Un dente fa o non fa il dinosauro?
Dopo la scoperta nel Parco Nazionale della Foresta pietrificata in Arizona dei resti fossili di un Revueltosaurus callenderi, rettile vissuto nel tardo Triassico, una nuova domanda rischia di scardinare il mondo della paleontologia: un dente fa o non fa il dinosauro? Il rettile del Triassico era precedentemente conosciuto solo per i denti fossili, simili in tutto e per tutto a […]
Dopo la scoperta nel Parco Nazionale della Foresta pietrificata in Arizona dei resti fossili di un Revueltosaurus callenderi, rettile vissuto nel tardo Triassico, una nuova domanda rischia di scardinare il mondo della paleontologia: un dente fa o non fa il dinosauro? Il rettile del Triassico era precedentemente conosciuto solo per i denti fossili, simili in tutto e per tutto a quelli degli ornitischi, dinosauri erbivori vissuti nel Giurassico e nel Cretacico. Per questo motivo si riteneva che il Revueltosaurus callenderi fosse un antenato di questi grossi rettili. La scoperta dello scheletro di questo animale ha modificato notevolmente la sua ascendenza: non più antenato dei dinosauri erbivori, ma parente dei coccodrilli. Ora i paleontologi si interrogano se anche gli altri antenati sudamericani degli ornitischi, conosciuti solo dai resti di denti, lo siano veramente o se si tratta di altri rettili che nulla hanno a che fare con i dinosauri. Inoltre, la nuova scoperta modifica anche le teorie evolutive riguardanti lo sviluppo degli ornitischi e dei teropodi carnivori (i parenti del T rex). Se i resti ritrovati si inserissero sulle teorie già enunciate, orinitischi e teropodi si sarebbero evoluti in contemporanea nel tardo Triassico e si sarebbero spostati “insieme” negli altri continenti. Se tutti i denti fossili si rivelassero altro da ciò che sono considerati, allora gli ornitischi si sarebbero evoluti in un mondo già colonizzato dai teropodi e si sarebbero spostati dal Sud America al Nord, all’Europa e all’Africa, per lo meno alla fine del Triassico. Giulia Fontanesi