Un passo falso
Ogni museo ha i propri “pezzi forti” ovvero oggetti di maggiore importanza per i visitatori. Il Creation Evidence Museum può vantare nelle proprie collezioni un pezzo unico: un fossile con un’impronta di dinosauro sovrapposta ad una umana. La cosa vi sorprende? Non siete gli unici!! L’impronta, sin dalla sua scoperta avvenuta in Texas nel 2000 ad opera di Alvis Delk (un […]
Ogni museo ha i propri “pezzi forti” ovvero oggetti di maggiore importanza per i visitatori. Il Creation Evidence Museum può vantare nelle proprie collezioni un pezzo unico: un fossile con un’impronta di dinosauro sovrapposta ad una umana. La cosa vi sorprende? Non siete gli unici!!
L’impronta, sin dalla sua scoperta avvenuta in Texas nel 2000 ad opera di Alvis Delk (un appasionato di archeologia), ha suscitato qualche dubbio e tante domande: ma si tratterà dell’impronta di Fred Flinstone o di Barney Rubble? Per Carl Baugh, proprietario del museo, non vi è nulla su cui scherzare, dato che siamo difronte ad un prova evidente che l’uomo ed i dinosauri hanno convissuto sulla terra (e non solo nei cartoni animati!).
Alcuni giorni or sono Gary S. Hurd nel suo blog Stones and Bones ha ripreso questa notizia aggungendo le osservazioni da lui condotte su fotografie ad alta risoluzione della celebre impronta. Cosa ne è risultato? E’ un evidente falso.
Come sarà stato prodotto? Hurd ci spiega anche come: “Dopo aver speso un po’ di tempo ad analizzare le foto di questo falso, penso di essermi fatto un’idea di come è stato prodotto. A mio avviso, un’impronta originale di dinosauro è stata trovata e rimossa a seguito di una pulizia non professionale ed irresponsabile che è risultata nel suo danneggiamento. La seconda impronta è stata quindi aggiunta erodendo la superficie. Le superfici artefatte sono state quindi lisciate con una qualche miscela fatta in casa per formare sull’impronta una patina. Chi ha artefatto questa impronta deve quindi averla invecchiata per uno o due anni trattandola chimicamente o lasciandola esposta all’aria“.
Mauro Mandrioli
Fonte immagine: Homepage Creation Evidence Museum
Biologo e genetista all’Università di Modena e Reggio Emilia, dove studia le basi molecolari dell’evoluzione biologica con particolare riferimento alla citogenetica e alla simbiosi. Insegna genetica generale, molecolare e microbica nei corsi di laurea in biologia e biotecnologie. Ha pubblicato più di centosessanta articoli su riviste nazionali internazionali e tenuto numerose conferenze nelle scuole. Nel 2020 ha pubblicato per Zanichelli il libro Nove miliardi a tavola- Droni, big data e genomica per l’agricoltura 4.0. Coordina il progetto More Books dedicato alla pubblicazione di articoli e libri relativi alla teoria dell’evoluzione tra fine Ottocento e inizio Novecento in Italia.