Sonar in avaria
La corsa agli armamenti tra preda e predatore porta le diverse specie a sviluppare interessanti e sofisticate strategie per prevalere in questa eterna lotta. Molte specie di pipistrelli sono in grado di individuare la presenza e la posizione di potenziali prede mediante l’ecolocalizzazione: in particolare, emettono ultrasuoni e percepiscono l’ambiente circostante in seguito al ritorno degli echi dopo il rimbalzo […]
La corsa agli armamenti tra preda e predatore porta le diverse specie a sviluppare interessanti e sofisticate strategie per prevalere in questa eterna lotta. Molte specie di pipistrelli sono in grado di individuare la presenza e la posizione di potenziali prede mediante l’ecolocalizzazione: in particolare, emettono ultrasuoni e percepiscono l’ambiente circostante in seguito al ritorno degli echi dopo il rimbalzo delle onde sugli ostacoli.
Le prede dei pipistrelli, tipicamente insetti notturni come falene e zanzare, hanno, a loro volta, elaborato alcuni stratagemmi per eludere i loro attacchi. Sono note, ad esempio, alcune falene in grado di individuare gli ultrasuoni emessi dai predatori che si gettano in picchiata verso il suolo nel tentativo di evitare la predazione. Un recente studio pubblicato su Science ha messo in luce un interessante comportamento operato da un altro lepidottero, la falena tigre Bertholdia trigona. Anche questa specie è capace di individuare i suoni prodotti dal predatore, la specie Eptesicus fuscus, ma il suo comportamento di elusione è ancora più sofisticato. Bertholdia trigona risponde al predatore con ulteriori ultrasuoni che confondono il sonar del pipistrello, limitandone le capacità di ecolocalizzazione.
Grazie a telecamere infrarossi e registratori, un gruppo di ricercatori della Wake Forest University e della Colorato State University ha verificato che questo comportamento riduce effettivamente le probabilità degli insetti di essere catturati. Per diverse notti, infatti, quattro pipistrelli sono stati messi di fronte a individui di Bertholdia trigona in grado di ecolocalizzare, ad altri della stessa specie resi incapaci di emettere ultrasuoni e ad altri di una specie diversa. Dai risultati emerge che il tasso di sopravvivenza delle falene tigre sane è stato quattro volte superiore a quello delle altre.
Le armi del predatore che diventano quelle della preda: un’altra strenezza dell’eterna corsa alle armi.
Andrea Romano
Riferimenti:
Aaron J. Corcoran, Jesse R. Barber, William E. Conner, Tiger Moth Jams Bat Sonar, Science Vol. 325. no. 5938, pp. 325-327, DOI: 10.1126/science.1174096
Le prede dei pipistrelli, tipicamente insetti notturni come falene e zanzare, hanno, a loro volta, elaborato alcuni stratagemmi per eludere i loro attacchi. Sono note, ad esempio, alcune falene in grado di individuare gli ultrasuoni emessi dai predatori che si gettano in picchiata verso il suolo nel tentativo di evitare la predazione. Un recente studio pubblicato su Science ha messo in luce un interessante comportamento operato da un altro lepidottero, la falena tigre Bertholdia trigona. Anche questa specie è capace di individuare i suoni prodotti dal predatore, la specie Eptesicus fuscus, ma il suo comportamento di elusione è ancora più sofisticato. Bertholdia trigona risponde al predatore con ulteriori ultrasuoni che confondono il sonar del pipistrello, limitandone le capacità di ecolocalizzazione.
Grazie a telecamere infrarossi e registratori, un gruppo di ricercatori della Wake Forest University e della Colorato State University ha verificato che questo comportamento riduce effettivamente le probabilità degli insetti di essere catturati. Per diverse notti, infatti, quattro pipistrelli sono stati messi di fronte a individui di Bertholdia trigona in grado di ecolocalizzare, ad altri della stessa specie resi incapaci di emettere ultrasuoni e ad altri di una specie diversa. Dai risultati emerge che il tasso di sopravvivenza delle falene tigre sane è stato quattro volte superiore a quello delle altre.
Le armi del predatore che diventano quelle della preda: un’altra strenezza dell’eterna corsa alle armi.
Andrea Romano
Riferimenti:
Aaron J. Corcoran, Jesse R. Barber, William E. Conner, Tiger Moth Jams Bat Sonar, Science Vol. 325. no. 5938, pp. 325-327, DOI: 10.1126/science.1174096
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.