Scimpanzè, non giocate col fuoco

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Una delle innovazioni più importanti che ha permesso all’uomo di far progredire la propria tecnologia e di modificare significativamente la sua dieta, consentendogli di colonizzare già decine di migliaia di anni fa la maggior parte delle terre emerse, fu il controllo del fuoco. L’origine della padronanza dell’utilizzo del fuoco è ancora incerta, ma quello che sembra consolidato è che questa […]

Una delle innovazioni più importanti che ha permesso all’uomo di far progredire la propria tecnologia e di modificare significativamente la sua dieta, consentendogli di colonizzare già decine di migliaia di anni fa la maggior parte delle terre emerse, fu il controllo del fuoco. L’origine della padronanza dell’utilizzo del fuoco è ancora incerta, ma quello che sembra consolidato è che questa capacità non fu appannaggio esclusivo della nostra specie, in quanto sia i Neanderthal (Homo neanderthalensis) che, anche se la questione è ancora controversa, alcune popolazioni di Homo erectus erano in grado di produrre e controllare questo elemento. Contrariamente all’uomo moderno, i primi ominidi ottennero il fuoco, probabilmente, da incendi spontanei causati da fulmini e solo in seguito elaborarono tecniche e strumenti adatti alla sua accensione e il suo mantenimento.

Un passo fondamentale, probabilmente il primo, per l’utilizzo del fuoco fu senza dubbio la cessazione della paura che esso suscita in tutti gli altri animali. Non è ancora chiaro quando questo tratto si perse nella linea filetica che ha portato all’origine dell’uomo: in particolare, non è ancora noto se condividiamo questa caratteristica con altre scimmie antropomorfe o se la paura del fuoco è stata perduta solamente nelle specie del genere Homo.

Da un recente studio, pubblicato sulla rivista American Journal of Physical Anthropology, sembrerebbe che la capacità di temere il fuoco in maniera razionale ci accomuni agli scimpanzè (Pan troglodytes verus). La primatologa Jill Pruetz ha infatti osservato e documentato il comportamento di una popolazione selvatica di scimpanzè, quella residente nella savana di Fongoli, in Senegal, al momento della formazione accidentale di incendi nel loro territorio. Diversamente a tutte le altre specie, che scappavano impaurite e confuse, le scimmie antropomorfe manifestavano una certa calma, mantenendosi ad una buona distanza dalle fiamme ma continuando le attività che stavano svolgendo prima dell’accensione. Un aspetto interessante, sostiene Jill Pruetz, è che gli scimpanzè sembrerebbero comprendere il “comportamento” del fuoco, spostandosi anticipandone i movimenti, e controllare la propria istintiva paura nei suoi confronti.

Sicuramente i primati non inizieranno a maneggiare e utilizzare a proprio vantaggio il fuoco, ma queste osservazioni ci possono fornire importanti informazioni su quale fosse il probabile comportamento dei nostri antenati nei confronti di questo elemento prima di comprenderne le potenzialità a proprio vantaggio. L’abilità di concettualizzare il comportamento del fuoco e di controllare la paura da esso suscitato potrebbero essere tratti sinapomorfici, quindi comuni, al clade (gruppo monofiletico) che contiene uomini, australopitecine e scimpanzè, che si sarebbero originati in tempi molto antichi nel corso della storia evolutiva della nostra specie.

Andrea Romano


Riferimenti:
Jill D. Pruetz, Thomas C. LaDuke, Reaction to fire by savanna chimpanzees (Pan troglodytes verus) at Fongoli, Senegal: Conceptualization of fire behavior and the case for a chimpanzee model, Published Online: Dec 21 2009, DOI: 10.1002/ajpa.21245

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons