Specie ibride senza ibridazione?
I processi di speciazione, ovvero la formazione di nuove specie, necessitano solitamente di lunghi tempi e isolamento geografico tra due popolazioni differenti della medesima specie ancestrale. In ogni caso, negli ultimi anni stanno venendo alla ribalta un numero sempre maggiore di casi di speciazione per altre vie: quella che fino a qualche anno fa era forse la meno conosciuta è […]
I processi di speciazione, ovvero la formazione di nuove specie, necessitano solitamente di lunghi tempi e isolamento geografico tra due popolazioni differenti della medesima specie ancestrale. In ogni caso, negli ultimi anni stanno venendo alla ribalta un numero sempre maggiore di casi di speciazione per altre vie: quella che fino a qualche anno fa era forse la meno conosciuta è la speciazione per ibridazione, ossia la formazione di una nuova specie in seguito alla fusione di gameti appartenenti ad individui di specie differenti ma strettamente imparentate. La maggior parte dei casi noti di speciazione per ibridazione riguarda le piante, in cui si segnalano anche diversi esempi di ibridazione tra specie molto diverse tra loro.
E’ di questi giorni la pubblicazione di un’importante articolo in cui si mostra che alcune piante (o forse tutte…) sono in grado di ibridare, e quindi di dare origine ad una nuova specie, senza che necessariamente che ci sia il trasferimento di polline da una all’altra e in assenza quindi di fusione tra i gameti delle due specie parentali. Come illustrato sulle pagine di Nature, infatti, una nuova specie vegetale si può formare anche grazie al solo trasferimento dell’intero genoma per via orizzontale da un individuo all’altro di specie diverse (in modo del tutto simile alla tecnica dell’innesto). Questo processo naturale è stato replicato da un gruppo di biologi del Max-Planck-Institut für Molekulare Pflanzenphysiologie di Potsdam, che ha promosso la fusione dei DNA nucleari di due specie di tabacco, una erbacea e una legnosa, proprio per via asessuale. Come in tutti i casi di speciazione per ibridazione di due specie con numero diverso di cromosomi, la crescita della pianta ibrida può avvenire poi solo per allopoliploidia, grazie alla duplicazione dell’intero corredo cromosomico delle due specie all’interno dello stesso nucleo.
Sebbene fosse nota da tempo l’esistenza del passaggio per via orizzontale di materiale genetico tra piante diverse, non si pensava che potesse essere trasferito anche l’intero corredo cromosomico. Questi risultati mostrano inoltre ancora una volta, e ancora di più, l’estrema plasticità delle piante quando si tratta di ibridazione e spiegano bene la presenza in natura di numerose specie vegetali frutto di ibridazione tra specie non strettamente imparentate tra loro.
Andrea Romano
Riferimenti:
Ignacia Fuentes, Sandra Stegemann, Hieronim Golczyk, Daniel Karcher, Ralph Bock. Horizontal genome transfer as an asexual path to the formation of new species. Nature, 2014; DOI: 10.1038/nature13291
Credit immagine: Rktiko, da Wikimedia Commons
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.