Richard Charles Lewontin (29 Marzo 1929 – 4 Luglio 2021)

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Ci ha lasciato Dick Lewontin, una delle persone che ha insegnato a pensare agli evoluzionisti della seconda metà del Novecento

Tre giorni dopo la morte dell’amata moglie Mary Jane – con la quale era stato sposato per 73 anni (!) Dick Lewontin, uno dei giganti dell’evoluzionismo del novecento, è morto a Cambridge, Massachusetts. Lewontin non è stato solo il principale artefice di una svolta fondamentale della genetica moderna, ma anche un grande del pensiero, un critico feroce, un militante a tutto tondo, un formidabile comunicatore, e un maestro esemplare. Una celebrazione tenutasi ad Harward nel 1998, chiamata “DickFest” ha riunito non meno di 150 persone dell’ambiente accademico che si consideravano suoi allievi.

Con una laurea in biologia, un master in statistica matematica e un dottorato un zoologia (con Theodosius Dobzhansky, uno dei padri della Sintesi Moderna) Lewontin ebbe una formazione altamente interdisciplinare. Ciò gli permise di affrontare uno dei temi più scottanti del darwinismo novecentesco: la natura e la misura della variabilità all’interno delle popolazioni. Siamo negli anni Sessanta, e l’era dei sequenziamenti alla portata di tutti era ancora da venire. Lewontin ha sempre avuto grande fiducia nell’apertura verso i colleghi anche se di campi lontani. Così incontrò J. L. Hubby, un genetista che aveva migliorato l’elettroforesi, un metodo di studio delle proteine che, poste in un campo magnetico, migrano in un modo proporzionale al loro peso molecolare. E lì scoccò la scintilla. Come racconta Lewontin, lui aveva un problema (la misura della variabilità) e Hubby aveva una tecnica (l’elettroforesi). Perché dunque non affrontare il tema della variabilità genetica misurandola sui prodotti (le proteine) invece che sui codificatori (i geni)?

I primi articoli pubblicati insieme dai due misero immediatamente in luce un fenomeno molto interessante: i livelli di variabilità delle popolazioni naturali di specie diversissime tra loro erano straordinariamente più elevati di quello che si poteva immaginare. Perché? Molte spiegazioni furono proposte, dando una spinta notevolissima alla genetica di popolazione di quegli anni, inclusa la formulazione da parte di Motoo Kimura ed altri della Teoria Neutrale dell’evoluzione molecolare. Dati simili sulla variabilità umana permisero a Lewontin di produrre un’idea che è poi stata ripresa mille volte in seguito: l’80-85% della variabilità nella specie umana è all’interno dei gruppi etnici, mentre solo l’1-15% si trova confrontando i gruppi etnici l’uno con l’altro. Un grande contributo di Lewontin all’evoluzionismo fu una profonda riflessione sulla selezione naturale, ed un attacco all’onnipotenza che le viene da alcuni attribuita, introducendo quel concetto di adattazionismo che sarà poi sviluppato assieme a S. J. Gould nel famoso articolo I Pennacchi di San Marco. La posizione di Lewontin è pesante nei confronti dell’evoluzionismo più becero: “La credenza che gli organismi fossero mirabilmente adatti ai loro ambienti e che ogni parte di un organismo fosse esattamente prevista per assolvere una funzione specifica nel corpo, esattamente come le parti del corpo politico erano perfettamente idonee a servire le necessità della “società” venne trasposta nel moderno pensiero biologico ed antropologico.” (voce Adattamento dell’Enciclopedia Einaudi, 1977).

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“Dickfest” 1998, Lewontin è evidenziato al centro, via https://whyevolutionistrue.com/2021/07/05/dick-lewontin-1929-2021/

Ma ce n’è anche per l’ecologia. Lewontin critica l’idea tradizionale del cambiamento dell’ambiente inseguito dall’adattamento degli organismi: “La semplice idea che l’ambiente esterno si modifichi con una sua dinamica particolare e venga seguito dagli organismi non tiene in alcun conto l’effetto che questi ultimi hanno sull’ambiente. L’attività di tutte le forme viventi trasforma il mondo esterno in modi che insieme promuovono ed inibiscono la vita degli organismi” (voce Adattamento dell’Enciclopedia Einaudi, 1977). È la nascita del concetto di costruzione della nicchia che verrà discusso da una generazione di ecologi evoluzionisti (voce Adattamento dell’Enciclopedia Einaudi, 1977). Lewontin fu protagonista di innumerevoli polemiche, la più famosa delle quali fu forse quella con il suo collega di Harvard E.O. Wilson. Questi nel 1975 pubblicò un libro epocale, Sociobiologia: la nuova sintesi, nel quale si studiavano le basi biologiche del comportamento sociale degli animali. Uno dei capitoli del trattato, che conta 697 pagine e passa in rassegna numerosissime società animali, è dedicato alle società umane. Ed è su quel tema che Lewontin attaccò Wilson (si dice che non gli rivolga la parola dalla pubblicazione del libro) accusandolo di determinismo genetico. E in realtà, vedendo al lavoro molti degli attuali epigoni, in particolare fra i sostenitori della psicologia evoluzionistica, sì è portati a dargli credito. Ma il suo modo di fare polemica non era settario o vanamente accusatorio. Quando fu invitato a Venezia all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti per commemorare il decennale della morte di Stephen Jay Gould, Lewontin inviò un video, visibile a questo link.

Consiglio a tutti di guardarlo, perché prima affronta bene alcuni temi dell’evoluzionismo contemporaneo, ma verso la fine spiega come era stato lui invitato a quel meeting della Royal Society; poiché, però, non poteva andarci (sembra che avesse paura di volare), passò l’invito a Gould, che presentò lì delle idee che avevano a lungo dibattuto assieme, e Gould sfornò Spandrels – I Pennacchi – un articolo che avrà – a tutt’oggi – 3573 citazioni (fonte Web of Science), un numero incredibile per un lavoro teorico. Ma subito dopo Lewontin, con candida sincerità ammette “avrei voluto essere io al suo posto”. Un grande maestro, dicevo. Al termine della “DickFest” di cui ho parlato, racconta Jerry Coyne, uno dei suoi allievi, ci fu un banchetto nei corridoi di Harvard e Lewontin fu pregato di dire qualcosa. Le sue parole furono “Non mettete mai il vostro nome sui lavori dei vostri studenti”. Una grande lezione che, son sicuro, farà venire in mente qualcosa a molti lettori! Qui di seguito trovate un elenco – sicuramente parziale – delle cose scritte da Dick Lewontin disponibili in italiano: scorretelo per avere un’idea dell’ampiezza dei suoi orizzonti. Lavori di Lewontin disponibili in italiano (ho preso la maggior parte delle informazioni dalla bibliografia di Paolo Coccia I Pennacchi di San Marco sono stati stampati numerose volte in Italia. Ne esistono due traduzioni diverse: Gould, S. Jay e R. C. Lewontin I pennacchi di San Marco e il paradigma panglossiano: una critica del programma adattamentista, Edizioni on line del Quaderno SWIF di Storia della Scienza, 2002 Gould, S. Jay e R. C. Lewontin I pennacchi di San Marco e il paradigma panglossiano: una critica del programma adattamentista. Einaudi https://pikaia.eu/wp-content/uploads/2017/01/gould-lewontin.pdf Lewontin, R. C. Gli organismi come soggetti e oggetti dell’evoluzione. in: AA.VV.. Darwin, la nuova idea della vita Scientia. Rivista internazionale di sintesi scientifica, anno 77, vol. 118, n. 1-8, p. 65-95, 1983 Lewontin, R.C., S. Rose e L. Kamin Biologia, ideologia e natura umana: il gene e la sua mente, Mondadori, Milano 1983 Lewontin, R. C. Biologia come ideologia: la dottrina del DNA, Bollati Boringhieri, Torino 1993 Lewontin, R.C. La diversità umana, Zanichelli, Bologna 1987 Lewontin. R. C. Il sogno del genoma umano e altre illusioni della scienza, Laterza, Roma-Bari 2002 Lewontin, R. C. e Levins R., Il problema del lysenkismo in: Rose H. Rose S. (a cura di). Ideologia delle scienze naturali, Feltrinelli, p. 175-, 1977 Lewontin R.C., Voci: Evoluzione; Adattamento genetico. Enciclopedia del Novecento, Istituto della Enciclopedia italiana, p. 61-68, 1975 Lewontin R.C. e R. Levins Voce: Adattamento in: Enciclopedia Einaudi, vol. I, p. 198-214, 1977 Lewontin R.C. e R. Levins Voce: Evoluzione in: Enciclopedia Einaudi, vol. V, p. 995-1051, 1978 Lewontin R.C., Voce: Mutazione/Selezione in: Enciclopedia Einaudi, vol. IX, p. 647-659, 1978 Lewontin R.C., L’adattamento, in Pietro Omodeo (a cura di). Storia naturale ed evoluzione, Le Scienze, p. 38-52, 1979 Gould S.J., Lewontin R., Evoluzionismo oggi SE Scienza Esperienza, p. 13-16, novembre 1984 Lewontin R.C., L’adattamento in: Marco Ferraguti e Felice Mondella (a cura di). Le Scienze Quaderni, L’evoluzione, n. 37, p. 35-45, 1987 Lewontin R.C. Come Mendel salvò Darwin, Naturalmente, febbraio 1994 Lewontin R.C. Gene, organismo e ambiente. I rapporti causa-effetto in biologia, 1998 Lewontin R.C. Evoluzione e altruismo. Commento al volume Elliott Sober e David Sloan Wilson, Unto Others. The Evolution and Psychology of Unselfish Behavior, Cambridge, Harvard University Press, 1998, La Rivista dei Libri, anno IX, fasc. 3, 1999 Lewontin R.C., Geni, ambienti e organismi in: Silvers R.B. (a cura di). Storie segrete della scienza, Mondadori, p. 123-150, 1999 Lewontin R.C., Le battaglie sull’evoluzione 1 La Rivista dei Libri, anno 16, n. 6, p.11-14, giugno 2006 Lewontin R.C., Le battaglie sull’evoluzione 2 La Rivista dei libri, anno 16, n. 7-8, p.26-28, luglio/agosto 2006 Evoluzionismo oggi. Discutono Stephen J. Gould e Richard B. Lewontin, SE Scienza Esperienza, p. 13-16, novembre 1984 Lewontin R.C., La scienza delle metamorfosi. Commento ai volumi Philip J. Pauly, Controlling Life. Jacques Loeb and the Engineering Ideal in Biology, New York, Oxford University Press, 1987 e Gerlad M. Edelman, Topobiologia. Introduzione all’embriologia molecolare, Torino, La Rivista dei Libri, anno III, fasc. 4, p. 28-31, 1993 Lewontin R.C., Il potere del progetto, Sfera. Molecole e società, n. 43, gennaio-febbraio 1995 Lewontin, Richard C. in conversazione con D.S. Wilson Una rivisitazione dei Pennacchi di san Marco. MicroMega, 6/2016, pp. 185-196

Immagine in apertura: via Anisn