Ricostruita la filogenesi dei gliptodonti
Le analisi su reperti fossili hanno permesso la ricostruzione del DNA mitocondriale dei gliptodonti e di tracciarne le parentele con gli attuali armadilli
Un gruppo di ricercatori della Mc Master University (Canada), in collaborazione con il CNRS francese, ha ricostruito l’albero genealogico dei gliptodonti, grandi mammiferi ormai estinti, in base al loro genoma mitocondriale e tramite l’assemblaggio di piccoli frammenti di DNA estratti dai fossili. Per farlo, il team si è servito di particolari strumentazioni di prelievo e sequenziamento del DNA mitocondriale, grazie al costante progresso delle tecnologie di sequenziamento, al fine ricostruirne intere sequenze da analizzare.
Per le loro caratteristiche anatomiche, si è da sempre ritenuto che questi grossi mammiferi corazzati avessero una stretta parentela filogenetica con gli odierni armadilli. Tuttavia, la loro posizione filogenetica è stata dibattuta per oltre un secolo. Lo studio odierno risolve finalmente questa disputa, mostrando la profonda collocazione di questi animali all’interno dell’ordine dei cingolati (Cingulata). Come ha spiegato il Dott. Poinar, l’analisi filogenetica ha permesso di identificare i gliptodonti come una distinta sottofamiglia (Gliptodontinae) all’interno della famiglia Chlamyphoridae, la quale comprende, tra gli altri, i piccoli armadilli rosa.
Lo studio, pubblicato su Current Biology, ha permesso inoltre di riscontrare un aumento impressionante di dimensioni nella linea evolutiva dei gliptodonti nel corso del tempo. Dalle analisi sui fossili è stato infatti possibile dimostrare che i gliptodonti si sono prima evoluti in forme di medie dimensioni, di peso medio di circa 80 kg, poi hanno aumentato considerevolmente le loro dimensioni, fino al raggiungimento dei 2000 kg prima della loro definitiva estinzione. Secondo le ricostruzioni, l’ultimo antenato comune tra gliptodonti e altri armadilli pesava probabilmente intorno ai 6 kg, per cui lo spettacolare aumento della massa corporea dei gliptodonti nel corso dei milioni di anni successivi è un importante aspetto da considerare nello studio dell’evoluzione di questi animali.
Lo studio è inoltre importante anche perché mostra come sia ormai possibile utilizzare il DNA delle specie estinte per poterne ricostruire la storia evolutiva e la loro parentela con quelle odierne.
Riferimenti:
The phylogenetic affinities of the extinct glyptodonts. Frédéric Delsuc, Gillian C. Gibb, Melanie Kuch, Guillaume Billet, Lionel Hautier, John Southon, Jean-Marie Rouillard, Juan Carlos Fernicola, Sergio F. Vizcaíno, Ross D.E. MacPhee, Hendrik N. Poinar. Current Biology. Published online: 22 February 2016.
Immagine: Pavel.Riha.CB at the English language Wikipedia [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html), CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) or GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html)], via Wikimedia Commons
Per le loro caratteristiche anatomiche, si è da sempre ritenuto che questi grossi mammiferi corazzati avessero una stretta parentela filogenetica con gli odierni armadilli. Tuttavia, la loro posizione filogenetica è stata dibattuta per oltre un secolo. Lo studio odierno risolve finalmente questa disputa, mostrando la profonda collocazione di questi animali all’interno dell’ordine dei cingolati (Cingulata). Come ha spiegato il Dott. Poinar, l’analisi filogenetica ha permesso di identificare i gliptodonti come una distinta sottofamiglia (Gliptodontinae) all’interno della famiglia Chlamyphoridae, la quale comprende, tra gli altri, i piccoli armadilli rosa.
Lo studio, pubblicato su Current Biology, ha permesso inoltre di riscontrare un aumento impressionante di dimensioni nella linea evolutiva dei gliptodonti nel corso del tempo. Dalle analisi sui fossili è stato infatti possibile dimostrare che i gliptodonti si sono prima evoluti in forme di medie dimensioni, di peso medio di circa 80 kg, poi hanno aumentato considerevolmente le loro dimensioni, fino al raggiungimento dei 2000 kg prima della loro definitiva estinzione. Secondo le ricostruzioni, l’ultimo antenato comune tra gliptodonti e altri armadilli pesava probabilmente intorno ai 6 kg, per cui lo spettacolare aumento della massa corporea dei gliptodonti nel corso dei milioni di anni successivi è un importante aspetto da considerare nello studio dell’evoluzione di questi animali.
Lo studio è inoltre importante anche perché mostra come sia ormai possibile utilizzare il DNA delle specie estinte per poterne ricostruire la storia evolutiva e la loro parentela con quelle odierne.
Riferimenti:
The phylogenetic affinities of the extinct glyptodonts. Frédéric Delsuc, Gillian C. Gibb, Melanie Kuch, Guillaume Billet, Lionel Hautier, John Southon, Jean-Marie Rouillard, Juan Carlos Fernicola, Sergio F. Vizcaíno, Ross D.E. MacPhee, Hendrik N. Poinar. Current Biology. Published online: 22 February 2016.
Immagine: Pavel.Riha.CB at the English language Wikipedia [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html), CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) or GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html)], via Wikimedia Commons