Se mi mangi cambio impollinatore
Il grande dilemma di tutte le piante ad impollinazione zoocora (quelle che vengono impollinate dagli animali) è quello di riuscire ad attrarre gli impollinatori rimanendo poco appetibili al palato degli erbivori. Questo problema risulta molto complesso soprattutto quando gli erbivori in questione sono le voraci larve degli stessi insetti impollinatori.Il problema sembra essere stato brillantemente risolto dalla specie di tabacco […]
Il grande dilemma di tutte le piante ad impollinazione zoocora (quelle che vengono impollinate dagli animali) è quello di riuscire ad attrarre gli impollinatori rimanendo poco appetibili al palato degli erbivori. Questo problema risulta molto complesso soprattutto quando gli erbivori in questione sono le voraci larve degli stessi insetti impollinatori.
Il problema sembra essere stato brillantemente risolto dalla specie di tabacco Nicotiana attenuata, una pianta a fioritura notturna che viene impollinata in gran parte da due falene (Manduca quinquemaculata e Manduca sexta), insetti attratti grazie alla produzione e al rilascio di benzil acetone. Le larve degli impollinatori costituiscono, però, i maggiori consumatori della pianta, limitandone le dimensioni e il numero di fiori prodotti. In un contesto del genere, è evidente che l’interazione tra tabacco e falene non si configurerebbe più come la tipica interazione mutualistica tra piante e impollinatori, ma la relazione tra le due specie si sbilancia fortemente in favore degli insetti. Come possono reagire le piante?
In un articolo sulla rivista Current Biology emerge come Nicotiana attenuata abbia modificato le sue abitudini come risposta agli elevati tassi di erbivoria da parte delle larve di falena. Le piante maggiormente attaccate dalle voraci larve, infatti, hanno cominciato ad aprire i fiori nelle ore mattutine (tra le 6 e le 10) anzichè, come d’abitudine, in quelle serali (tra le 18 e le 22) e a secernere bassissime concentrazioni di benzil acetone. In questo modo, l’apertura dei fiori coincide con il periodo di inattività delle falene, animali tipicamente notturni. Dal momento che nelle falene impllinazione e ovodeposizione sono spesso strettamente associate, questo “comportamento” di Nicotiana attenuata riduce le conseguenze negative imposte dalle larve alle piante.
A questo punto emerge però il grosso problema di come essere impollinate. Lo studio dimostra che questa importante moficazione fenologica (l’apertura dei fiori nelle ore diurne) attira altri animali anch’essi in grado di trasportare il polline di pianta in pianta, ma che non si nutrono di tessuti vegetali: i colibrì. Questo “comportamento” di Nicotiana attenuata riduce, dunque, le conseguenze negative imposte dalle larve alle piante che si fanno impollinare da questi uccelli. Impollinate e non mangiate: due piccioni con una fava…
Andrea Romano
Riferimenti:
Danny Kessler, Celia Diezel, Ian T. Baldwin, Changing Pollinators as a Means of Escaping Herbivores, Current Biology, Volume 20, Issue 3, 237-242
La foto è di Andrea Romano
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.