Quando l’uomo è un agente della selezione

Uno studio americano spiega come lo sfruttamento da parte dell’uomo potrebbe aver influenzato l’evoluzione di un mollusco caraibico
È la conclusione cui sono giunti alcuni ricercatori dello Smithsonian Tropical Research Institute di Panama, che hanno studiato la diminuzione delle dimensioni dello strombo pugile dai periodi pre-umani, circa 7000 anni fa, fino a quelli preistorici, corrispondenti a circa 1000 anni fa. Combinando una serie di osservazioni e informazioni demografiche e ambientali, gli studiosi hanno concluso che la raccolta e il consumo di questo mollusco commestibile da parte delle comunità umane preistoriche potrebbe aver causato la significativa riduzione delle sue dimensioni, poiché gli esemplari più grandi erano più esposti – in quanto più ambiti come fonte di nutrimento – alla predazione da parte dell’uomo.
Questa interpretazione è rafforzata dal fatto che popolazioni odierne di questo mollusco che siano protette dalla raccolta sono leggermente più grandi di quelle esposte allo sfruttamento. Ciò significa che non solo questo processo evolutivo può essere fermato, ma che è anche reversibile.
Lo strombo pugile è particolarmente esposto ai predatori una volta raggiunta la maturità sessuale, poiché emerge dai suoi nascondigli nei sedimenti fangosi delle lagune e il suo labbro esterno protettivo è più sottile. Questo caso di pressione selettiva avrebbe avuto effetto non solo sulla taglia del mollusco ma anche su altre caratteristiche come la capacità di riprodursi e la qualità della progenie, che sembra siano state parimenti danneggiate.
È noto che la raccolta e lo sfruttamento da parte dell’uomo possono influenzare l’evoluzione di tratti come la maturità sessuale o la dimensione del corpo, ma questo effetto selettivo era riconosciuto solo per casi particolarmente intensivi, come la pesca industrializzata, e non per uno sfruttamento di bassa intensità (e finalizzato alla sola sussistenza) come quello di cui pare fosse bersaglio lo Strombo pugile.
Forse è improprio parlare di “selezione innaturale”, come fanno alcuni studiosi riferendosi a casi come questo di evoluzione influenzata dall’uomo; forse che l’uomo non fa parte della natura? Certo è che l’impatto delle sue attività può essere molto intenso, paragonabile a quello di altri processi selettivi.
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