Quante specie di alberi ci sono nelle foreste tropicali?
Una stima recente aggiorna il numero fra 40 e 50.000, con la maggiore diversità nell’Indopacifico e nell’America tropicale
Quanti pesci ci sono nel mare? Si chiedeva anni fa Gianni Rodari in una filastrocca che riportava una discussione fra tre pescatori di Livorno. Le risposte non concordavano: «Disse il primo: “Ce n’è più di sette,/senza contare le acciughette”. /Disse il secondo: “Ce n’è più di mille,/senza contare scampi ed anguille”. /Il terzo disse: “Più di un milione!”./E tutti e tre avevano ragione. ». Le stime della biodiversità a grande scala sono difficili da fare, e spesso, come nel caso riportato da Rodari, divergono. Escludendo la conta diretta per motivi pratici, quasi tutte le stime su grande scala sono basate su valutazioni “locali” estese a livello più globale mediante appositi algoritmi. Si capisce dunque perché le stime siano così spesso divergenti.
Pare che il tema della diversità degli alberi tropicali sia stato relativamente poco affrontato, e così un gruppo di 173 (spero di non aver dimenticato nessuno) ricercatori di 37 Paesi diversi si è associato per formulare una valutazione attendibile. Hanno considerato “alberi” tutte quelle piante – angiosperme e gimnosperme – che avessero un diametro di almeno 10 cm all’altezza del petto. Hanno localizzato 207 celle diverse dell’ampiezza di 1 grado in tutti i continenti, nella fascia tropicale, dunque fra 30 gradi a Nord e a Sud dell’equatore, coperte da foreste di alto fusto stabilizzate. Hanno identificato le specie di piante presenti con metodi standard e infine hanno sommato tutti i risultati, dopo averli corretti con appositi algoritmi di stima di quanto fossero realmente rappresentativi della diversità di quella cella. Il numero totale di specie piante delle foreste tropicali così calcolato oscilla fra 40.000 e 53.000, con interessanti differenze nelle tre regioni biogeografiche analizzate: il numero più elevato di specie (19.000 – 25.000) è nella regione Indopacifica, seguita dall’America tropicale, quasi a pari merito, e a grande distanza dall’Africa (4.500 – 6.000 specie). A parere degli autori tale discrepanza è da attribuire alla “topografia più variabile, alla storia geologica più complessa, agli importanti gradienti ecologici, e alle fusioni, passate e presenti, delle flore diverse di India, Madagascar, Sud-est asiatico, Nuova Guinea e Australia”. La relativa povertà della biodiversità africana sarebbe dovuta a “severi eventi di estinzioni durante la contrazione pleistocenica delle foreste, che si sono poi espanse a partire da rifugi impoveriti”.
Ogni volta che compaiono queste stime rimaniamo colpiti dall’ampiezza della biodiversità in tutti i suoi aspetti, e dai rischi ai quali ci troviamo di fronte. Gli autori concludono che “Il nostro studio mostra che la maggior parte delle specie di alberi sono estremamente rare, e ciò significa che sono a serio rischio di estinzione agli attuali tassi di deforestazione”
Riferimenti:
W. Ferry Slik et al. An estimate of the number of tropical tree species. PNAS 112 (24) 7472-7477, 2015; published ahead of print June 1, 2015, doi:10.1073/pnas.1423147112
Immagine: By Rkitko [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC BY-SA 4.0-3.0-2.5-2.0-1.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0-3.0-2.5-2.0-1.0)], via Wikimedia Commons
È stato Professore Ordinario di Evoluzione Biologica presso l’Università degli Studi di Milano. Ha svolto ricerche nel campo della riproduzione e filogenesi in diversi gruppi di invertebrati. È stato presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica e si è occupato attivamente della divulgazione di temi evoluzionisti e di traduzioni di testi di autori importanti. Ha curato il testo “Evoluzione, modelli e processi” per Pearson Italia. Ha diretto per 20 anni la Biblioteca Biologica dell’Università