny, F. Fourel, F. Martineau, J.-M. Mazin, A. Prieur. Regulation of Body Temperature by Some Mesozoic Marine Reptiles. Science, 2010; 328 (5984): 1379 DOI: 10.1126/science.1187443

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons