Consigli di lettura sull’evoluzione – inverno 2024
Regalate e/o regalatevi….un libro! Eccoci al consueto appuntamento con le nostre segnalazioni estive per l’acquisto/lettura di libri sull’evoluzione. Dalla genetica all’astrobiologia, dalla storia della scienza alla botanica, senza dimenticare le proposte per i più giovani
Come ogni dicembre, Pikaia propone una selezione di consigli di lettura a cura di Paolo Coccia, bibliofilo e condirettore del sito.
La descrizione del contenuto, se non espressamente citata, proviene dai siti web visitati (editori, aggregatori di libri, cataloghi). Non potendo accedere al contenuto di tutti i volumi segnalati la valutazione finale della qualità e valore di ciascuno di essi è rimessa al lettore. Nonostante il nostro sforzo di selezionare il meglio del panorama editoriale può succedere di segnalare titoli che non soddisfano per molti motivi gli interessi dei lettori. Ci scusiamo in anticipo.
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Indice
Storia dell’evoluzionismo
Paolo Mazzarello, Il darwinista infedele. Lombroso e l’evoluzione, Hoepli, p. 184
La pubblicazione dell’Origine delle specie di Charles Darwin ebbe un effetto dirompente negli ambienti scientifici europei. Nel 1862 la controversa versione francese dell’opera, venata di prospettive lamarckiane introdotte dalla traduttrice, l’anticonformista Clémence Royer, giunse nelle mani di un giovane Cesare Lombroso, medico militare in procinto di partecipare alla spedizione per la repressione del banditismo in Calabria. A contatto con un mondo aspro e selvaggio, lo scienziato fu tra i primi – se non il primo – ad applicare concretamente in Italia la teoria di Darwin allo studio della natura. Diventato docente a Pavia e poi a Torino, Lombroso non smise mai di utilizzare l’evoluzione come strumento cognitivo. Da una sorgente lontana scaturivano le gerarchie razziali, le popolazioni, i comportamenti abnormi e criminali, l’inferiorità mentale della donna. È su queste basi che Paolo Mazzarello rilegge la visione antropologica di Lombroso, offrendone un’interpretazione suggestiva e originale, che consente anche di gettare nuova luce sulla precoce diffusione in Europa delle teorie darwiniane.
Qui su Pikaia
Marco Tamborini, The Architecture of Evolution. The Science of Form in Twentieth-Century Evolutionary Biology, University of Pittsburgh Press, 2022, p. 312
“The Architecture of Evolution is a major contribution to the historiography of morphology in the twentieth century. Tamborini shows how the riddle of organismal form was a central preoccupation of theoretically and philosophically minded biologists, and he examines how the discipline of morphology was variously conceptualized and pursued in different national and intellectual traditions. It is an exceptionally rich book that will be essential reading for anyone interested in morphology and its relation to evolution.”–Daniel J. Nicholson, George Mason University
Richard Dawkins, The history in our genes The Genetic Book of the Dead. A Darwinian Reverie, Yale University Press, p. 360
From one of the world’s great science writers, a book that explores the deepest principles of evolutionary history. In this groundbreaking new approach to the evolution of all life, Richard Dawkins shows how the body, behaviour, and genes of every living creature can be read as a book – an archive of the worlds of its ancestors. A perfectly camouflaged desert lizard has a desiccated landscape of sand and stones ‘painted’ on its back. Its skin can be read as a description of ancient deserts in which its ancestors survived – and, before that, of the worlds of its more remote ancestors: a genetic book of the dead. But such descriptions are more than skin-deep. The fine chisels of Darwinian natural selection carve their way through the very warp and woof of the body, into every biochemical nook and corner, into every cell of every living creature. A zoologist of the future, presented with a hitherto-unknown animal, will be able to reconstruct the worlds that shaped its ancestors, to read its unique ‘book of the dead’. The book is filled with fascinating examples of the power of Darwinian natural selection to build exquisite perfection, paradoxically accompanied by what look like gross blunders. Along the way, Dawkins dismantles influential criticisms of the ‘gene’s-eye-view’ of life. And, to end with a provocative sting in the tail, the author asks there is a sense in which all our ‘own’ genes can be seen as a gigantic colony of cooperating viruses? From the author of The Selfish Gene and The Ancestor’s Tale comes a revolutionary, richly illustrated book that unlocks the door to an ancient past, seen through wholly new eyes.
Charles Darwin, Le piante rampicanti. Movimenti e abitudini, Renato Bruni, Giacomo Scarpelli (a cura di), Mimesis, p. 264
Quest’opera è una pepita brillante e sorprendente del filone meno conosciuto dei lavori di Darwin, consacrato all’osservazione e alla sperimentazione botanica. Un filone apparentemente solitario, che invece si integra perfettamente nella sua teoria globale dell’evoluzione. Lo scopo, rendere compiuta sotto ogni aspetto l’idea della trasmutazione biologica, appare tanto modestamente sottaciuto da far supporre che Darwin non ne fosse pienamente consapevole. Il naturalista di Down procede nell’investigazione là dove lo conducono un’inclinazione, un’intuizione e un’immaginazione scientifica pressoché infallibili. Nell’individuare i movimenti e le “abitudini” secondo cui le piante rampicanti riescono a scalare i muri e gli alberi e, più in generale, nell’ascoltare e interpretare i sussurri degli steli, delle foglie e dei fiori del suo rigogliosissimo e attrezzatissimo giardino, Darwin da fitologo si fa fitosofo.
Nota: nuova traduzione a cura di Fabrizio Ferraro
Evoluzione della vita sulla Terra e nell’Universo
Jonathan Silvertown, Cooperare per la vita. dai geni egoisti agli animali sociali, Bollati Boringhieri, p. 272
Sappiamo che la vita si organizza per unità operative: le molecole si aggregano a formare organuli, i quali si uniscono a formare cellule, che insieme formano individui, che infine danno vita a intere società. Le unità di ogni sistema si confrontano con le loro omologhe e il risultato della loro interazione darà origine alla struttura del livello superiore. Ma come interagiscono?
Questo è il punto centrale: competono o cooperano? Le cellule sono in lotta tra loro per assicurarsi le risorse oppure collaborano per distribuirle all’intero organismo in modo ottimale? Gli individui di un gruppo umano competono per garantirsi una posizione migliore o collaborano per far prosperare la società? La natura è «rossa di denti e di artigli» o c’è spazio per l’aiuto reciproco? Cooperare per la vita affronta l’eterna questione del contrasto tra competizione e cooperazione in natura. Si tratta di un tema cruciale, dal quale deriva tutto il resto, e Jonathan Silvertown lo illustra in maniera avvincente e particolarmente chiara.
Lo scontro tra queste due visioni alternative è alla radice stessa della teoria evoluzionistica. Se il darwinismo classico sembrava propendere in qualche modo per la competizione, altre idee, come quelle dell’anarchico russo Pëtr Kropotkin, difendevano la causa della cooperazione.
Ora, gli ultimi dati gettano nuova luce sulla questione.
Jonathan Silvertown ci conduce in un viaggio attraverso quattro livelli di organizzazione: gruppi, individui, cellule e geni. Partendo dalla società umana, scava più a fondo, per mostrare come la cooperazione sia fondamentale per le cellule che formano i nostri organi, per la simbiosi tra organismi, per i geni che interagiscono tra loro, per l’origine stessa della vita. È la cooperazione che ha permesso alla vita di prosperare e diventare complessa; senza di essa, la vita stessa non sarebbe mai iniziata.
Peter Godfrey-Smith, Living on Earth. Forests, Corals, Consciousness, and the Making of the World, MacMillan
If the history of the Earth were compressed down to a year, our species would arise in the last thirty minutes or so of the final hour. But life itself is not such a late arrival: It has existed on Earth for something like 3.7 billion years—most of our planet’s history and over a quarter of the age of the universe (as far as we can tell).
What have these organisms—bacteria, animals, plants, and the rest—done in all this time? In Living on Earth, the philosopher Peter Godfrey-Smith proposes a new way of understanding how the actions of living beings have shaped our planet. Where his acclaimed books Other Minds and Metazoa explored the riddle of how conscious minds came to exist on Earth, Living on Earth turns to what happens when we look at the mind from another side—when we come to see organisms as active causes, not merely as results of the evolutionary process. The planet we inhabit is significantly the work of other living beings, who shaped the environments that we ourselves later transformed.
To that end, Godfrey-Smith takes us on a grand tour of the history of life on earth. He visits Rwandan gorillas and Australian bowerbirds, returns to coral reefs and octopus dens, considers the impact of language and writing, and weighs the responsibilities our unique powers bring with them, as they relate to factory farming, habitat preservation, climate change, and the use of animals in experiments. Ranging from the seas to the forests, and from animate matter’s first appearance to its future extinction, Godfrey-Smith offers a novel picture of the course of life on Earth and how we might meet the challenges of our time, the Anthropocene.
Marianne Sommer, History Within The Science, Culture, and Politics of Bones, Organisms, and Molecules, Chicago University Press, p. 496
Personal genomics services such as 23andMe and Ancestry.com now offer what once was science fiction: the ability to sequence and analyze an individual’s entire genetic code—promising, in some cases, facts about that individual’s ancestry that may have remained otherwise lost. Such services draw on and contribute to the science of human population genetics that attempts to reconstruct the history of humankind, including the origin and movement of specific populations. Is it true, though, that who we are and where we come from is written into the sequence of our genomes? Are genes better documents for determining our histories and identities than fossils or other historical sources?
Our interpretation of gene sequences, like our interpretation of other historical evidence, inevitably tells a story laden with political and moral values. Focusing on the work of Henry Fairfield Osborn, Julian Sorell Huxley, and Luigi Luca Cavalli-Sforza in paleoanthropology, evolutionary biology, and human population genetics, History Within asks how the sciences of human origins, whether through the museum, the zoo, or the genetics lab, have shaped our idea of what it means to be human. How have these biologically based histories influenced our ideas about nature, society, and culture? As Marianne Sommer shows, the stories we tell about bones, organisms, and molecules often change the world.
Shubin Neil, Costruire la vita, Adelphi, p. 296
Quando nel 1986, durante una serie di lezioni sui «grandi enigmi dell’evoluzione», vede proiettata una diapositiva in cui un pesce è collegato da una freccia a un «anfibio primitivo», il paleontologo specializzando Neil Shubin resta folgorato come da «un amore a prima vista». È l’innesco di una ricerca che lo porterà alla scoperta relativa al Tiktaalik roseae (l’inner fish, il «pesce che è in noi») e poi all’analisi di tutte le transizioni anatomo-morfologiche più sofisticate, in primis proprio quella dai pesci agli ominidi bipedi. Alla base di tale ricerca c’è un’illuminazione aforistica attinta da Lillian Hellman – «Ovviamente nulla comincia nel momento in cui pensi tu» –, ed elevata ad audace idea-guida: le innovazioni biologiche «non insorgono mai nel corso della grande transizione a cui sono associate», ma «hanno antecedenti nel tempo profondo». Intrecciando piano storico e piano concettuale, Shubin riconduce le più recenti stazioni di questa messa a fuoco (dove paleontologia e biologia evolutiva vengono integrate da genetica e biologia dello sviluppo) ai tanti pionieri misconosciuti, visionari ed eterodossi, che le hanno anticipate, e chiarisce tutti gli snodi dialettici – a partire da quello tra «gradualismo» e «saltazionismo» nell’evoluzione – soggiacenti alla fantasmagoria di «assemblaggi» richiesti agli organismi per adattarsi a ogni ambiente. E non cessa, in questo libro spiazzante e densissimo, di alimentare una domanda cruciale, che investe il rapporto tra caso e necessità nella «scultura dei viventi»: se cioè la nostra esistenza sulla Terra sia (anche) un effetto accidentale o solo l’esito di un percorso inevitabile.
David Baker, Sex. La più grande storia del sesso mai scritta dai procarioti ai robot, Longanesi, p. 384
Il libro definitivo sul sesso che racconta due miliardi di anni di inarrestabile riproduzione.
Nonostante il nome vagamente allusivo, il Big Bang ha creato un universo asessuato e tale è rimasto per molto tempo. Poi però, una volta aperto il vaso di Pandora del sesso, gli esseri viventi si sono lanciati con entusiasmo nell’operazione. Dai primi microrganismi ai dinosauri, dagli ominidi fino a Tinder e OnlyFans: studiando l’evoluzione dei comportamenti sessuali sulla Terra si compie un incredibile viaggio attraverso la trasformazione della vita in tutte le sue forme di crescente complessità, da bruta materia organica fino ai nevrotici e raffinati esseri senzienti che affollano oggi i centri commerciali. Un sorprendente percorso di scoperta in cui storia, biologia e società si intrecciano per svelarci l’origine di ciò che siamo e ciò che proviamo. Ad accompagnarci in questo mondo di ormoni, passioni e scopi adattivi è David Baker, storico, ricercatore e docente australiano che, senza alcun pregiudizio, dosando sapientemente scienza e umorismo, ci guida alla comprensione, in tutti i suoi aspetti, di una delle più potenti e longeve forze che governano la natura. Analizzando le trasformazioni dei gusti e dei comportamenti sessuali nelle diverse ere dell’uomo – dai preistorici cacciatori e raccoglitori, passando per gli agricoltori, fino al presente – riusciremo a capire come siamo arrivati a vivere questo momento storico, in cui la vita sessuale degli esseri umani ha assunto la centralità che conosciamo. Ma Baker non si ferma all’oggi, punta il suo sguardo anche al futuro e, sulla base delle attuali tendenze, immagina come l’uomo gestirà i propri impulsi in un mondo plasmato dalla tecnologia.
Claudio Grimaldi, Cercare l’ago extraterrestre nel pagliaio cosmico. C’è qualcun altro là fuori?, Apogeo, p. 160
Viviamo in un’epoca speciale. Per la prima volta nella sua storia, l’umanità possiede la tecnologia e le risorse per rispondere a un interrogativo che si pone da secoli: c’è vita oltre la Terra? Claudio Grimaldi interroga il cielo con gli strumenti della fisica statistica per trovare prove di vita extraterrestre. Le tecnofirme (o firme tecnologiche, come segnali radio o altre emissioni nello spettro elettromagnetico di origine artificiale) sono al centro di questo innovativo approccio pragmatico, che prova a rispondere a domande quali “quanti segnali devono essere presenti nella galassia affinché almeno uno di essi giunga sul nostro pianeta?”, “se domani scoprissimo un segnale proveniente da un pianeta a 100 anni luce da noi, quanti altri segnali non ancora rilevati potrebbero essere in attesa di essere scoperti?” e “nel caso non dovessimo scoprire nessun segnale extraterrestre per i prossimi cinquant’anni, quanto ancora dovremmo aspettare prima che uno giunga fino a noi?”. Con rigore scientifico e uno stile alla portata di chi astrobiologo non è, questo libro ci accompagna ad ascoltare l’universo più profondo in cerca di qualcun altro là fuori.
Evoluzione umana
Lorenzo Pinna, Quattro ipotesi sull’origine del linguaggio. Dalla comunicazione animale alla parola, Codice, p. 208
Frutto di un intreccio di evoluzione biologica ed evoluzione culturale, il linguaggio umano non è solo un mezzo di comunicazione ma anche un potente strumento di rappresentazione, e quindi di controllo e manipolazione, della realtà. Uno strumento che solo l’essere umano ha sviluppato e che per questo motivo costituisce un elemento centrale della nostra natura. Eppure, nonostante questa centralità e nonostante la grande quantità di ricerche condotte sul tema, sappiamo ancora poco della sua origine. Non abbiamo una spiegazione, ma negli ultimi decenni sono emerse alcune ipotesi, che a loro volta hanno aperto nuove prospettive in molti campi del sapere, dall’etologia cognitiva alla filosofia della mente, dalle neuroscienze alla biologia evolutiva, dalla paleoantropologia all’informatica. Con la competenza e il rigore del divulgatore esperto, Lorenzo Pinna racconta queste ipotesi, le risposte che hanno fornito e le nuove domande che hanno generato. E nel farlo ci mostra non solo quanto questo argomento sia affascinante e complesso, ma anche come procede la ricerca scientifica, fra tentativi, intuizioni e discussioni. Prefazione Alberto Angela.
Guido Barbujani, L’alba della storia. Una rivoluzione iniziata diecimila anni fa, Laterza, p. 208
Diecimila anni fa, nella preistoria, si sono messe in moto trasformazioni che ancora ci riguardano, che ancora influenzano il nostro modo di lavorare, di vestirci, di mangiare, di confrontarci con gli altri membri della nostra comunità. È una rivoluzione che ha cambiato anche l’ambiente intorno a noi e le nostre relazioni con piante e animali, tanto che il DNA – sia il nostro, sia quello di molti animali e piante – ne è uscito diverso. Si chiama rivoluzione neolitica: il momento in cui, più che in qualunque altro, biologia e cultura si sono intrecciate, influenzandosi a vicenda e producendo la nostra storia. È stato allora che un’umanità in precedenza sempre affamata ha cominciato a produrre il cibo di cui aveva bisogno, e quindi a crescere e a diffondersi sul pianeta. Nel giro di qualche millennio la rivoluzione è arrivata ovunque, sulle gambe dei rivoluzionari che dalla Mezzaluna fertile, dalla Cina, dall’America centrale e dalle Ande hanno esportato in tutto il mondo i propri geni, le piante coltivate e gli animali allevati. Abbiamo iniziato ad abbattere foreste, per farne campi e pascoli, modificando il paesaggio; abbiamo smesso di essere nomadi, costruendo villaggi e poi città dove ha preso forma la nostra società, anche in certi suoi aspetti che sembrerebbe difficile collegare alla preistoria. Ma è così: se oggi in Europa molti digeriscono il latte, se abbiamo la pelle chiara e parliamo lingue che si somigliano, è grazie alle migrazioni neolitiche. E non è tutto: abbiamo cominciato a modificare geneticamente piante e animali proprio allora e non abbiamo mai smesso. Ripensarci – oggi che la consapevolezza è cresciuta – ci permette di ragionare più lucidamente su costi e benefici della moderna ingegneria genetica. Allo stesso modo, ricordare come per millenni l’umanità si sia ripetutamente spostata e rimescolata può aiutarci a osservare con meno ansia le trasformazioni che la nostra società sta attraversando, e a spegnere qualche allarme ingiustificato.
Cat Bohannon, Eva. Come il corpo femminile ha plasmato l’evoluzione umana, Mondadori, p. 708
Nel corso di centinaia di migliaia di anni, le donne hanno sviluppato nasi più sensibili, un udito più fine alle alte frequenze, una visione dei colori più estesa e un’aspettativa di vita più lunga di ben mezzo decennio rispetto agli uomini. Eppure, in un mondo per troppo tempo dominato dalla «norma maschile», le scienze biologiche hanno mantenuto come unico paradigma di riferimento in laboratorio il corpo maschile, da quello del topo a quello di Homo sapiens. Ma «la nostra specie comprende sessi distinti e distinguibili» e non tenere conto di queste differenze vuol dire considerare meno della metà di un quadro complicato. Oggi, però, è in corso una rivoluzione e gli studi su come si è evoluto il corpo femminile, come funziona, cosa significhi essere biologicamente donna si stanno moltiplicando. Basandosi sulle più recenti scoperte in ambito scientifico, la ricercatrice della Columbia University Cat Bohannon ripercorre gli ultimi 200 milioni di anni della nostra evoluzione e ne propone una nuova chiave di lettura, che implica una profonda revisione, nonché un cambio di paradigma, della storia umana. Protagoniste di questo libro sono le Eve ancestrali, le più remote antenate delle donne di oggi. Attraverso di loro, con curiosità sconfinata e penetrante capacità di analisi, Bohannon risponde a molte domande sull’essere donna, in passato come oggi, portando alla luce sorprendenti rivelazioni e stimolando profonde riflessioni. Perché le donne vanno in menopausa? Perché hanno una maggiore possibilità di avere l’Alzheimer? Esiste davvero un «cervello femminile»? E cosa c’entrano le balie con lo sviluppo della civiltà?
Ludovic Slimak, L’ultimo Neandertal, Feltrinelli, p. 256
L’ultimo Neandertal è un avvincente viaggio a ritroso nel tempo, sfida i limiti delle conoscenze attuali e ci porta a interrogarci sulle nostre origini e sulle ragioni di una delle più remote grandi estinzioni dell’umanità.
Agosto 2015. Dopo venticinque anni di ricerche archeologiche in una piccola grotta nel sud della Francia, Ludovic Slimak rinviene i resti di un corpo. Nove denti e 1499 punte di selce attirano l’attenzione della sua squadra. Il corpo potrebbe essere quello di uno degli ultimi Neandertal, ma i risultati delle analisi scientifiche più avanzate lasciano perplessi i ricercatori. Équipe provenienti da tutto il mondo iniziano a interrogarsi su questa scoperta. A chi ci troviamo di fronte? Il sito è molto stratificato e la cronologia difficile da decifrare. Poco alla volta però le ipotesi, all’inizio azzardate, prendono forma. Il ritrovamento è destinato a riscrivere in modo radicale la storia degli ultimi Neandertal in Europa e, di riflesso, la comparsa di Homo sapiens sul continente. Ludovic Slimak, tra i massimi esperti mondiali di società neandertaliane, accompagna il lettore in un viaggio incredibile e inaspettato, tra avventure antropologiche (sembrerà di entrare con lui nella Grotta Mandrin e di “sentire” la presenza dei nostri antenati più remoti) e diari scientifici. Racconta, con tono lirico e appassionato, la bellezza della ricerca sul campo, le delusioni per un risultato inaspettato, l’azzardo e l’intuizione di una teoria che trova finalmente riscontro in laboratorio.
Telmo Pievani, Atlante dell’evoluzione umana, Libreria Geografica,p. 223
L’isolamento fisico, lo spostamento sul territorio, le espansioni e le migrazioni sono stati fattori chiave dell’evoluzione umana. A partire da due milioni di anni fa le specie del genere Homo cominciarono a diffondersi fuori dall’Africa a più riprese, andando a comporre il mosaico della nostra diversità. La giovane specie Homo Sapiens, nata per ultima in Africa e poi diffusasi in tutto il mondo, è una delle protagoniste di questa partitura a più voci. L’appassionante viaggio dell’umanità è raccontato nell’Atlante geografico del popolamento umano della Terra di Telmo Pievani.
Valter Tucci, Il mistero del sonno. Perché siamo fatti per dormire, Longanesi, p.256
Nel mondo frenetico in cui viviamo, a molti il sonno sembra solo un impedimento: ore e ore improduttive, passate al buio con il cervello spento. Negli ultimi anni, però, alcuni traguardi scientifici – il sequenziamento del nostro genoma e di quello di altre specie, la comprensione dei meccanismi ereditabili – ci hanno permesso di gettare nuova luce sull’importanza del sonno e dei ritmi circadiani che lo regolano. I responsabili delle nostre abitudini notturne, delle nostre preferenze tra il sonno leggero e quello profondo, del momento in cui andiamo a dormire e di quando decidiamo di alzarci al mattino, sono i geni del sonno. Sono loro che tessono la trama delle nostre notti e che regolano il ritmo dei nostri cicli di sonno e veglia. Ma l’importanza dei geni del sonno va oltre la semplice regia di queste abitudini. Essi sono gli architetti della nostra salute, influenzando la nostra capacità di recuperare energie e creando le basi per un sonno riposante e rigenerante. Eppure, solo negli ultimi anni questi attori così importanti sono entrati in scena nelle ricerche sul sonno. In questo saggio, Valter Tucci, scienziato esperto in genetica ed epigenetica, ci illustra le ultime scoperte scientifiche su questa parte così importante della nostra vita, rispondendo alle domande più complesse con gli strumenti più aggiornati: perché non possiamo evitare di dormire? Quanto conta l’ambiente in cui viviamo? Cosa succede nel cervello e nel resto del corpo durante il sonno? Cosa sono i sogni? Quanto bisogna dormire? Come rispettare il proprio ritmo biologico nell’organizzarsi le giornate? Come adeguarsi ai ritmi della natura per imparare a vivere nel più sano dei modi?
Storie naturali
Zoë Schlanger, Le mangiatrici di luce. Il mondo invisibile dell’intelligenza delle piante, Einaudi, p. 328
Per essere piante serve una straordinaria creatività biologica. Vivono e prosperano radicate in un luogo, ma hanno sviluppato metodi ingegnosi per sopravvivere e diffondersi. Circa cinquecento milioni di anni fa conoscevano già la tecnologia per ricavare ossigeno dall’anidride carbonica e col tempo resero abitabile la superficie terrestre da landa desolata e ostile che era. Di recente si è scoperto che sanno anche udire i suoni, contare, comunicare, riconoscere i propri parenti, aiutarsi… “Le mangiatrici di luce” è un viaggio incantato nella complessità della vita verde, che sfida il nostro concetto di intelligenza. Perché che cos’è la vita intelligente se non una rampicante che fa crescere le foglie imitando quelle dell’arbusto a cui si aggrappa? O un fiore che si conforma esattamente al becco del suo impollinatore?
Horst Bleckmann, Stupid as a Fish?: The Surprising Intelligence Under Water, Springer, eBook
Compared to mammals, fish are often underestimated and dismissed as less complex organisms. To refute this hasty conclusion, Horst Bleckmann presents to you the highly developed cognitive abilities of fish.
Did you know, for example, that fish are the largest group of all vertebrates, with about 30,000 species, and that they colonize all aquatic habitats? For this immense feat, they have evolved a variety of highly specialized sensory systems and behaviors. According to recent research, fish also possess not only extremely sophisticated sensory organs, but also highly developed central nervous systems that are similar in basic structure to the brains of mammals.
Immerse yourself in a fascinating world and learn all about the different sensory systems of fish. A concluding chapter additionally covers the global threat to fish from water pollution, cross-building in flowing waters, and the fishing industry.
Qui su Pikaia
Duccio Cavalieri, Rino Rappuoli, Lisa Vozza, I microbi salveranno il mondo? Proteggerli per sopravvivere, Il Mulino, eBook
Per riconciliarci con il mondo dei microrganismi. Un viaggio affascinante alla scoperta della “diversità invisibile”, indispensabile alla nostra sopravvivenza. Un trilione di specie di microrganismi sostiene ogni forma di vita sulla Terra e rende abitabile il pianeta: senza microbi non avremmo pane, vino, birra, né potremmo liberarci dei rifiuti. Soprattutto non esisteremmo. Non solo l’intestino, ma anche il sistema immunitario richiede ad esempio continui contatti microbici per imparare a distinguere amici e nemici. Dove questo rapporto intimo si incrina, ci si ammala. Una minoranza, circa 1.400 specie, causa però infezioni e per eliminarle usiamo strumenti di distruzione di massa come antibiotici, disinfettanti, detergenti; ma così perdiamo microbi utili o innocui, mentre resistono i più pericolosi che sfuggono a ogni trattamento. Oggi occorrono soluzioni più ecologiche e mirate per preservare la diversità microbica globale. Ciò che chiamiamo antropocene deve trovare l’equilibrio giusto con il microbiocene, un’epoca iniziata quasi quattro miliardi di anni fa e che continuerà finché ci sarà vita sulla Terra.
Quammen David, Il cuore selvaggio della natura, Adelphi, p. 444
Questo libro si presta a essere letto in molti modi: come «una serie di dispacci da una battaglia all’ultimo sangue» – la battaglia per il futuro della diversità biologica sul nostro pianeta – travestita da romanzo di avventure, o viceversa. Ma anche come un invito a risintonizzare il nostro battito cardiaco con quello nascosto nelle vastità dimenticate della natura di cui siamo parte. Dopotutto, scrive Quammen, è ancora possibile, basta restare in ascolto.
Nella «vita precedente» a quella che lo avrebbe eletto massima autorità sul Covid-19 – pandemia di cui sarebbe diventato l’involontario profeta – David Quammen è stato anche, se non soprattutto, un avventuriero audace e insieme scanzonato. E, in quella veste, autore di una serie di memorabili reportage per «National Geographic», che nell’arco di vent’anni lo hanno portato nei luoghi più riposti (e spesso meno affabili) del pianeta: dall’«abisso verde» di paludi del Congo alle giungle impenetrabili del Gabon, fino alla Patagonia e alla Kamčatka. Scritti con taglio e stile memori dell’amato modello faulkneriano, quei reportage sono vere immersioni visionarie, non di rado esilaranti, nella «natura selvaggia» e nella sua abbagliante – ma ogni giorno più precaria – esibizione di biodiversità. Alcune regioni di questo tour de force sono già familiari ai lettori di altri libri di Quammen, a cominciare da Spillover. Qui, però, l’esotismo allucinato e la fauna variegata di quei luoghi non sono inquadrati come «serbatoi di terrore» nella nostra problematica convivenza coi virus; piuttosto, come un labirinto di delicati ecosistemi, sempre più minacciati dall’invadenza antropica.
Genetica (tra scienza e fantascienza)
M.A. Rothman, Il fattore Darwin, eBook
Preparatevi a essere affascinati da questo thriller “intelligente” e “avvincente”, nelle parole entusiaste che Kirkus Reviews usa parlando della ricerca di Juan Gutierrez per svelare i segreti dell’immunità al cancro. L’autore bestseller del New York Times F. Paul Wilson lo definisce “un intrigante thriller scientifico con un finale da brividi”.
Nel cuore della scoperta scientifica, Juan Gutierrez, un appassionato ricercatore sul cancro, scava nei genomi delle creature che sfidano la morsa della malattia. Anni di studi meticolosi rivelano un modello, un enigma che attraversa i millenni e predice il corso dell’evoluzione attraverso innumerevoli generazioni.
Da questo schema, Juan scopre l’inafferrabile chiave per la battaglia dell’umanità contro il cancro. Tuttavia, a sua insaputa, il tesoro genetico che lui chiama “Fattore Darwin” ha attirato l’attenzione di chi ha motivazioni più oscure.
Entra in scena Nate Carrington, l’acuto analista forense dell’FBI alle prese con casi irrisolvibili. Un incidente agghiacciante in un ranch isolato prepara la scena: un vitello appena nato circondato da una mandria di bovini senza vita, il cui DNA è un enigma sconcertante che si collega ai misteri irrisolti di Nate.
Nel frattempo, in un ospedale rurale della Virginia Occidentale, si consuma una tragedia impensabile: quattro vite spente, un neonato trasportato nell’unità di biocontenimento di livello 4 del NIH. È una crisi che trascende la genetica e la scienza, un segreto terribile che minaccia l’intera umanità.
“Il fattore Darwin” è un thriller ad alta tensione che fonde il potere della genetica con lo svelamento di segreti mortali. La scoperta di Juan può riscrivere il futuro della medicina o cadrà nelle mani di coloro che vogliono sfruttare il suo potere per scopi malevoli? Preparati a una narrazione al cardiopalma che vi terrà incollati fino alla fine.
Matthew Cobb, L’età genetica. La rischiosa ambizione di modificare la vita, Einaudi, 2023, p. 496
Matthew Cobb esamina le fantasie e la realtà, i benefici e i pericoli, per dare evidenza a tutte le potenzialità dell’età genetica.
La storia lunga mezzo secolo di una rivoluzione scientifica e tecnologica che ha mutato per sempre la nostra visione della vita. Un saggio che illustra il sorprendente potenziale di cambiamento del mondo offerto dall’ingegneria genetica ma anche le inquietanti minacce di cui è portatrice. Negli ultimi cinquant’anni, una rivoluzione scientifica e tecnologica ha trasformato il nostro mondo, permettendoci di guarire da alcune malattie e mettendo più cibo sulle nostre tavole. Da quando la scienza può manipolare con estrema precisione i geni di praticamente qualsiasi organismo, l’umanità ha guadagnato un grado di controllo sulla vita che nemmeno la fantascienza si era mai sognata. “L’età genetica” è la storia di questa rivoluzione, degli entusiasmi ma anche dei pericoli e delle proteste che ha provocato, di come ha modellato la nostra cultura, trasformando la nostra visione della vita stessa. Nei momenti chiave della storia della genetica (dalla scoperta della doppia elica all’avvento delle colture Ogm), alle promesse di una nuova fonte di cibo o di cure decisive di alcune gravi patologie hanno fatto seguito timori di pestilenze, di esseri umani geneticamente manipolati o di guerre biologiche. Paure che non si sono mai materializzate, ma che ciclicamente ritornano. Matthew Cobb esamina le fantasie e la realtà, i benefici e i pericoli, per dare evidenza a tutte le potenzialità dell’età genetica. Con gli ultimi sviluppi dell’editing con il Crispr, la manipolazione genetica in funzione ecologica e la modificazione di virus letali siamo ancora una volta di fronte a un momento cruciale di un futuro che è quasi impossibile immaginare, un futuro troppo importante per essere lasciato in mano ai soli scienziati.
Evoluzione ed etica
Hanno Sauer, L’invenzione del bene e del male, Laterza, p. 416, 2023
Come abbiamo imparato a distinguere il bene dal male? Siamo sempre stati capaci di farlo? E lo saremo ancora, nel mondo a venire?
Una grande storia universale della morale nell’epoca della sua crisi più buia. Un appassionante tour de force che abbraccia cinque milioni di anni di evoluzione umana.
La morale esiste da molto prima che si parlasse di Dio, di religione o filosofia. La sua storia è, anzitutto, il frutto di un processo di selezione naturale. Questo libro risale allora fino agli albori dell’umanità: nelle foreste dell’Africa orientale che, 5 milioni di anni fa, diradano per effetto dei cambiamenti climatici. Tra gli ominidi che scendono dagli alberi ci sono anche i nostri antenati, che si adattano agli spazi aperti organizzandosi in gruppi estesi. È sotto la pressione di fattori ambientali che la moralità emerge come fondamento di una cooperazione tanto precaria quanto essenziale alla sopravvivenza della specie.
Hanno Sauer offre al lettore una ‘genealogia’ della morale che si muove tra paleontologia e genetica, psicologia e scienze cognitive, filosofia ed evoluzionismo. Le tappe di questo percorso marcano le principali trasformazioni morali nella storia dell’umanità, arrivando fino ai giorni nostri. La crisi morale del presente, ci insegna Sauer, è il risultato di secoli, millenni, milioni di anni di stratificazioni. Ripercorrerne lo sviluppo è l’unico modo per costruire un futuro insieme.
Qui su Pikaia
Evoluzione ed etologia
Konrad Lorenz, L’uccisione dei propri simili, Piano B, p. 138
Konrad Lorenz, pioniere dell’etologia e premio Nobel, affronta in questo libro uno dei temi più disturbanti e affascinanti del comportamento animale: l’aggressività intraspecifica, ossia l’uccisione tra individui della stessa specie. Attraverso un’analisi che spazia dal mondo animale fino alla società umana, Lorenz esplora come l’evoluzione abbia modellato i meccanismi di inibizione che impediscono oppure favoriscono la violenza tra conspecifici. Molte sono le similitudini tra il comportamento animale e quello umano, così come numerose sono le pericolose conseguenze che l’aggressività incontrollata può avere per la nostra specie. Con uno sguardo critico alla civiltà moderna e alle sue dinamiche, Lorenz riflette su come la tecnologia e l’organizzazione sociale abbiano disinnescato le nostre naturali inibizioni alla violenza, ponendo infine l’uomo di fronte al rischio dell’autodistruzione. “L’uccisione dei propri simili” è un’opera profonda e provocatoria, che ci invita a riflettere sui meccanismi che regolano la nostra natura e sul pericolo rappresentato dall’uso incontrollato della forza.
Evoluzione per i più giovani
Telmo Pievani, Andrea Valente, Ops! 20 imprevisti che hanno cambiato l’evoluzione e la storia, Giunti, p. 144
Un libro inaspettato sugli imprevisti che hanno fatto la storia, la storia di oggi e di ieri ma anche quella di molto, molto tempo fa, quando i nostri antenati abitavano nelle caverne e non avevano ancora scoperto il fuoco. Telmo Pievani ci racconta i colpi di scena dell’evoluzione dell’umanità, e Andrea Valente ci riporta ai giorni nostri, con vicende prese dalla storia recente o contemporanea. Così insieme al coraggio dei
primi australopitechi come Lucy, la nostra antenata, i primi umani a camminare eretti nella savana, scopriamo quello di Julia Hill, che visse due anni in cima a una sequoia per evitare la distruzione della foresta. Storia dopo storia, ci accorgiamo che la diversità è causa di progresso, che i vincoli possono portare a innovazioni, che spesso esseri marginali hanno cambiato la storia naturale, e che l’evoluzione è piena di sorprese. Già, perché il pollice opponibile all’inizio serviva per arrampicare, ma oggi è molto utile anche per fare l’autostop!
Dai 7 anni in su
Bea Davies, Michael Stang, Susan Schädlich, Umani! L’evoluzione spiegata bene, Edizioni Sonda, p. 80
Per il compleanno della nonna, Tali vuole organizzare una festa con tutti i parenti, anche quelli più antichi e misteriosi: antenati e uomini primitivi compresi! Armato di un medaglione digitale, Tali intraprende un incredibile viaggio nel tempo, dove potrà comunicare con le prime scimmie antropomorfe, invitare alla festa le scimmie del Sahel, gli Australopitechi come Lucy, e persino gli uomini di Neanderthal in lotta con i primi Homo sapiens. In questo emozionante fumetto Tali scoprirà come si è svolta l’evoluzione, vivendo un‘avventura che attraversa più di sette milioni di anni. Segui Tali e i ricercatori negli scavi archeologici e scopri come i fossili raccontano la storia affascinante dell‘umanità. Un racconto avvincente che spiega in modo comprensibile che cos’è l’evoluzione e perché non si ferma mai. Con il contributo di Jacopo Sacquegno. Età di lettura: da 11 anni.
De Panafieu Jean-Baptiste, L’evoluzione dell’uomo a fumetti, Lapis Edizioni, p. 80
L’evoluzione di milioni di anni in 64 pagine illustrate, per offrire un affresco entusiasmante della nostra storia sul pianeta Terra. Il volume mette insieme l’approccio scientifico e il linguaggio accattivante del fumetto. Dall’antropologia alle nuovissime tecniche di ricerca sul DNA, la storia dell’evoluzione umana viene raccontata con uno stile chiaro e accattivante, accurato ma mai complesso.
Pronti a partire?
In questo viaggio ci accompagneranno una paleoantropologa, un adulto che parla un po’ troppo per luoghi comuni e due ragazzi curiosi. Il quartetto ci porterà indietro nel tempo di milioni di anni, per mostrarci com’era la vita dei nostri antenati: in costante dialogo con il presente, toccheremo le tappe fondamentali della nostra vita sulla Terra. La caccia, la raccolta del cibo, le migrazioni, ma anche la scoperta del fuoco, la cottura della ceramica, l’alimentazione, sino ad arrivare agli accampamenti fissi e all’agricoltura.
Dalle grandi scimmie all’homo sapiens ne abbiamo fatta di strada: viaggiando nel tempo e osservando il lavoro dei ricercatori in laboratorio e nei siti di scavo, scopriremo le trasformazioni fisiche, la vita quotidiana, le tecnologie dal tempo degli ominidi sino alla fine della preistoria. A puntellare la narrazione per immagini, non mancano le mappe: perché il viaggio dell’uomo è durato secoli ma ha significato anche chilometri e chilometri percorsi a piedi, alla ricerca di un luogo più ospitale.
In appendice, una linea del tempo che offre un’efficace visione d’insieme per orientarsi nella grande avvenutra dell’evoluzione attraverso i secoli.
Età di lettura dai 7 anni
Sarah Darwin, Eva-Maria Sadowski , Evoluzione. Dall’origine della Terra a oggi, Aboca Edizioni, p. 64
La Terra è cambiata radicalmente da quando, 4,5 miliardi di anni fa, si presentava come un ammasso di magma incandescente. Il clima si è trasformato, la vita è fiorita. Ma come sono nati gli esseri viventi? E come si sono modificati nel tempo? Unisciti a noi in questo viaggio lungo la storia della Terra per conoscere gli eventi che hanno plasmato il mondo naturale. Scoprirai come avviene l’evoluzione, il meccanismo che permette agli esseri viventi di cambiare nel tempo per adattarsi al loro ambiente. Ti presenteremo animali, piante e funghi vissuti milioni di anni fa. Ti racconteremo come le piante hanno conquistato la terraferma, in che modo alcuni animali hanno sviluppato le zampe, perché i dinosauri non sono davvero estinti e da dove vengono i denti che usi per sgranocchiare i biscotti a colazione… Sarah Darwin, nientemeno che la pro-pronipote di Charles Darwin, ed Eva-Maria Sadowski saranno le nostre guide nella scoperta dell’evoluzione, e aiuteranno tutti i lettori curiosi a comprendere e a interagire con il mondo che li circonda. Età di lettura: da 8 anni.
Paolo De Piazzi, Piccolo bestiario degli animali d’acqua. Stranezze e curiosità dal mondo acquatico, 24 Ore Cultura, p. 80
Un volume di divulgazione scientifica e di facile lettura, rivolto ai giovani lettori che vogliano avvicinarsi alla caleidoscopica diversità della vita acquatica. Attraverso una selezione mirata di specie, più o meno note al grande pubblico, e arricchito dalle illustrazioni di Cecilia Ferri, il volume propone un racconto accattivante delle peculiarità e delle stranezze che caratterizzano le creature che popolano le acque del nostro pianeta. Età di lettura: da 8 anni.
Qui su Pikaia
Anna Baker, Great Scientists. Charles Darwin, Hachette Children’s Group, p. 32
Charles Darwin tells the story of this key scientific figure, covering his origins as the son of a wealthy doctor, his famous voyage on HMS Beagle, the development of his evolutionary theories, the publication of On the Origin of Species and his death and burial in Westminster Abbey. For children working through Book Bands, it is suitable for those working at band 12, Brown. Great Scientists are first biographies introducing some of the world’s great scientists, simply retelling their lives and explaining why their work was important. Perfect for children aged 7 plus. Each book has been book banded and includes a timeline and quiz at the end to test what has been learned.
Miscellanea
Thomas S. Kuhn, L’incommensurabilità nella scienza. Ultimi scritti, collana Scienza e idee, Raffaello Cortina Editore, p. 472
l volume contiene il testo del libro incompiuto di Thomas Kuhn La pluralità dei mondi. Una teoria evoluzionistica dello sviluppo scientifico, che Kuhn stesso ha descritto come un ritorno alle tesi centrali di La struttura delle rivoluzioni scientifiche e ai problemi che quest’opera fondamentale ha sollevato ma non risolto. La pluralità dei mondi è preceduto da due testi a esso relativi, presentati in pubblico ma mai dati alle stampe: “La conoscenza scientifica come prodotto storico” e “La presenza della scienza del passato”. Gli obiettivi che Kuhn si pone, in questi ultimi scritti, non sono da poco. Egli intende sviluppare una teoria del significato empiricamente fondata, che gli permetterebbe di dare senso sia alla possibilità stessa della comprensione storica sia all’inevitabile incommensurabilità fra la scienza del passato e quella attuale. A suo modo di vedere, l’incommensurabilità è pienamente compatibile con un concetto forte del mondo reale indagato dalla scienza, con la razionalità del cambiamento scientifico e con l’idea che lo sviluppo scientifico sia progressivo.
Tommaso Maccacaro, Claudio M. Tartari, La necessità del caso. Dialogo semiserio sui molti modi della scienza, Edizioni Clichy, p. 208
Le scoperte sono il sale della ricerca scientifica, i momenti-chiave nella progressione della scienza. Ma come avvengono, e come ci si arriva? Con leggerezza e rigore, ci avventuriamo lungo le numerose strade attraverso cui la scienza procede, prendendo in esame varie scoperte e analizzandole nell’inconsueta forma di un dialogo semiserio tra due amici. Le scoperte possono essere l’inizio di un percorso, o piuttosto la sua conclusione, ma anche frutto di caparbie ricerche o eventi del tutto inaspettati. Alcune si rivelano un abbaglio, altre addirittura una truffa. In certi casi, la loro importanza si rivela immediatamente, mentre in altri casi è necessario un lungo periodo di riflessione prima che le implicazioni possano essere pienamente comprese. Ci sono le scoperte avvenute per pura casualità, e ne possiamo annoverare tantissime, spaziando tra le più diverse discipline. Dalla radioastronomia alla scoperta dell’America, dai misteriosi lampi gamma tenuti segreti per anni dai militari americani alla tardiva invenzione delle macchine a vapore e delle biciclette, con repentini cambi di argomento, battute, curiosità, spiegazioni e descrizioni dettagliate e però sempre comprensibili, i due protagonisti ci accompagnano in un’avventura alla scoperta dei molti modi in cui avanza la conoscenza, e del ruolo cruciale del caso nel progresso scientifico e tecnologico dell’umanità.
Lorraine Daston, Contro Natura, Timeo, p. 100
Da sempre – in ogni luogo, epoca e cultura – gli esseri umani hanno chiamato in causa la natura per avvalorare o difendere modelli sociali e principi morali diversissimi, spesso addirittura antitetici: il razzismo e i diritti umani universali, il darwinismo sociale e il dovere di mutuo sostegno, il sistema di caste e l’egalitarismo. Ma come si è giunti a far coincidere ciò che è «naturale» con ciò che è giusto e ciò che è «contro natura» con una deprecabile aberrazione morale? E come è possibile che le drastiche e irreversibili rivoluzioni nei costumi e nelle leggi – e le profonde riflessioni filosofiche e politiche che le hanno accompagnate – nulla abbiano potuto per sradicare l’umana tentazione, o necessità, di derivare un ordine morale da quello naturale?
Per rispondere a queste domande Lorraine Daston analizza tre particolari tipi di ordine che ricorrono in tutta la tradizione filosofica occidentale – la natura delle specie, la natura dei luoghi e le leggi natura universali – scoprendo che, di fronte al sovvertimento di questi ordini, siamo travolti da emozioni altrettanto specifiche (e spesso violente): l’orrore, il terrore e lo stupore.
Partendo da questa brillante cornice interpretativa, Daston ci conduce in un’avvincente indagine storica e filosofica che esplora la natura delle norme, il nostro coinvolgimento emotivo nelle violazioni dell’ordine morale e il nostro incessante bisogno di cercare nella natura la legittimazione delle nostre regole, e fornisce risposte altrettanto brillanti in grado di incastonare l’infinita mutevolezza delle norme nel quadro universale della normatività, e di riconciliare la finitezza della nostra ragione con quello sconfinato, variegato, versatile serbatoio di senso che chiamiamo «natura».
Stefano Camanni, Curiosi per natura, Ricca editore, p. 236
Colloquio con Enrico Alleva sul futuro dell’etologia.
Grandi naturalisti, come Charles Darwin, Jane Goodall, Konrad Lorenz o Edward Wilson, hanno dedicato la loro vita allo studio del comportamento degli animali. Nelle parole, negli scritti e nelle interviste che i vari etologi hanno rilasciato, ogni frammento del loro pensiero brilla di affetto e curiosità per gli animali.
Il libro si propone di raccontare la vita di queste persone fantastiche che, con la loro passione e il loro lavoro, sono riuscite a svelare i segreti più nascosti di chi condivide con noi questo meraviglioso pianeta.
Trenta ritratti di altrettanti etologi, storie di lavoro, di studio, di vita, ma anche di amicizia nelle quali emerge di volta in volta il rapporto speciale che si viene a creare tra lo studioso naturalista e gli animali oggetto delle sue ricerche.
Storie di etologi famosi ma anche di naturalisti poco noti, spaziando in giro per il mondo, dall’Europa all’Africa alle Americhe, e allargando lo sguardo, dagli insetti fino ai primati e all’uomo, cercando esperienze le più varie e le più stimolanti.
Lorenzo Bartalesi, Storia naturale dell’estetica, Einaudi, p. 240
Davvero la capacità di apprezzare la bellezza del mondo è riservata esclusivamente alla nostra specie? Se così fosse, come spiegare la straordinaria varietà degli ornamenti animali apparentemente privi di una funzione di sopravvivenza? Questo enigma è al centro del pensiero di Charles Darwin che, parlando per la prima volta di senso estetico animale, scuote dalle fondamenta la filosofia dell’arte tradizionale. L’estetica tocca in Darwin un punto di non ritorno: non più filosofia del bello e delle arti, ma una capacità di cruciale importanza nella storia evolutiva degli esseri viventi. Dalla celebre spedizione darwiniana intorno al mondo alle più recenti acquisizioni delle scienze cognitive, dell’archeologia preistorica, dell’antropologia, della psicologia sperimentale e persino dell’ornitologia, questo libro si interroga sul passaggio dal senso estetico animale alla nascita dell’arte, e rivela il ruolo decisivo della bellezza nella nostra stessa evoluzione.
Fondatore di Pikaia e appassionato bibliofilo, cacciatore di riferimenti bibliografici (evoluzionistici) ovunque si trovino. A tal proposito ho finalmente terminato la collana editoriale 150 ANNI DI STORIA DELL’EVOLUZIONE IN ITALIA. PERCORSI E ITINERARI BIBLIOGRAFICI, recensita qui su Pikaia man mano che pubblicavo i volumi. Sul mio blog https://darwininitalia.blogspot.com è disponibile la descrizione dell’intera opera. Email: pacoccia@gmail.com