Addomesticazione del cane: effetti deleteri sul genoma
I risultati di un recente studio genetico mostrano le conseguenze deleterie sul genoma del cane dovute a fenomeni come l’addomesticazione e la selezione artificiale
Come noto, i cani hanno un legame unico con il genere umano, tanto intenso da provocare una reazione ormonale in entrambe le parti (si veda qui). I benefici reciproci del rapporto cane-uomo sono stati e sono tuttora molteplici, tuttavia un recente studio su PNAS ha mostrato la possibilità di alcuni effetti genetici deleteri in questi animali a seguito della loro addomesticazione.
Questo risultato è stato possibile grazie all’analisi genomica di 46 cani di razza, 25 cani randagi e 19 lupi grigi. Ogni gruppo è stato dapprima esaminato singolarmente per meglio determinare le variazioni avvenute nelle diverse fasi dell’addomesticamento del cane e poi confrontato con gli altri. Le stime ottenute hanno portato i ricercatori a stabilire che i cani esaminati possiedono circa 115 varianti genetiche deleterie in più rispetto ai lupi, ovvero un carico genetico superiore per un 2,6%.
Le cause che hanno determinato questo ‘indebolimento genetico’ sono dovute probabilmente alle consistenti riduzioni di densità della popolazione avvenute nel processo di addomesticamento dei cani, fenomeni di deriva genetica conosciuti con il nome di “collo di bottiglia” che hanno ostacolato la ridotto le possibilità di azione della selezione naturale nell’eliminazione di variazioni genetiche dannose.
Tali risultati, inoltre, hanno rivelato quanto la selezione artificiale, operata dagli allevatori nella creazione di razze con l'intento di diffondere o mantenere determinate caratteristiche dell'animale, abbia probabilmente favorito questi cambiamenti genetici; i quali, secondo le ipotesi dei ricercatori, avranno probabili conseguenze nelle attività di allevamento selettivo e nella conservazione di alcune razze rare o particolari. L'allevamento selettivo, infatti, dovrebbe sempre avvenire tenendo conto degli eventuali problemi genetici possibili. Le suddette mutazioni deleterie possono infatti comportare alterazioni anatomiche, fisiologiche e comportamentali che potrebbero ridurre le chances di sopravvivenza e riproduzione dei portatori.
In più i ricercatori, studiando le dinamiche dei fenomeni “collo di bottiglia”, pensano sia possibile capire qualcosa in più anche in merito all'evoluzione umana, a come le popolazioni abbiano subito aumenti o riduzioni di densità e come si siano spostate più volte geograficamente.
Riferimenti:
Clare D. Marsden, Diego Ortega-Del Vecchyo, Dennis P. O’Brien, Jeremy F. Taylor, Oscar Ramirez, Carles Vilà, Tomas Marques-Bonet, Robert D. Schnabel, Robert K. Wayne and Kirk E. Lohmueller. Bottlenecks and selective sweeps during domestication have increased deleterious genetic variation in dogs. Pnas. Publiched online: 22 December 2015.
Immagine: By [1] (https://www.flickr.com/photos/kachnch/16364273038) [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons