Scienza, ultima frontiera 2019
Vita, cosa sei? Cinque venerdì di scienza a Brugherio, con diretta streaming: dal 18 ottobre al 29 novembre
Siamo vivi e ne siamo consapevoli. Niente suscita maggior stupore del grande spettacolo della vita sulla Terra. Eppure non abbiamo una definizione chiara e condivisa su cosa sia, esattamente, questo fenomeno che chiamiamo vita. Dunque, oltre a stupire con il suo apparire e conquistare ogni angolo del pianeta (e, chissà, forse di altre parti dell’universo), ci sfida con il suo mistero. La scienza non ha una risposta definitiva, ma ogni giorno fa nuove scoperte, alle frontiere più avanzate delle varie discipline, dalla medicina alla biologia, dalla fisica alla genetica, dalla chimica alla bioinformatica, dalle neuroscienze alle biotecnologie, dalla farmacologia alla robotica.
Con questa rassegna, che quest’anno riproponiamo per il sesto anno consecutivo, andremo proprio a scandagliare il mistero della vita. Lo faremo con una formula un po’ speciale: daremo voce direttamente a chi/cosa potrà raccontarci della vita dal suo punto di vista. Cinque testimoni che proveranno, ognuno dalla sua prospettiva, a rispondere alla domanda: vita, cosa sei?
Venerdì 18 ottobre salirà sul palco il primo testimone: il corpo umano. Da sempre lo studiamo, da vivo e anche quando è privo di vita: i cadaveri hanno molto da dirci! A dar voce al corpo, perché ci dica delal vita, sarà il medico legale più famoso d’Italia, Cristina Cattaneo, docente alla Statale di Milano e responsabile del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense. Dare un nome ai morti è una sua ossessione, che richiede dura ricerca scientifica, ma insieme tanta passione e un desiderio incrollabile di fare anche le cose impossibili, come quella di recuperare e identificare i morti migranti dei grandi naufragi nel Mediterraneo, impresa raccontata nel libro “Naufraghi senza volto”, vincitore del Premio Galileo 2019 per la divulgazione scientifica. A Brugherio Cristina Cattaneo proverà a replicare con la voce quello che fa nel lavoro di tutti i giorni: far parlare i corpi.
Venerdì 25 ottobre seconda tappa, all’interno del nostro cervello, luogo speciale se ce n’è uno, perché lì la vita non solo fluisce, ma viene percepita e conosciuta: il cervello vive, il cervello conosce. Tutto ciò avviene grazie ai miliardi di neuroni presenti e alle loro ancor più numerose connessioni, le sinapsi. A dar voce a un neurone connesso agli altri sarà Michela Matteoli, biologa e neuroscienziata, che dirige il Neurocenter Humanitas nonché l’Istituto di Neuroscienze del CNR. Studia per comprendere cause e meccanismi della malattie neuro-degenerative. Recentemente ha vinto il prestigioso Premio Feltrinelli, assegnato dall’Accademia nazionale dei Lincei. A lei il compito di farci conoscere da vicino il mondo che si nasconde dentro il cervello, a capire come le cose funzionano e quando e perché a volte succede che si guastano…
Terzo appuntamento, venerdì 15 novembre: avremo un nobile rappresentante della grande e antica famiglia umana. A dar voce a un uomo di Neanderthal sarà uno dei più grandi studiosi di paleoantropologia, Giorgio Manzi. Neanderthal proverà a convincerci che non era uno scimmione primitivo, rozzo e stupido, ma una persona sì robusta, ma anche dotata di un cervello grande, sapeva parlare, dipingeva, suonava strumenti e seppelliva ritualmente i propri morti. Giorgio Manzi insegna alla Sapienza di Roma, dirige un museo, ha compiuto numerose missioni sul campo in tutto il mondo, ma allo stesso tempo si dedica con grande passione e competenza alla divulgazione, affinché tutti si appassionino alla storia di questi antichi umani, nostri parenti, modi diversi di essere “uomini”. Neanderthal, fratello estinto (chissà se è stata colpa nostra…), cos’hai da dirci, allora, sulla vita?
La settimana successiva, venerdì 22 novembre, risuonerà una voce forse un po’ metallica: a raccontarci qualcosa della vita sarà infatti un robot, con la voce di Bruno Siciliano, uno che di robot se ne intende: insegna ingegneria automatica alla Federico II di Napoli ed è il papà di Rodyman (Robotic Dynamic Manipulation), un simpatico robot assemblato da Prisma Lab, frutto di un progetto di ricerca finanziato da un ERC europeo, con l’obiettivo di sviluppare le capacità di manipolare con destrezza oggetti elastici e morbidi che cambiano di continuo densità e forma. Due esperimenti hanno fatto notizia: Rodyman si è cimentato come pizzaiolo e poi come direttore d’orchestra, con lo scopo non già di aumentare la disoccupazione, bensì di allenarsi per una manualità sempre più affinata, indispensabile nel campo ad esempio della chirurgia robotica. Con Bruno Siciliano, che è stato anche presidente della società internazionale di robotica e automazione, cercheremo di comprendere la rivoluzione in corso, gli scenari del prossimo futuro, i vantaggi e i pericoli che contiene, ma soprattutto quale nuova concezione della vita i robot ci impongono.
L’ultima tappa del viaggio di conoscenza sarà venerdì 29 novembre, con Marica Branchesi, la scienziata che ha legato il suo nome alla scoperta delle onde gravitazionali, ma soprattutto all’impresa di unire due mondi di ricerca che viaggiavano separati, gli astronomi e i fisici. Sì, perché oggi per comprendere cosa accade nell’universo bisogna mettere insieme più sguardi, accordarsi su esperimenti e osservazioni, unire gli sforzi e i risultati. La giovane astrofisica italiana lo ha fatto talmente bene da guadagnarsi prestigiosi premi internazionali, finendo per esempio nella top 100 delle persone (non solo scienziati!) più influenti al mondo. A lei chiederemo di raccontarci cosa sono queste onde gravitazionali, che cosa ci fanno capire delle immani energie che viaggiano da un capo all’altro di un universo decisamente agitato e violento… Inevitabile sarà domandarsi se a un’onda gravitazionale importa qualcosa della vita sulla Terra, se l’universo sia o meno “bio-amichevole”, se la vita cioè sia uno dei risultati verso cui convergono tanti fattori o un semplice accidente che è sorto e può allo stesso modo sparire per sempre, nell’indifferenza fredda degli spazi infiniti.
Cinque portate “da chef” per la fame di scienza dei tanti e tanti cittadini che mostrano di gradire e attendere queste occasioni di diretto contatto con scienziate e scienziati di fama mondiale, capaci di raccontare in modo comprensibile le scoperte scientifiche più avanzate. Questa la scommessa che ancora una volta l’Amministrazione comunale, con l’assessora Laura Valli, ha voluto fare, affidando alla biblioteca civica il compito di organizzare la rassegna, con Ermanno Vercesi che introdurrà le serate e farà da moderatore. Ancora una volta la brugherese Elena Cattaneo, scienziata e senatrice a vita, ha collaborato alla lunga preparazione, pronta poi come sempre a sedersi in prima fila per ascoltare i colleghi, consapevole che tutti abbiamo sempre da qualcosa da imparare e queste sono proprio le occasioni migliori.
La biblioteca continuerà a mettere a disposizione apposite bibliografie per ogni serata per orientare chi volesse continuare ad approfondire le materie di cui i relatori parlano volta per volta. Sul sito del Comune sono disponibili tutte le bibliografie delle rassegne passate.
L’appuntamento è all’Auditorium comunale di via S. G. Bosco, l’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti, l’inizio delle serate è fissato per le ore 21, puntuali. Garantita la diretta streaming sul canale Youtube della biblioteca, dove è possibile visionare le serate della precedenti rassegne.
Per avere altre informazioni, contattate la biblioteca, presso la sede di via Italia 27, per telefono allo 039.2893.401 o mail (biblioteca@comune.brugherio.mb.it), o seguendone la pagina Facebook.