Ridatato il flauto più antico del mondo
Ricordate il flauto d’osso, descritto su Nature nel 2009, considerato lo strumento musicale più antico mai rinvenuto (Pikaia ne ha parlato qui)? Ebbene, una nuova e più precisa datazione al radiocarbonio, unita ad una più rigorosa procedura di pulizia e purificazione del reperto, lo colloca ancora più indietro nel tempo di alcune migliaia di anni: la datazione ufficiale passa infatti […]
Ricordate il flauto d’osso, descritto su Nature nel 2009, considerato lo strumento musicale più antico mai rinvenuto (Pikaia ne ha parlato qui)? Ebbene, una nuova e più precisa datazione al radiocarbonio, unita ad una più rigorosa procedura di pulizia e purificazione del reperto, lo colloca ancora più indietro nel tempo di alcune migliaia di anni: la datazione ufficiale passa infatti da 35.000-37.000 a circa 42.000-43.000 anni or sono.
Sulle pagine della rivista Journal of Human Evolution, gli autori sottolineano come questa nuova datazione sia compatibile con una dispersione pre-aurignaziana di Homo sapiens in Europa, che sarebbe avvenuta intorno a 45.000 anni fa attraverso il cosiddetto ‘corridoio del Danubio’, un ponte naturale che consentì il flusso di individui e di idee verso la regione centrale del continente.
Andrea Romano
Riferimenti:
Thomas Higham, Laura Basell, Roger Jacobi, Rachel Wood, Christopher Bronk Ramsey, Nicholas J. Conard. ?esting models for the beginnings of the Aurignacian and the advent of figurative art and music: The radiocarbon chronology of Geißenklösterle. In press. Journal of Human Evolution
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.