Scoperta una proteina fondamentale per la virulenza di Leptospira interrogans, batterio responsabile della leptospirosi
Un gruppo internazionale di ricerca, comprendente biologi francesi, statunitensi e brasiliani, ha individuato una proteina responsabile della leptospirosi, una malattia tramessa dagli animali all’uomo e veicolata dal batterio Leptospira interrogans, che ogni anno colpisce circa mezzo milione di persone in tutto il mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, causando più di 100.000 decessi. La leptospirosi, nota anche come […]
Un gruppo internazionale di ricerca, comprendente biologi francesi, statunitensi e brasiliani, ha individuato una proteina responsabile della leptospirosi, una malattia tramessa dagli animali all’uomo e veicolata dal batterio Leptospira interrogans, che ogni anno colpisce circa mezzo milione di persone in tutto il mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, causando più di 100.000 decessi.
La leptospirosi, nota anche come febbre dei sette giorni, febbre autunnale o febbre dei porcai, si manifesta nell’uomo tramite una serie di sintomi che vanno da una sindrome simil-influenzale, con febbre, cefalea, dolore addominale, vomito fino all’insufficienza renale ed epatica e all’emorragia polmonare, che spesso causano la morte. Poco si conosce sull’azione del patogeno ma si pensa che questi danni siano causati da alcune tossine prodotte dalla spirocheta Leptospira interrogans, che penetra nell’organismo tramite graffi o ferite della cute quando essa entra in contatto con le urine degli animali portatori, in genere ratti, rilasciate in acqua. Il patogeno raggiunge il torrente ematico e, attraverso questo, ogni organo e tessuto. Le leptospire si moltiplicano nell’endotelio dei piccoli vasi, provocando un danno vasculitico, responsabile di tutte le principali manifestazioni cliniche.
Si capisce che tale malattia sia una piaga nelle baraccopoli dei paesi del terzo mondo, dove colpisce soprattutto nella stagione delle piogge, considerando anche che il numero di ratti può essere cospicuo e il solo contatto con acque infette può determinare il contagio.
Il gruppo di ricercatori ha individuato una proteina (Loa22) fondamentale per l’azione patogenica del batterio: essa viene espressa durante l’infezione ed esposta sulla superficie cellulare. Essi hanno creato una sequenza genica mutata, grazie all’inserzione di un trasposone nella sequenza codificante, che non consente alla cellula batterica di esprimere la proteina Loa22. I risultati, pubblicati in un articolo della rivista Public Library of Science: Pathogens, hanno evidenziato che in questo modo Leptospira interrogans è stata resa inoffensiva, causando una sostanziale diminuzione di virulenza, tanto che gli individui di cavia (Cavia porcellus) sottoposti all’infezione batterica hanno manifestato solo alcuni sintomi della malattia ma non sono deceduti. Il gene wild-type, al contrario, portava alla morte tutti gli indivdui.
Questa scoperta sarà senza dubbio utile ai ricercatori nell’elaborazione di un vaccino contro la leptospirosi.
Andrea Romano
La foto è tratta da Wikipedia.
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.