Rane sexy grazie a un fungo
Un fungo letale, che ha quasi estinto numerose specie di anfibi in tutto il mondo, sembrerebbe rendere più attraenti gli esemplari maschi di una specie di rana asiatica durante l’accoppiamento
Il fungo patogeno Batrachochytrium dendrobatidis uccide gli anfibi distruggendone la pelle, subito dopo aver interrotto il normale funzionamento del sistema immunitario fino a causare la completa insufficienza cardiaca. Dal 1990 sono noti alla scienza gli effetti letali di tale fungo, a seguito della scoperta di uno sterminio di numerose specie di anfibi anuri nelle zone centro-meridionali dell’Australia e dell’America.
Batrachochytrium dendrobatidis è stato causa della riduzione sull’orlo dell’estinzione di centinaia di specie e rappresenta tuttora una grande minaccia per rane, salamandre e altri anfibi. Non vi è modo di fermare il decorso della malattia, anche se alcune specie di anfibi pare possano conviverci adattandosi alla sua presenza in corpo e sopravvivere così qualche anno in più. Alcuni studi hanno sottolineato che Batrachochytrium dendrobatidis sembri colpire anche alcune specie ad esso tolleranti, come la rana Hyla japonica, che vive nella parte orientale e centrale dell’Africa, in Corea e in Giappone.
E in questa specie, la presenza del fungo potrebbe favorire la riproduzione degli individui che ne sono portatori. Arriva dalla Seoul National University questa ipotesi su un possibile incremento delle possibilità di accoppiamento degli esemplari maschili. Un articolo pubblicato su Biology Letters mostra infatti che la presenza di Batrachochytrium dendrobatidis renda i maschi più attraenti e ne faciliti l’interazione con le possibili partner riproduttive. Secondo Bruce Waldman, uno degli autori dello studio, l’agente patogeno potrebbe infatti alterare (positivamente) i comportamenti nella riproduzione.
Per giungere a tali conclusioni, i ricercatori ha studiato il comportamento di 42 maschi di Hyla Japonica allo stato selvatico, monitorando le fasi della loro stagione riproduttiva da giugno a metà agosto in Corea del Sud. Grazie agli strumenti di rilevazione a loro disposizione è stato possibile stimare la frequenza di ripetizione e la durata degli impulsi vocali trasmessi dai maschi alle femmine.
Tra tutti gli individui oggetto di studio, nove rane sono risultate infette da Batrachochytrium dendrobatidis, e le differenze riscontrate a confronto con quelle sane sono state evidenti. Le misure degli esemplari maschi infatti in media significativamente sono maggiori di quelle dei non contagiati. Inoltre le rane malate sono risultate molto più rapide nelle tempistiche di approccio alla femmina durante l’intero processo di accoppiamento.
Come mai un fungo patogeno dovrebbe favorire il comportamento riproduttivo del suo ospite? Secondo gli autori, Batrachochytrium dendrobatidis si trasmetterebbe da un individuo all’altro tramite l’accoppiamento, oltre che di essere ereditato dalle generazioni successive. La malattia, quindi, da un lato migliora il successo nella riproduzione dei maschi infetti, dall’altro aumenta notevolmente il tasso di mortalità degli individui portatori, con effetti negativi a livello di popolazione. Infatti, sebbene non direttamente mortale per la specie di rana in questione, l’infezione da Batrachochytrium dendrobatidis causa una maggiore vulnerabilità negli esemplari infetti ad altri possibili batteri o malattie, portandoli indirettamente ad una morte anticipata.
La sfida, quindi, resta aperta: Batrachochytrium dendrobatidis ancora non può essere fermato e continuerà a essere oggetto di nuovi studi al fine di evitare, o per lo meno ridurre, le possibilità di estinzione di intere specie di anfibi.
Riferimenti:
Deuknam An, Bruce Waldman. Enhanced call effort in Japanese tree frogs infected by amphibian chytrid fungus. Biology Letters. Published 1 March 2016.
Immagine credits: Jungbae Park, via siencemag.org
Batrachochytrium dendrobatidis è stato causa della riduzione sull’orlo dell’estinzione di centinaia di specie e rappresenta tuttora una grande minaccia per rane, salamandre e altri anfibi. Non vi è modo di fermare il decorso della malattia, anche se alcune specie di anfibi pare possano conviverci adattandosi alla sua presenza in corpo e sopravvivere così qualche anno in più. Alcuni studi hanno sottolineato che Batrachochytrium dendrobatidis sembri colpire anche alcune specie ad esso tolleranti, come la rana Hyla japonica, che vive nella parte orientale e centrale dell’Africa, in Corea e in Giappone.
E in questa specie, la presenza del fungo potrebbe favorire la riproduzione degli individui che ne sono portatori. Arriva dalla Seoul National University questa ipotesi su un possibile incremento delle possibilità di accoppiamento degli esemplari maschili. Un articolo pubblicato su Biology Letters mostra infatti che la presenza di Batrachochytrium dendrobatidis renda i maschi più attraenti e ne faciliti l’interazione con le possibili partner riproduttive. Secondo Bruce Waldman, uno degli autori dello studio, l’agente patogeno potrebbe infatti alterare (positivamente) i comportamenti nella riproduzione.
Per giungere a tali conclusioni, i ricercatori ha studiato il comportamento di 42 maschi di Hyla Japonica allo stato selvatico, monitorando le fasi della loro stagione riproduttiva da giugno a metà agosto in Corea del Sud. Grazie agli strumenti di rilevazione a loro disposizione è stato possibile stimare la frequenza di ripetizione e la durata degli impulsi vocali trasmessi dai maschi alle femmine.
Tra tutti gli individui oggetto di studio, nove rane sono risultate infette da Batrachochytrium dendrobatidis, e le differenze riscontrate a confronto con quelle sane sono state evidenti. Le misure degli esemplari maschi infatti in media significativamente sono maggiori di quelle dei non contagiati. Inoltre le rane malate sono risultate molto più rapide nelle tempistiche di approccio alla femmina durante l’intero processo di accoppiamento.
Come mai un fungo patogeno dovrebbe favorire il comportamento riproduttivo del suo ospite? Secondo gli autori, Batrachochytrium dendrobatidis si trasmetterebbe da un individuo all’altro tramite l’accoppiamento, oltre che di essere ereditato dalle generazioni successive. La malattia, quindi, da un lato migliora il successo nella riproduzione dei maschi infetti, dall’altro aumenta notevolmente il tasso di mortalità degli individui portatori, con effetti negativi a livello di popolazione. Infatti, sebbene non direttamente mortale per la specie di rana in questione, l’infezione da Batrachochytrium dendrobatidis causa una maggiore vulnerabilità negli esemplari infetti ad altri possibili batteri o malattie, portandoli indirettamente ad una morte anticipata.
La sfida, quindi, resta aperta: Batrachochytrium dendrobatidis ancora non può essere fermato e continuerà a essere oggetto di nuovi studi al fine di evitare, o per lo meno ridurre, le possibilità di estinzione di intere specie di anfibi.
Riferimenti:
Deuknam An, Bruce Waldman. Enhanced call effort in Japanese tree frogs infected by amphibian chytrid fungus. Biology Letters. Published 1 March 2016.
Immagine credits: Jungbae Park, via siencemag.org