Dove e quando nacque l’Homo sapiens?
Se fosse confermata, saremmo di fronte ad una scoperta tremendamente importante, in grado di rivoluzionare la storia dell’evoluzione umana, in particolare della nostra specie. Si tratta del ritrovamento nella cava di Qesem in Israele di 8 denti risalenti a circa 400.000-200.000 anni fa, che sembrano appartenere proprio ad Homo sapiens.Se sia le analisi morfologiche che la datazione fossero confermate, questi […]
Se fosse confermata, saremmo di fronte ad una scoperta tremendamente importante, in grado di rivoluzionare la storia dell’evoluzione umana, in particolare della nostra specie. Si tratta del ritrovamento nella cava di Qesem in Israele di 8 denti risalenti a circa 400.000-200.000 anni fa, che sembrano appartenere proprio ad Homo sapiens.
Se sia le analisi morfologiche che la datazione fossero confermate, questi risultati scombinerebbero, e non di poco, le dinamiche di speciazione della nostra specie. Innanzitutto, questi fossili rappresenterebbero la più antica testimonianza di Homo sapiens, dal momento che i resti più datati certamente attribuibili all’uomo moderno risalgono a circa 160.000 anni or sono. L’origine di Homo sapiens si collocherebbe, quindi, molto vicina nel tempo a quella di Homo neandherthalensis. In secondo luogo, anche il luogo di radiazione della nostra specie verrebbe modificato, suggerendo un’origine mediorientale anziché africana della linea evolutiva che ha portato all’uomo attuale.
Il materiale rinvenuto presenta inoltre numerose affinità con i denti dissotterrati in precedenza nella cava di Skhul a Carmel e nella cava di Qafzeh, vicino Nazareth, tutti attribuiti con pochi dubbi all’uomo moderno. Ma data la possibile portata della scoperta, la prudenza è d’obbligo: sulle pagine della rivista American Journal of Physical Anthropology, infatti, i ricercatori non si sbilanciano, dichiarando che i tratti dei denti potrebbero essere plesiomorfici (ovvero caratteri primitivi condivisi da tutte le specie successive della stessa linea evolutiva) o che, sebbene secondarie, alcune caratteristiche li accomunano a quelli dei Neanderthal.
Ma altri indizi propenderebbero per l’ipotesi che i denti appartengano effettivamente alla nostra specie: nella cava di Qesem, infatti, sono state rinvenute testimonianze di uso del fuoco e di lavorazione di selce e pelli animali, tutti elementi da sempre associati all’uomo moderno.
Se fosse confermata, saremmo di fronte ad una scoperta tremendamente importante, in grado di rivoluzionare la storia dell’evoluzione umana, in particolare della nostra specie. Ora aspettiamo le conferme…
Riferimenti:
Israel Hershkovitz, Patricia Smith, Rachel Sarig, Rolf Quam, Laura Rodríguez, Rebeca García, Juan Luis Arsuaga, Ran Barkai, Avi Gopher. Middle pleistocene dental remains from Qesem Cave (Israel). American Journal of Physical Anthropology, 2010; DOI: 10.1002/ajpa.21446
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.