Addio a Yves Coppens, uno dei “papà” dell’australopiteco Lucy
Secondo Telmo Pievani con Yves Coppens “perdiamo un fuoriclasse della paleoantropologia”
Coppens, professore al Collège de France, all’inizio della sua carriera era un paleontologo dei vertebrati e si era specializzato in proboscidati. A partire dagli anni Sessanta cominciò a scavare in Africa e si imbatté nei fossili degli ominini. Nel 1961, per esempio, trovò un cranio di un milione di anni che descrisse come una nuova specie Tchadanthropus uxoris (anche se in realtà questa interpretazione non è condivisa).#Yves Coppens nous a quittés ce matin. Ma tristesse est immense. Yves Coppens était un très grand savant, paléontologue de renommée mondiale, membre d’innombrables institutions étrangères, mais surtout professeur au Collège de France et membre de l’Académie des sciences.
— Odile Jacob (@EditriceOJacob) June 22, 2022
La svolta decisiva verso la paleoantropologia si deve a Lucy. In Francia Coppens è celebrato il suo “papà”, ma in realtà la scoperta è da condividere con il suo collega del CNRS Maurice Taieb (scomparso lo scorso anno) e con Donald Johanson, il paleoantropologo che nel 1971 notò il primo osso nello scavo in Etiopia. Alla fine i tre trovarono il 40% dello scheletro di una femmina di un australopiteco precedentemente sconosciuta alla scienza, che ebbe un impatto profondo sullo studio dell’evoluzione umana.
La carriera di Coppens a quel punto vira sull’evoluzione, ma anche sulla comunicazione. Era infatti noto per la sua capacità di raccontare in modo avvincente la ricerca scientifica, ed è anche merito suo se la disciplina è diventato così popolare anche fuori dall’accademia.
Secondo Telmo Pievani, Ordinario all’università di Padova e direttore di Pikaia:
< p style=”font-weight: 400;”>Su twitter, il paleoantropologo Giorgio Manzi lo ha definito “leggenda”:Con Yves Coppens perdiamo un fuoriclasse della paleoantropologia, il campione della scuola francese. Ricordiamolo non soltanto per Lucy, ma anche per le sue ipotesi innovative sul ruolo dei fattori ambientali nell’evoluzione umana e sull’intreccio tra evoluzione biologica e culturale, per il suo impegno museale e per le sue grandi capacità di scrittura.
… un altro pezzo del nostro mondo che se ne va. Repose en paix, légende https://t.co/J9m86n3pZe
— Giorgio Manzi (@gi_manzi) June 23, 2022
Molti dei libri di Yves Coppens, sia per adulti che per bambini, sono stati tradotti in italiano da Jaca Book.
Immagine: LIONEL BONAVENTURE / AFP via Le Monde
Giornalista e comunicatore scientifico, mi sono formato all’Università di Bologna e alla Sissa di Trieste. Scrivo o ho scritto per le seguenti testate o siti: Il Tascabile, Wonder Why, Aula di Scienze Zanichelli, Wired.it, OggiScienza, Le Scienze, Focus, SapereAmbiente, Rivista Micron, Treccani Scuola. Curo la collana di divulgazione scientifica Zanichelli Chiavi di Lettura. Collaboro dalla fondazione con Pikaia, dal 2021 ne sono caporedattore.