Rusingorix atopocranion: lo gnu preistorico con il naso da ‘dinosauro’
Descritta una nuova specie di mammifero erbivoro, che visse i Africa oltre 50 mila anni fa: mostrava numerose affinità anatomiche con i dinosauri ‘dal becco d’anatra’
Un team di paleontologi americani e australiani ha potuto analizzare i ritrovamenti fossili di crani della specie di gnu preistorici Rusingorix atopocranion, e dimostrarne curiose analogie con dinosauri vissuti decine di milioni di anni prima. L’identificazione della specie era avvenuta in precedenza grazie a ritrovamenti parziali di cranio, tuttavia sono stati i particolari scoperti recentemente a rendere questa specie così bizzarra.
I principali rilevamenti, nella regione del Lago Vittoria in Africa, sono stati effettuati nel rilievo “Bovid Hill”, denominato così per la grande quantità di fossili di antilopi e bufali recuperati negli ultimi anni sul posto. I numerosi reperti, come hanno spiegato i ricercatori, hanno permesso di dedurre la probabile presenza di interi gruppi di R. atopocranion sepolti nel sito.
I nuovi scavi hanno portato alla luce crani di esemplari adulti e giovani, e dalle analisi effettuate dagli esperti pare che questa specie abbia avuto un processo evolutivo della struttura nasale molto simile a quello di alcuni dinosauri ‘dal becco d’anatra’ del genere Hadrosaurus. I crani esaminati erano infatti provvisti di una sorta di cupola posizionata proprio sopra alla cavità nasale.
Sulla base della struttura nasale, il gruppo di paleontologi ha potuto ipotizzare che questa specie producesse vocalizzazione simili a quella dei sopracitati dinosauri, con una produzione di suoni di frequenza che oscillava tra i 250 e i 750 hertz: suoni molto profondi quindi, specialmente se riprodotti in gruppo. È possibile che questi particolari gnu sfruttassero tale abilità durante gli spostamenti quotidiani in mandrie, per poter comunicare anche a lunghe distanze.
Come i dinosauri del genere Hadrosaurus, anche questi mammiferi vivevano in grandi gruppi e in ambienti aperti, localizzati nell’Africa equatoriale tra 100 e 50 mila anni fa. È infine possibile, sostengono i ricercatori sulle pagine della rivista Current Biology, che questa particolare anatomia del cranio si sia originata in seguito a cambiamenti nell’ossatura della mascella, in seguito ad una specializzazione nella dieta erbivora.
Riferimenti:
Unexpected Convergent Evolution of Nasal Domes between Pleistocene Bovids and Cretaceous Hadrosaur Dinosaurs. Haley D. O’Brien, J. Tyler Faith, Kirsten E. Jenkins, Daniel J. Peppe, Thomas W. Plummer, Zenobia L. Jacobs, Bo Li, Renaud Joannes-Boyau, Gilbert Price, Yue-xing Feng, Christian A. Tryon. Current Biology. Published online: 4 February 2016.
Image credit: Todd S. Marshall, www.marshalls-art.com.
I principali rilevamenti, nella regione del Lago Vittoria in Africa, sono stati effettuati nel rilievo “Bovid Hill”, denominato così per la grande quantità di fossili di antilopi e bufali recuperati negli ultimi anni sul posto. I numerosi reperti, come hanno spiegato i ricercatori, hanno permesso di dedurre la probabile presenza di interi gruppi di R. atopocranion sepolti nel sito.
I nuovi scavi hanno portato alla luce crani di esemplari adulti e giovani, e dalle analisi effettuate dagli esperti pare che questa specie abbia avuto un processo evolutivo della struttura nasale molto simile a quello di alcuni dinosauri ‘dal becco d’anatra’ del genere Hadrosaurus. I crani esaminati erano infatti provvisti di una sorta di cupola posizionata proprio sopra alla cavità nasale.
Sulla base della struttura nasale, il gruppo di paleontologi ha potuto ipotizzare che questa specie producesse vocalizzazione simili a quella dei sopracitati dinosauri, con una produzione di suoni di frequenza che oscillava tra i 250 e i 750 hertz: suoni molto profondi quindi, specialmente se riprodotti in gruppo. È possibile che questi particolari gnu sfruttassero tale abilità durante gli spostamenti quotidiani in mandrie, per poter comunicare anche a lunghe distanze.
Come i dinosauri del genere Hadrosaurus, anche questi mammiferi vivevano in grandi gruppi e in ambienti aperti, localizzati nell’Africa equatoriale tra 100 e 50 mila anni fa. È infine possibile, sostengono i ricercatori sulle pagine della rivista Current Biology, che questa particolare anatomia del cranio si sia originata in seguito a cambiamenti nell’ossatura della mascella, in seguito ad una specializzazione nella dieta erbivora.
Riferimenti:
Unexpected Convergent Evolution of Nasal Domes between Pleistocene Bovids and Cretaceous Hadrosaur Dinosaurs. Haley D. O’Brien, J. Tyler Faith, Kirsten E. Jenkins, Daniel J. Peppe, Thomas W. Plummer, Zenobia L. Jacobs, Bo Li, Renaud Joannes-Boyau, Gilbert Price, Yue-xing Feng, Christian A. Tryon. Current Biology. Published online: 4 February 2016.
Image credit: Todd S. Marshall, www.marshalls-art.com.