Quando i serpenti avevano le gambe corte
Dalla Patagonia argentina provengono resti di Najash rionegrina, un serpente vissuto 100 milioni di anni fa dotato ancora di arti posteriori e un cranio intermedio tra quello dei serpenti attuali e i rettili suoi antenati
Dalla Patagonia argentina provengono dei fossili straordinariamente conservati di Najash rionegrina, un antico serpente vissuto nel Cretaceo. I fossili mostrano come 100 milioni di anni fa i serpenti fossero ancora dotati degli arti posteriori e delle ossa dello zigomo, caratteristiche scomparse nelle specie odierne. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Advances.
I resti fossili in grado di mostrare l’evoluzione dei serpenti, comparsi circa 170 milioni di anni fa durante il Giurassico, sono molto rari a causa della loro fragilità. Tra i loro adattamenti il primo a venire in mente è sicuramente la perdita degli arti posteriori, ma questo non è il più determinante. L’assenza di arti è infatti una caratteristica condivisa con altri esponenti dell’ordine Squamata (ad esempio gli orbettini). La vera differenza tra serpenti e gli latri rettili sta nel loro cranio, estremamente mobile e snodato, che consente loro di ingoiare intere le prede.
È proprio sull’evoluzione del cranio dei serpenti che i resti di Najash rionegrina offrono preziose informazioni. Le ossa del cranio hanno alcune, ma non tutte, le articolazioni super-flessibili dei serpenti attuali, il suo orecchio medio ha una morfologia a metà tra quello delle lucertole e quello dei serpenti, e come le lucertole ha delle ossa zigomatiche ben sviluppate.
Queste osservazioni supportano l’idea che gli antenati dei serpenti non fossero gli esili scavatori ipotizzati una volta, ma animali dal corpo e dalla bocca massicci.
I reperti di Najash rionegrina permettono di farsi un’idea dei primi 70 milioni di anni dei serpenti, che a quel punto della loro evoluzione erano ancora dotati di arti posteriori piccoli ma ben sviluppati, e il cui cranio era ancora in fase di transizione. Una morfologia ancora intermedia ma già di grande successo, che è riuscita a stabilirsi in una grande quantità di nicchie ecologiche e habitat.
Najash rionegrina mostra inoltre come l’evoluzione dei serpenti dalle lucertole sia stata graduale e a piccoli passi, un andamento che Darwin aveva già ipotizzato nel suo “L’Origine delle Specie”.
Riferimenti:
Fernando F. Garberoglio, Sebastián Apesteguía, Tiago R. Simões, Alessandro Palci, Raúl O. Gómez, Randall L. Nydam, Hans C. E. Larsson, Michael S. Y. Lee, and Michael W. Caldwell. New skulls and skeletons of the Cretaceous legged snake Najash, and the evolution of the modern snake body plan. Science Advances, 2019 DOI: 10.1126/sciadv.aax5833
Immagine: Illustrazione di Raúl O. Gómez, Universidad de Buenos Aires.
Dopo la laurea magistrale in Quaternario, Preistoria e Archeologia, conseguita presso l’Università di Ferrara, si iscrive al master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della Scienza, grazie al quale inizia a collaborare con Pikaia. Con l’intenzione di continuare la divulgazione della scienza, in particolare della paleontologia, ha partecipato alla fondazione dell’associazione La Lampada delle Scienze.