Archivio categoria: Etologia

Per attirare l’attenzione

Quando si pensa ai camaleonti (famiglia Chamaeleonidae) salta subito alla mente la loro straordinaria capacità, quasi unica nel regno animale, di cambiare aspetto ed assumere colorazioni criptiche, mimetizzandosi così con l’ambiente circostante. In questo modo, essi sono in grado di sfruttare tale caratteristica per cacciare gli insetti e nascondersi da potenziali predatori. Ma furono questi motivi a guidare l’evoluzione di

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Cambiano i predatori, si modificano i comportamenti

Molte specie di primati, quando riconoscono il pericolo rappresentato da un predatore, emettono rumorosi richiami di allarme e si danno alla fuga immediata. Una condizione necessaria perchè si verifichi questo comportamento è che la specie in questione riconosca il potenziale predatore come tale.   Il rinopiteco di Pagai (Simias concolor), ad esempio, non risponde mettendo in atto comportamenti antipredatori quando

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Alle origini del sonno

Non è facile dare una definizione di sonno, tuttavia è possibile elencare alcune caratteristiche che sono proprie di questa funzione biologica: l’abolizione, o almeno la forte riduzione, del contatto con l’esterno, la modificazione dello stato di coscienza, la reversibilità e la periodicità. Il sonno deve essere considerato una funzione biologica di base di ogni organismo, al pari dell’alimentazione e della

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La ghiandaia e i predatori

Molte specie animali sono sottoposte quotidianamente al rischio di incontri con predatori: per questo alcune specie, come le api e le marmotte, hanno sviluppato richiami di allarme per annunciare la presenza di predatori e la loro distanza, incrementando così la loro probabilità di sopravvivenza. Certamente il rischio che un predatore rappresenta per una potenziale preda dipende anche dal suo comportamento,

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Guerra di odori tra formiche e farfalle

Molte specie di formiche sono conosciute in quanto sono in grado di sfruttare a loro vantaggio le interazioni con altre specie non affini: alcune di esse sono note in quanto coltivano funghi all’interno dei formicai (generi Atta e Acromyrmex); altre sono dette formiche schiaviste, dato che inducono le operaie di altre specie a lavorare per loro (genere Polyergus); altre ancora

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Nonni aiutanti nel nido

Come avviene nella nostra specie, anche negli uccelli, o almeno nel raro usignolo delle Seychelles (Acrocephalus sechellensis), i “nonni” possono aiutare i genitori nell’allevamento della prole. Questo comportamento, sebbene segnalato in alcune specie di primati e di cetacei, come i globicefali (Globicephala melaena), non era ancora conosciuto negli uccelli. Le cure alloparentali, le cure parentali elargite da individui esterni alla

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Camuffare gli odori

Lo scoiattolo di terra della California (Spermophilus beecheyi) e lo scoiattolo di roccia (Spermophilus variegates) attuano un comportamento molto ingegnoso per ridurre le possibilità di essere predati. Da quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Animal Behaviour, queste due specie strofinano sulla propria pelliccia l’esuvie (la pelle rilasciata dopo una muta) dei serpenti a sonagli, i loro predatori naturali,

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Le scimmie sanno fare le addizioni

Che alcuni animali, tra cui molte specie di primati e alcune di uccelli, come ad esempio le cornacchie, fossero in grado di contare e discriminare tra oggetti raggruppati in diverso numero è risaputo. Tuttavia, fino ad oggi, non si avevano prove sperimentali che anche gli animali possedessero la capacità di formulare operazioni aritmetiche mentali. Uno studio, pubblicato sulla rivista open

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Piccole orche a scuola di caccia

Le orche (Orcinus orca) sono tra i più straordinari predatori marini e le loro tecniche di caccia continuano a stupire anche gli esperti. Una popolazione di questi cetacei è stata infatti documentata mentre cattura ingegnosamente un leone marino, la sua preda prediletta. Ricercatori del Orca Research Trust, in Nuova Zelanda, ha infatti filmato e riportato sulle pagine della rivista Marine

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Scimpanzè campioni di memoria

Le abilità cognitive degli scimpanzè (Pan troglodytes) sono state sottolineate innumerevoli volte e dimostrate in vari studi sperimentali: spesso si sostiene che questi animali siano in grado di avere prestazioni che si avvicinano a quelle umane, pur rimanendo sempre inferiori. Un nuovo studio, condotto da ricercatori dell’Università di Kyoto, ha evidenziato come, in alcuni casi, le parti possano invertirsi e

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Competizione femminile

Nella cosiddetta “battaglia dei sessi”, individui di sesso diverso ricoprono, solitamente, ruoli ben definiti. I maschi, infatti, tendono a massimizzare il proprio successo riprodutivo fecondando il maggior numero di femmine e diventando padri di un elevata quantità di figli. Le femmine, al contrario, ottimizzano la propria fitness cercando di accoppiarsi con il maschio migliore, avendo così maggiori possibilità di mettere

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I cani possono classificare immagini complesse in categorie

Anche i cani (Canis lupus familiaris) sarebbero in grado di concepire e formulare concetti astratti: questo è l’esito di un esperimento condotto da ricercatori dell’Università di Vienna. In particolare, i migliori amici dell’uomo sarebbero in grado di riconoscere e classificare fotografie a colori complesse, ponendole in specifiche categorie, e traferire le nuove conoscenze in situazioni non ancora esperite. Per valutare

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Un’altra caratteristica rettiliana dei monotremi

Come ben noto, i mammiferi si dividono in due sottoclassi: i Theria, a sua volta suddivisi nelle infraclassi Eutheria, quella dei mammiferi placentati, e Metatheria, quella dei marsupiali, ed i Prototheria, oggi rappresentati dall’unico ordine Monotremata e presenti esclusivamente in Oceania e Nuova Guinea. Questi ultimi, per alcune loro particolari caratteristiche, sono considerati “l’anello di congiunzione” tra rettili e mammiferi.

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Sempre più umani!

Ancora una volta gli scimpanzè (Pan troglodytes) ci stupiscono per l’attuazione di comportamenti complessi, assimilabili sempre più a quelli umani. In una popolazione residente a Fongoli, nella regione sud-orientale del Senegal, pochi mesi fa si era assistito un comportamento di caccia attiva per mezzo di utensili. In quel caso, gli strumenti, molto simili a piccole lance, erano costituiti da rami

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Interazioni sociali e utilizzo dell’areale

Gli elefanti africani (Loxodonta africana) vivono in branchi numerosi, costituiti da decine di esemplari, che presentano una struttura matriarcale. Il capo del branco, l’individuo che guida il gruppo nelle diverse attività giornaliere, solitamente è la femmina più anziana. Uno studio, pubblicato sulla rivista Behavioral Ecology and Sociobiology, ha evidenziato che è proprio lo status della capobranco a determinare i luoghi

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