Collaborare? Faccenda da elefanti
Gli elefanti sono in grado collaborare per raggiungere uno scopo comune
Gli elefanti sono da sempre considerati tra le specie con capacità cognitive estremamente avanzate, anche se finora pochi studi sperimentali hanno dimostrato queste loro attitudini. A colmare tale lacuna ci ha pensato un gruppo di ricercatori della Emory University, che ha sottoposto alcuni pachidermi in cattività ad un sofisticato compito che richiedeva la presenza simultanea di due individui.
Gli elefanti sono stati chiamati a tirare una corda contemporaneamente per trascinare una piattaforma, situata oltre un ostacolo, ed ottenere una meritata ricompensa in cibo. Ebbene, come si vede da questo video, i 12 individui focali sono riusciti in poco tempo ad eseguire brillantemente il difficile compito e si sono dimostrati anche in grado di applicare la nozione recentemente acquisita in situazioni nuove. Ad esempio, quando la corda viene presentata ad un solo elefante, l’individuo non prova nemmeno a tirarla, in quanto non vi è alcuna possibilità che la piattaforma possa spostarsi. E lo stesso comportamento viene messo in atto quando uno dei lembi della corda non è raggiungibile da uno degli individui focali.
Gli elefanti, dunque, sembrano comprendere ed essere in grado di programmare le azioni che stanno per compiere, indicando elevate capacità cognitive. Inoltre, lo studio mette in luce la indole collaborativa di questa specie, difficilmente riscontrabile nel regno animale. Lo sviluppo di un’intelligenza applicabile a situazioni in cui è necessaria la collaborazione tra individui potrebbe essersi evoluta in seguito alle pressioni selettive conseguenti alla vita in gruppo familiare. Nelle specie che vivono in stretti gruppi sociali, infatti, la tolleranza e la cooperazione sono da considerarsi requisiti indispensabili per la sopravvivenza. Non è un caso, infatti, che anche la iena maculata, un’altra specie sociale, si sia dimostrata in grado di risolvere problemi simili (Pikaia ne ha parlato qui).
Attraverso evoluzione convergente, concludono i ricercatori, gli elefanti hanno raggiunto capacità cooperative pari a quelle degli scimpanzè, e superato molti altri primati, da sempre considerati ‘più intelligenti’. Ancora una volta viene mostrato come l’evoluzione non sia un processo direzionale modifica (migliorando) gli interi organismi, ma alcuni tratti possono diventare più complessi in alcune specie piuttosto che in altre, a prescindere dalla collocazione sull’albero della vita, in seguito alle pressioni selettive che esse subiscono.
Riferimenti:
Plotnik, J., Lair, R., Suphachoksahakun, W., & de Waal, F. (2011). Elephants know when they need a helping trunk in a cooperative task Proceedings of the National Academy of Sciences DOI: 10.1073/pnas.1101765108
Immagine: Credit: Joshua Plotnik and Richard Lair
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.