La deriva (genetica) del tilacino
Il tilacino o lupo marsupiale della Tasmania (Thylacinus cynocephalus) è stato un carnivoro marsupiale che viveva in Australia e Tasmania. Questo predatore si estinse negli anni ’30 del secolo scorso a causa sia della feroce competizione con i dingo, che li eliminarono dall’isola principale, sia dell’incessante caccia da parte degli allevatori che si vedevano decimare i propri greggi da questa […]
Il tilacino o lupo marsupiale della Tasmania (Thylacinus cynocephalus) è stato un carnivoro marsupiale che viveva in Australia e Tasmania. Questo predatore si estinse negli anni ’30 del secolo scorso a causa sia della feroce competizione con i dingo, che li eliminarono dall’isola principale, sia dell’incessante caccia da parte degli allevatori che si vedevano decimare i propri greggi da questa specie, che diedero loro il colpo di grazia nell’ultimo rifugio in Tasmania. E con lui si estinse l’ultimo grande predatore marsupiale al vertice della catena alimentare.
Ma il tilacino sembra che fosse già in pericolo di estinzione prima dell’arrivo dell’uomo (e quello conseguente del cane), in quanto aveva una bassissima diversità genetica. Questo è il principale risultato di un recente studio pubblicato sulla rivista online PLoS One, che ha confrontato il genoma mitocondriale di 14 esemplari di tilacino, sparsi nei musei scientifici di tutto il mondo e risalenti ad un periodo compreso tra il 1852 e il 1909. Le analisi mostrano pochissime differenze a livello di sostituizoni nucleotidiche, con una similarità genetica tra individui di oltre il 99.5%, ben al di sopra di quella che documentata in altre popolazioni di carnivori odierni.
Questa bassissima variabilità genetica, sostengono i ricercatori, potrebbe essere stata causata al confinamento della specie nella piccola Tasmania nel corso delle ultime migliaia di anni (gli individui dai musei provenivano dall’ultimo rifugio della specie), una sorte simile a quella del diavolo orsino (Sarcophilus harrisii), già in pericolo di estinzione.
Senza la caccia spietata il tilacino sarebbe ancora tra noi o la sua bassa diversità genetica, e suoi conseguenti effetti negativi a livello di popolazione, l’avrebbe condotto verso una più lenta ma, allo stesso tempo, inesorabile ed inevitabile estinzione?
Andrea Romano
Riferimenti:
Menzies BR, Renfree MB, Heider T, Mayer F, Hildebrandt TB, et al. (2012) Limited Genetic Diversity Preceded Extinction of the Tasmanian Tiger. PLoS ONE 7(4): e35433. doi:10.1371/journal.pone.0035433
Immagine da Wikimedia Commons
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.