Sulle ali della conoscenza
Negli ultimi anni l’attenzione dei ricercatori si è focalizzata sul cercare di capire quali siano le influenze delle attività umane sull’ambiente e con quale incidenza queste agiscano. La citizen science, ovvero la partecipazione pubblica alla raccolta e all’analisi di dati scientifici, si configura come uno strumento che può apportare numerosi benefici in questo tipo di studi. L’Associazione Polyxena, dopo aver […]
Negli ultimi anni l’attenzione dei ricercatori si è focalizzata sul cercare di capire quali siano le influenze delle attività umane sull’ambiente e con quale incidenza queste agiscano. La citizen science, ovvero la partecipazione pubblica alla raccolta e all’analisi di dati scientifici, si configura come uno strumento che può apportare numerosi benefici in questo tipo di studi.
L’Associazione Polyxena, dopo aver creato nel 2008 in Puglia l’unica casa delle farfalle attualmente attiva in Italia esclusivamente con Lepidotteri autoctoni, ha avviato quest’anno il progetto “Sulle ali della conoscenza”, un programma triennale di monitoraggi partecipati nella Riserva Naturale Regionale Orientata “Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore” a Conversano, in provincia di Bari.
I primi risultati saranno presentati a Marzo 2012 a Wageningen (Olanda) nel corso del Simposio “Future of Butterflies”, organizzato dalla sezione olandese di Butterfly Conservation Europe, il network europeo fondato dal celebre documentarista inglese David Attenborough di cui Polyxena è da quest’anno partner per l’Italia. In Europa vengono condotti da diversi anni progetti in cui vengono coinvolti volontari nella raccolta di dati di questo tipo mentre in Italia, ancor meno al Sud, non è pratica comune.
Questo nostro progetto consiste nel monitoraggio partecipato alla scoperta delle numerose specie di farfalle presenti nella Riserva, a cui hanno preso parte attivamente studenti, cittadini e semplici curiosi. Il fine è quello di promuovere in modo pratico un avvicinamento alla scienza apportando anche un beneficio alla ricerca, con lo stile informale e i caratteristici strumenti non convenzionali di comunicazione scientifica che caratterizzano le iniziative dell’associazione.
Le farfalle sono un elemento fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi; rispetto ad altri insetti sono tra i pochi invertebrati giudicati positivamente dal grande pubblico e possono per questo essere considerate delle ottime “specie bandiera” per la protezione ambientale. Non secondario è anche il ruolo che i Lepidotteri ricoprono come “specie ombrello”: riescono a percepire in anticipo, grazie alla maggiore sensibilità rispetto ad altri gruppi tassonomici, i cambiamenti ambientali, agendo da sentinelle dell’ambiente. La ricerca in entomologia, scienza che si è sviluppata molto grazie all’aiuto degli appassionati, torna ad essere così partecipata da curiosi e amanti della natura.
I volontari vengono guidati nella conoscenza della biodiversità del territorio e a valutarne le sue componenti. Dopo una prima fase di formazione e di stesura di un rigoroso protocollo scientifico, gli esperti e meno esperti cooperano nella riuscita di una vera ricerca scientifica, rendendo così orizzontale l’acceso e la distribuzione della conoscenza. La citizen science diventa un reale strumento partecipato per la tutela della natura, utile anche per far conoscere al pubblico il lavoro del ricercatore, stabilendo con lui un rapporto di fiducia. Un’azione tangibile per avvicinare i cittadini alla ricerca considerata, spesso erroneamente, distante dalla vita quotidiana oltre che per partecipare attivamente alla salvaguardia del proprio territorio e del pianeta.
Si potrà in questo modo stabilire per il futuro una collaborazione a lungo termine di monitoraggio costante della biodiversità. Non si esclude infatti di ampliare le specie animali da monitorare. Un altro obiettivo a lungo termine è anche l’aumento dell’alfabetizzazione scientifica di base, che risulta essere ancora molto bassa nel nostro paese. Un primo risultato è stato sicuramente quello di notare nei partecipanti un aumento di interesse e di conoscenze sulla biologia di questi insetti. La creazione di un gruppo con maggiori competenze nell’ambito ecologico inoltre può essere anche portatore di consenso critico nei riguardi dell’amministrazione pubblica, fornendo in questo modo un supporto competente e informato nelle decisioni a livello locale. Infine, monitorando come nel tempo siano cambiate o meno le presenze e le abbondanze delle specie sarà possibile promuovere, in caso di esito critico delle analisi, actionplan per le specie minacciate e protette presenti nella riserva, la realizzazione di aree qualificabili come corridoi ecologici o opportuni ripopolamenti di specie in crisi in relazione al miglioramento dello stato di salute dell’area. Una scienza dei cittadini dunque che può essere anche una scienza per i cittadini.