Un nuovo tassello per aggiornare la storia evolutiva dei dinosauri
Scoperto un nuovo dinosauro carnivoro del tardo Cretacico in Patagonia. National Geographic descrive il Neuquenraptor argentinus. Era lungo 2 metri ed era simile al Velociraptor mongoliensis (immortalato in Jurassik Park). Questo nuovo ritrovamento cambia la storia evolutiva dei dinosauri dell’emisfero meridionale. Nel 1996, durante lo scavo dei resti di un Titanosauro (un gigantesco dinosauro erbivoro) i paleontologi si ritrovarono per […]
Scoperto un nuovo dinosauro carnivoro del tardo Cretacico in Patagonia. National Geographic descrive il Neuquenraptor argentinus. Era lungo 2 metri ed era simile al Velociraptor mongoliensis (immortalato in Jurassik Park). Questo nuovo ritrovamento cambia la storia evolutiva dei dinosauri dell’emisfero meridionale. Nel 1996, durante lo scavo dei resti di un Titanosauro (un gigantesco dinosauro erbivoro) i paleontologi si ritrovarono per le mani ossa molto più gracili. Riconobbero le ossa come resti di un teropode e pensarono che fosse morto mentre si nutriva della carcassa del Titanosauro. Successivamente, grazie anche all’ottimo stato di conservazione dei resti, Fernando Novas ed i paleontologi del Argentine Museum of Natural Sciences di Buenos Aires si misero a studiare questi “intrusi” e si resero conto di aver scoperto i resti di un Deinonychosauro, fino a quel momento ritrovati solo nell’emisfero settentrionale. Il nuovo fossile era stato trasportato assime al Titanosauro da un fiume, che aveva accumulato insieme resti in realtà indipendenti. L’assenza di resti fossili di Deinonychosauri lasciava supporre che questo gruppo non fosse presente sul Gondwana, il supercontinente che iniziò circa 160 milioni di anni fa a separarsi negli attuali continenti meridionali. Per diversi anni si è infatti creduto che la fauna sud americana fosse costituita da dinosauri esclusivi di questo luogo. La scoperta di Neuquenraptor argentinus è invece l’evidenza che i Deinonychosauri erano distribuiti su tutte le terre emerse. Inoltre le caratteristiche uniche di questi resti fossili lasciano supporre che i Deinonychosauri settentrionali e meridionali fossero simili, ma non identici, già al momento della separazione dei continenti, e che il Neuquenraptor argentinus discenda da un ramo che emerse presto nell’albero evolutivo del gruppo, non essendo molto specializzato rispetto ai “cugini” asiatici e del nord America. La scoperta porta quindi ad affermare che i Deinonychosauri fossero presenti già prima della rottura del super continente Pangea, e che la deriva dei contnenti abbia accentuato il processo evolutivo di questi animali. Giulia Fontanesi