Sempre più umani!

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Ancora una volta gli scimpanzè (Pan troglodytes) ci stupiscono per l’attuazione di comportamenti complessi, assimilabili sempre più a quelli umani. In una popolazione residente a Fongoli, nella regione sud-orientale del Senegal, pochi mesi fa si era assistito un comportamento di caccia attiva per mezzo di utensili. In quel caso, gli strumenti, molto simili a piccole lance, erano costituiti da rami […]

Ancora una volta gli scimpanzè (Pan troglodytes) ci stupiscono per l’attuazione di comportamenti complessi, assimilabili sempre più a quelli umani. In una popolazione residente a Fongoli, nella regione sud-orientale del Senegal, pochi mesi fa si era assistito un comportamento di caccia attiva per mezzo di utensili. In quel caso, gli strumenti, molto simili a piccole lance, erano costituiti da rami a cui veniva creata un’estremità appuntita, tramite la quale veniva trafitta la preda, il Galagone minore (Galago senegalensis), direttamente all’interno del suo rifugio.

In questo caso, invece, il comportamento documentato è differente ma si avvale sempre di strumenti ed è sempre finalizzato alla ricerca di risorse alimentari. Ricercatori della University of Wisconsin-Madison e della University of Southern California, anche se non osservandolo direttamente, hanno la convinzione che nella popolazione della Ugalla Forest Reserve, nella Tanzania occidentale, si sia diffusa l’abitudine di scavare nel terreno alla ricerca di cibo. Infatti, hanno collezionato una serie di strumenti rudimentali, semplici bastoncini di legno e cortecce, consumati dallo scavo nel terreno, in prossimità dei luoghi di ricovero degli scimpanzè. Il bersaglio di tali scavi sono gli organi di riserva sotterranei delle piante, le radici ed i tuberi succulenti.

Secondo i risultati, esposti sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, emerge come questo comportamento non venga messo in atto in condizioni di scarsità di cibo, bensì sia accentuato nella stagione delle piogge, a segnalare come radici e tuberi siano alimenti ormai integati nella dieta di questa popolazione. E’ la prima volta che viene dimostrato con certezza l’utilizzo di strumenti di scavo in primati non appartenenti alla sottofamiglia degli Homininae, a cui appartiene l’uomo, che insieme ai Paninae (gli scimpanzè e i gorilla) costituisce la famiglia Hominidae.

Questa straordinaria scoperta potrebbe essere utile nell’interpretazione dello stile di vita degli antenati della nostra specie, che vivevano nella savana alberata che stava prendendo il posto delle foreste, un ambiente molto simile a quello in cui si trova la popolazione di scimpanzè oggetto di studio. I nostri progenitori poterono sfruttare questo tipo di ambiente aperto anche grazie allo sfruttamento di risorse sotterranee, rese disponibili da scavo per mezzo di strumenti.

Da oggi abbiamo un nuovo modello che potrebbe aiutare a comprendere la prima tecnologia umana e il cambiamento di dieta degli antichi ominidi, anche se risulterà difficile rinvenire strumenti simili in siti paleoarcheologici, in quanto facilmente biodegradabili.

Andrea Romano

La foto è tratta da Wikimedia Commons.