Terra: pianeta in evoluzione
Tavola Rotonda “Terra: pianeta in evoluzione” di sabato 10 febbraio 2007 al Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Ospiti della serata sono Giorgio Pasquaré, Giuseppe Orombelli, Cesare Ravazzi e Mario Tozzi. Modera Ilaria Vinassa de Regny.Le riflessioni di Darwin sulle trasformazioni della crosta terrestre, sui terremoti e i vulcani, annotate durante il famoso viaggio sul Beagle, sono il punto […]
Tavola Rotonda “Terra: pianeta in evoluzione” di sabato 10 febbraio 2007 al Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Ospiti della serata sono Giorgio Pasquaré, Giuseppe Orombelli, Cesare Ravazzi e Mario Tozzi. Modera Ilaria Vinassa de Regny.
Le riflessioni di Darwin sulle trasformazioni della crosta terrestre, sui terremoti e i vulcani, annotate durante il famoso viaggio sul Beagle, sono il punto di partenza di questa tavola rotonda per parlare dell’evoluzione della terra e della vita. Il primo tentativo è leggere con gli occhi di oggi quello che vide e pensò Darwin, consapevoli che il suo pensiero scientifico continua a vivere. Egli osservò scogliere coralline e vulcani, e lungo le coste meridionali del Sud America incontrò ghiacciai che scendevano a quote molto basse. Da qui si vogliono ripercorrere gli 800 mila anni di storia del clima e dell’atmosfera registrate nelle calotte glaciali polari e offrire alcuni esempi degli effetti delle variazioni climatiche sui biomi, sugli organismi ed in particolar modo sulle piante e sui paesaggi vegetali, fortemente alterati negli ultimi 3 miliardi di anni. Perché, da ultimo, è importante riflettere sui motivi che rendono così difficile comprendere, da parte dei non addetti ai lavori, che la vita e la terra sono in evoluzione.
Stefania Stivanin
Nel 2007 Pikaia aveva presentato il Darwin Day qui.
Le riflessioni di Darwin sulle trasformazioni della crosta terrestre, sui terremoti e i vulcani, annotate durante il famoso viaggio sul Beagle, sono il punto di partenza di questa tavola rotonda per parlare dell’evoluzione della terra e della vita. Il primo tentativo è leggere con gli occhi di oggi quello che vide e pensò Darwin, consapevoli che il suo pensiero scientifico continua a vivere. Egli osservò scogliere coralline e vulcani, e lungo le coste meridionali del Sud America incontrò ghiacciai che scendevano a quote molto basse. Da qui si vogliono ripercorrere gli 800 mila anni di storia del clima e dell’atmosfera registrate nelle calotte glaciali polari e offrire alcuni esempi degli effetti delle variazioni climatiche sui biomi, sugli organismi ed in particolar modo sulle piante e sui paesaggi vegetali, fortemente alterati negli ultimi 3 miliardi di anni. Perché, da ultimo, è importante riflettere sui motivi che rendono così difficile comprendere, da parte dei non addetti ai lavori, che la vita e la terra sono in evoluzione.
Stefania Stivanin
Nel 2007 Pikaia aveva presentato il Darwin Day qui.