Sesso, droga ed … estinzione
Nel variegato e complesso mondo delle simbiosi (specie diverse che vivono assieme per la maggior parte del tempo, o per sempre) ci sono molti casi di relazioni raccapriccianti. Il fungo ascomicete Cordyceps sinensis, che vive in Tibet e in Himalaya è uno di questi. Le spore di C. sinensis a tarda estate entrano (con modalità non chiarite) nei bruchi della […]
Nel variegato e complesso mondo delle simbiosi (specie diverse che vivono assieme per la maggior parte del tempo, o per sempre) ci sono molti casi di relazioni raccapriccianti. Il fungo ascomicete Cordyceps sinensis, che vive in Tibet e in Himalaya è uno di questi. Le spore di C. sinensis a tarda estate entrano (con modalità non chiarite) nei bruchi della falena Hepialus armericanus. Il fungo cresce all’interno del bruco, che vive nel terreno, e ne modifica il comportamento in modo tale che il bruco si metta verticale. Il fungo cresce a spese del bruco e, come ogni fungo che si rispetti, a primavera fa uscire dalla terra il suo corpo fruttifero, che produrrà le spore, che…
Questa sorta di incubo ecologico non è passato inosservato: da secoli i cinesi lo raccolgono e lo usano nella medicina tradizionale. La saggezza dei raccoglitori del passato ha fatto sì che la specie si sia mantenuta vitale in Cina, Bhutan, India e Nepal. Pare che possa servire a tutto: se andate su Google e scrivete il nome della specie resterete sorpresi: dalle prestazioni atletiche al recupero degli alcoolisti, dalle emorroidi all’impotenza. Appunto.
Nel mondo della globalizzazione pare che quest’ultima caratteristica – non scientificamente accertata – stia condannando a morte il prezioso fungo. Science (R. Stone Science, 322, 1182, 2008) racconta che circa un milione di persone vanno in cerca di questi funghi nel solo altopiano del Tibet, e che un buon raccoglitore può guadagnare in un paio di mesi fino a 2000 dollari, più di quanto un contadino guadagni in un anno da quelle parti. Il desiderio di facili guadagni, racconta Science, ha causato addirittura morti in una battaglia fra contadini di villaggi che tentavano di accaparrarsi i terreni di ricerca migliori, e in Nepal dozzine di cercatori sono morti durante una tempesta d’alta quota.
A causa del suo particolare ciclo vitale, C. sinensis non è coltivabile, e a quanto pare le sue caratteristiche biologiche sono ancora in larga parte sconosciute. La previsione è che l’areale del fungo in tempi brevi si sposti a quote inaccessibili dall’uomo. Una storia che abbiamo già sentito di biodiversità che declina prima che sia conosciuta nei dettagli.
Marco Ferraguti
Riferimenti:
R. Stone. Last Stand for the Body Snatcher of the Himalayas? Science 21 November 2008: 1182; DOI: 10.1126/science.322.5905.1182
È stato Professore Ordinario di Evoluzione Biologica presso l’Università degli Studi di Milano. Ha svolto ricerche nel campo della riproduzione e filogenesi in diversi gruppi di invertebrati. È stato presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica e si è occupato attivamente della divulgazione di temi evoluzionisti e di traduzioni di testi di autori importanti. Ha curato il testo “Evoluzione, modelli e processi” per Pearson Italia. Ha diretto per 20 anni la Biblioteca Biologica dell’Università