Archivio autore: Marco Ferrari

Gruppi fratelli

L’articolo parte da un esame delle varie ipotesi che, dall’Ottocento, hanno cercato di spiegare da dove derivano i cosiddetti triploblasti, gli animali con tre foglietti embrionali e dalla struttura più complessa, come Cordati, Molluschi e Artropodi. Poiché il cervello umano tende a sovrapporre propri schemi mentali alla realtà, si è sempre pensato che i triploblasti fossero derivati dai diploblasti, che

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Attualità di Darwin a Venezia

13 FEBBRAIO MATTINA Ore 10.30Saluto dell’Assessora alla Produzione Culturale del Comune di Venezia Luana ZanellaPresentazione delle due giornate di studio a cura di:Antonio Alberto Semi (Ateneo Veneto)Franco Ferrari (UAAR Venezia)Piero Benedetti (Università di Padova) Ore 11.00Alvio Renzini (Istituto Naz. di Astrofisica – Osservat. di Padova)L’evoluzione dell’UniversoOre 11.30Leopoldo Benacchio(Istituto Naz. di Astrofisica – Osservat. di Padova)Osservare l’Evoluzione, un privilegio celeste…Ore 12.00Ernesto di

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Happy Hour Evoluzionistici – I semestre 2009

A Milano, nella splendida cornice del roof-garden caffetteria del Museo di Storia Naturale, nel 2007 ha riaperto il “café scientifique”. Dal 22 gennaio 2009 riprendono, due giovedì al mese, le proposte con tema scientifico sulle quali chiaccherare e dibattere con docenti, ricercatori, intellettuali, appassionati e curiosi. 22 Gennaio 2009Stefano Scali – Museo di Storia Naturale di MilanoA che gioco giochiamo?

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Stranezze della natura

Già quella specie di alberi di Natale sul fondo sono strani, ma la sfera (Gromia sphaerica) che si sta avvicinando non è niente di quello che potreste pensare. È un unicellulare; nel senso che è una specie di amebona gigantesca, che si sta trascinando sul fondo del mare cercando il cibo, lasciando dietro di sè un solco nella sabbia. Ha

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Le specie alloctone in Italia: censimenti, invasività e piani di azione

La Lombardia con la sua notevole estensione, cui corrisponde una grande variabilità di ambienti naturali ed antropici, costituisce una regione chiave per lo studio delle invasioni in Italia. La redazione di piani d’azione e la definizione di efficaci strategie di monitoraggio e gestione si configurano come passi fondamentali per affrontare un argomento che non dovrebbe essere limitato alla dimensione accademica.In

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Quelle creste da comunicazione

I paleontologi hanno discusso a lungo sulla funzione delle creste ossee presenti sul cranio dei lambeosauri, un gruppo di adrosauri o “dinosauri dal becco ad anatra”. Al convegno annuale della Society for Vertebrate Paleontology americana, che si è tenuto il 16 ottobre a Cleveland, in Ohio, un team di ricerca capitanato da David Evans dell’università di Toronto presenterà i risultati

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Giovane, carino e (quasi) erbivoro

Sul JVP (Journal of Vertebrate Paleontology) è stato pubblicato un articolo sull’argomento, che spiega l’importanza del ritrovamento: il cranio rappresenterebbe infatti il momento di transizione da una dieta carnivora ad una erbivora. “Probabilmente tutti i dinosauri si sono evoluti da un antenato carnivoro”, dice Laura Porro, co-autrice dello studio. “Gli eterodontosauri sono tra i più antichi dinosauri erbivori, e potrebbero

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Strategie per sopravvivere sulla terraferma

Tiktaalik era un predatore, lungo quasi tre metri, con denti affilati e la cui forma generale poteva ricordare quella di un coccodrillo. Per il suo stile di vita ibrido tra quello di un pesce e quello di un animale terrestre è stato ribattezzato “pesciapode” già nel 2006, quando venne pubblicato il primo lavoro di descrizione; per conoscere i dettagli sull’anatomia

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Nuovo numero della rivista Evolution

COMMENTARYUNDERSTANDING THE EVOLUTION AND STABILITY OF THE G-MATRIX (p 2451-2461)Stevan J. Arnold, Reinhard Bürger, Paul A. Hohenlohe, Beverley C. Ajie, Adam G. JonesDOI: 10.1111/j.1558-5646.2008.00472.x PERSPECTIVEMATCHING HABITAT CHOICE CAUSES DIRECTED GENE FLOW: A NEGLECTED DIMENSION IN EVOLUTION AND ECOLOGY (p 2462-2472)Pim Edelaar, Adam M. Siepielski, Jean ClobertDOI: 10.1111/j.1558-5646.2008.00459.x ORIGINAL ARTICLESGENETIC DIVERSITY REVEALED IN HUMAN FACES (p 2473-2486)Hanne C. Lie, Gillian Rhodes,

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Tutto quello che sappiamo è falso

Ci sono voluti più di dieci anni di studi, collaborazioni tra centinaia di ricercatori e un database comprendente più di 200.000 fossili, ma John Alroy è finalmente riuscito nel suo scopo: sconfessare gran parte delle conoscenze comuni a proposito della biodiversità nei fossili marini e dei loro tassi di estinzione. Il lavoro, iniziato nel 1998 e firmato da altri 34

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Tutto quello che avreste voluto sapere sul Diprotodon…

Diprotodon poteva pesare fino a 2,5 tonnellate e raggiungere la lunghezza di 3,5 metri. Viveva in Australia, e viene spesso indicato come rappresentante esemplare della megafauna australiana pleistocenica (100.000 anni fa). Nonostante la sua “fama”, comunque, poco o nulla si sapeva sul genere Diprotodon, se non che probabilmente ne esistevano otto specie diverse. Ora le cose potrebbero cambiare, grazie a

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Tutta colpa del mare…

Quando si pensa ad eventi come la scomparsa dei dinosauri 65 milioni di anni fa, la prima cosa che viene in mente sono asteroidi o super-vulcani che oscurano il cielo. La ricerca di Shanan Peters, dell’Università del Wisconsin-Madison, suggerisce invece che le responsabilità di tutti gli eventi catastrofici per la biosfera siano da attribuire all’innalzamento e abbassamento del livello degli

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Primo Premio Nazionale per la Poesia Scientifica intitolato a Charles Darwin

Il concorso è aperto a tutti, purché gli inediti poetici – per un massimo di 50 versi in lingua italiana – vengano inviati con i dati anagrafici e il recapito del partecipante, entro il 31 dicembre 2008, al seguente indirizzo di posta elettronica: venezia@uaar.it, indicando in oggetto: Primo Premio Nazionale per la Poesia Scientifica “Charles Darwin”, oppure spediti per posta

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L’estinzione dei mammuth? Non è colpa nostra

Questi i risultati di uno studio compiuto da un’equipe internazionale con a capo Stephan C. Schuster, della Penn State University e pubblicato sulla rivista PNAS. Il team ha studiato il DNA mitocondriale di mammuth lanoso (Mammuthus primigenius), estraendolo dal pelo congelato di alcuni esemplari rinvenuti nella Siberia settentrionale. I risultati? “La popolazione di mammuth era divisa in due gruppi genetici

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