“Darwin, Nevada”, fino al 16 febbraio Marco Paolini in scena al Piccolo Teatro di Milano
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Marco Paolini affronta il padre dell’evoluzionismo da una prospettiva inedita. Raccontandoci una storia di umanità, scienza, debolezze, paure, incertezze
Darwin, Nevada
un progetto di Marco Paolini
regia Matthew Lenton
da un’idea di Niles Eldredge, James Moore, Francesco Niccolini, Marco Paolini, Telmo Pievani, Michela Signori
drammaturgia Marco Paolini con la collaborazione di Francesco Niccolini e Telmo Pievani
dramaturg Teresa Vila
scene e costumi Emma Bailey
luci Kai Fischer
sound design Mark Melville
consulenza scientifica Niles Eldredge, James Moore
assistente alla regia Virginia Landi
con Marco Paolini
e con Clara Bortolotti, Cecilia Fabris, Stefano Moretti, Stella Piccioni
coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro Stabile di Bolzano,
Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Vanishing Point, Jolefilm
in collaborazione con La Fabbrica del Mondo
Presentazione
Dopo aver raccontato la storia di Galileo Galilei nello spettacolo ITIS Galileo – in scena anche al Piccolo nel gennaio 2013 – Marco Paolini desiderava tornare a occuparsi di una figura cardine del pensiero moderno. Di Charles Darwin, al di là dell’indubbio valore della ricerca scientifica, lo appassiona soprattutto la vicenda umana, la consapevolezza, cioè, dell’impatto che i risultati delle sue ricerche avrebbero prodotto sulla società e sull’opinione pubblica e il clamore che ne sarebbe seguito.
Lo spettacolo immaginato da Marco Paolini con il regista britannico Matthew Lenton si ispira a due episodi realmente e recentemente accaduti, collegandoli tra loro attraverso una vicenda inventata.
Nel 2000, la biblioteca dell’Università di Cambridge, che aveva in custodia i preziosi taccuini di Charles Darwin, si accorse della sparizione di due volumetti. I manoscritti furono restituiti soltanto il giorno di Pasqua del 2022: non è chiaro dove siano stati e che cosa sia loro successo nei ventidue anni intercorsi.
Ogni anno, a partire dal 1991, nel mese di settembre, nel deserto del Nevada, si tiene il Burning Man Festival: decine di migliaia di persone, per lo più giovani, si riuniscono per dare vita a un esperimento di comunità della durata di otto giorni. Ogni partecipante è libero di organizzare mostre d’arte, workshop, performance, giochi, attività di ogni tipo, anche per bambini. Deve portare con sé attrezzatura da campeggio, generatori di elettricità, cibo e acqua. Non è ammessa la circolazione del denaro, ma solo il baratto e il dono. Il festival prende il nome dalla tradizione di bruciare un enorme fantoccio al termine della manifestazione.
Nel 2023, una pioggia torrenziale travolse i partecipanti a quell’edizione del Festival, che si ritrovarono impantanati in una distesa di acqua e fango.
Nello spettacolo, si immagina che due ragazze, Sue Ellen e Sunny, stiano fuggendo di notte, con il loro camper, da quella tempesta. Complici l’oscurità, l’adrenalina e il maltempo, travolgono un uomo. Chi è quello strano personaggio che vaga portando con sé dei misteriosi libretti di appunti? Che sia Fernando Morión Nevada, partito per fare il giro del mondo, dopo aver lasciato la fidanzata Lupe ad aspettare il suo ritorno? E da dove vengono i misteriosi taccuini?
Sarà compito di Ed, sceriffo part-time della città di Darwin – e fidanzato pro tempore di Lupe – gestire, in qualche modo, la situazione…
“Darwin, Nevada” ha debuttato al Piccolo Teatro di Milano, dove rimarrà in scena fino al 16 febbraio.
Fonte: estratti dal programma di sala