Archivio categoria: Etologia

Per parlare ci vuole cervello

Recenti studi su macachi e scimpanzè avevano dimostrato l’esistenza, nell’encefalo di queste due specie, di aree cerebrali coinvolte nella percezione e nella elaborazione di processi comunicativi omologhi a quelle adibite al linguaggio nell’uomo. Il cervello già predisposto al linguaggio verbale si sarebbe dunque evoluto prima della comparsa dell’uomo e le radici di questa caratteristica tipicamente umana erano probabilmente già presenti

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Come conciliare utilità e bellezza

Negli uccelli la presenza di piume allungate, colorate e di forma particolare nei maschi viene ormai automaticamente associata alla presenza, passata o presente, di una forte selezione sessuale che ha favorito l’evoluzione di questi caratteri. Quando però questo tratto morfologico vistoso e appariscente non è esclusivo di un sesso, bisogna chiamare in causa altre forze selettive: in questi casi, spesso

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Quasi fino a scomparire

I dollari della sabbia (Dendraster excentricus), come tutti gli appartenenti al phylum Echinodermata, quello di ricci e stelle di mare, hanno un ciclo vitale diviso in due fasi distinte: la prima, quella larvale, è liberamente natante e contribuisce alla costituzione dello zooplancton, mentre la seconda, quella adulta, si svolge adesa al substrato marino. Le strategie di sopravvivenza di larve e

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Olfatto da guinness

L’albatro urlatore (Diomedea exulans) è un uccello noto per la sua straordinaria apertura alare, che in alcuni casi può superare i 3,5 metri di lunghezza. Grazie a queste imponenti ali, questa specie è in grado di sfruttare al meglio le correnti d’aria e di volare per centinaia di chilometri lontano dalle coste su cui nidifica per andare in cerca di

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Il dolce ricordo di un passato da bruco

Le farfalle e le falene sono Lepidotteri la cui collocazione in due gruppi sistematici diversi è controversa. Di certo quello che varia è il periodo di attività, essendo le farfalle prevalentemente diurne mentre le falene notturne; si distinguono inoltre per la forma delle antenne, poiché quelle delle seconde sono generalmente ramificate mentre le antenne delle prime si presentano prive di

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In letargo sotto i ghiacci

Per poter sopravvivere agli ambienti estremi, gli animali spesso adottano strategie comportamentali piuttosto insolite e sofisticate. Ad esempio, sono noti innumerevoli casi di animali appartenenti ai taxa più disparati che entrano in diapausa (rallentamento delle attività fisiologiche) per superare i periodi dell’anno in cui le condizioni ambientali sono sfavorevoli. Questo genere di strategia di sopravvivenza è favorita da specifici adattamenti

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Etologia dell’aggressività

Il comportamento aggressivo è stato da sempre argomento di grande interesse in etologia e nel corso degli anni diversi autori hanno cercato di identificarne le cause e distinguerne le tipologie (ad esempio, aggressività verso individui della stessa specie o di altre specie). Particolare attenzione è stata poi posta allo studio dell’aggressività umana, poiché essa è spesso gratuita e priva di

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Qual è il confine tra le specie?

Van der Sluijs e colleghi (2008) hanno studiato Pundamilia pundamilia e Pundamilia nyererei, due specie di pesci della Famiglia Cichlidae che convivono nel lago Vittoria, in Africa orientale. Ciò che differenzia le due specie è la colorazione dei maschi nel periodo della riproduzione: i maschi di P. nyererei hanno il dorso rosso e i fianchi gialli, mentre i maschi di

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I sofisticati meccanismi di caccia del toporagno d’acqua americano

Il toporagno d’acqua americano (Sorex palustris) ha un metabolismo estremamente alto, e di conseguenza è costretto a nutrirsi in continuazione: mezza giornata di digiuno lo può portare alla morte. Diventa dunque fondamentale la caccia, attività che viene condotta soprattutto durante le ore notturne e, fatto molto insolito per un insettivoro, sotto il pelo dell’acqua di piccoli corsi d’acqua. Un gruppo

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Il krill che va a fondo

Il krill antartico (Euphausia superba) è un piccolo crostaceo malacostraco che raggiunge la lunghezza massima di 6 cm, ma che riveste un ruolo da assoluto protagonista nelle reti alimentari oceaniche. Costituisce infatti la fonte di cibo primaria di numerose specie di cetacei misticeti (le balene) e di piccoli pesci, rappresentando una sorta di serbatoio energetico in grado di sostenere tutti

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Senza i maschi non si mangia carne

Gli scimpanzè (Pan troglodites) sono la specie a noi più vicina e sono conosciute per alcune loro notevoli abilità cognitive: possono infatti utilizzare utensili, dimostrano capacità mnemoniche simili all’uomo e vivono in gruppi il cui livello di socialità é decisamente complesso. Secondo un recente studio pubblicato su Animal Behaviour, anche durante le attività di caccia gli scimpanzé mostrano un comportamento piuttosto articolato: esistono

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Ti riconosco dalla voce

Quando due persone parlano tra loro, i rispettivi cervelli sono in grado di rilevare e percepire selettivamente la voce altrui. La regione cerebrale responsabile della risposta alla voce piuttosto che ad altri suoni si trova in una piccola area del lobo temporale e si ritiene che sia alla base del riconoscimento vocale individuale nella nostra specie. Questa si pensava fosse

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La protezione del padre accelera lo sviluppo

Nelle società di animali promiscue, quelle in cui sia i maschi che le femmine si accoppiano con più individui dell’altro sesso, non si assiste quasi mai a cure parentali maschili. La spiegazione di questo è semplice: i maschi non si impegnagno nell’allevamento dei giovani perchè non possono avere la certezza della paternità dei nascituri. L’erogazione di cure parentali impone infatti

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Per attirare l’attenzione

Quando si pensa ai camaleonti (famiglia Chamaeleonidae) salta subito alla mente la loro straordinaria capacità, quasi unica nel regno animale, di cambiare aspetto ed assumere colorazioni criptiche, mimetizzandosi così con l’ambiente circostante. In questo modo, essi sono in grado di sfruttare tale caratteristica per cacciare gli insetti e nascondersi da potenziali predatori. Ma furono questi motivi a guidare l’evoluzione di

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Cambiano i predatori, si modificano i comportamenti

Molte specie di primati, quando riconoscono il pericolo rappresentato da un predatore, emettono rumorosi richiami di allarme e si danno alla fuga immediata. Una condizione necessaria perchè si verifichi questo comportamento è che la specie in questione riconosca il potenziale predatore come tale.   Il rinopiteco di Pagai (Simias concolor), ad esempio, non risponde mettendo in atto comportamenti antipredatori quando

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