I primi (quasi) primati vivevano già su gli alberi
Fin dalle primissime fasi della loro evoluzione, i primati (e i loro antenati) erano adattati alla vita sugli alberi: la parola alle ossa delle caviglie di Purgatorius
La rivista PNAS pubblica in questi giorni un’interessante scoperta, che illustra lo stile di vita di un piccolo mammifero, considerato tra i progenitori comuni di tutti i primati: il suo nome è Purgatorius, appartiene al gruppo tassonomico dei plesiadapiformi (Pikaia ne ha parlato qui e qui) e visse oltre 65 milioni di anni fa. Era dunque presente sulla Terra quando, proprio in quel periodo, avvenne la grande estinzione di massa che colpì, tra gli altri, i dinosauri non-aviani. Da quel momento in poi, i mammiferi colonizzarono tutte le nicchie ecologiche fino ad allora occupate dai competitori dinosauri e andarono incontro ad un importante processo di diffusione e diversificazione anatomica.
I resti di Purgatorius sono noti da tempo, in quanto la specie è stata descritta poco oltre la metà del secolo scorso: tuttavia, finora tutta la nostra conoscenza su questa specie si basava su resti di denti e mandibole, dalle cui analisi si era concluso che si trattava di un organismo onnivoro, che si nutriva prevalentemente di frutti e insetti. La nuova scoperta riporta invece del primo ritrovamento di parti degli arti (alcune ossa tarsali); la loro descrizione, oltre a confermare le affinità filogenetiche tra questa specie e gli attuali primati, ponendola alla base della loro linea evolutiva, ha anche riservato un’importante sorpresa riguardante l’ambiente in cui viveva. Le ossa rinvenute indicano infatti la presenza di una caviglia piuttosto mobile, come quelle tipiche delle attuali specie arboricole, smentendo la precedente ipotesi che questo organismo vivesse prevalentemente a terra.
Combinando queste due informazioni, gli autori concludono che Purgatorius rappresenta quindi la più antica testimonianza di adattamento alla vita sugli alberi tra gli euarconti, il gruppo tassonomico che comprende, oltre ai plesiadapiformi, anche i dermotteri o lemuri volanti, gli scandenti o tupaie, e tutti primati. La scoperta è importante in quanto mostra la rilevanza che la colonizzazione dell’ambiente arboreo ha giocato nelle prime fasi di evoluzione dei primati, contribuendo fortemente al loro attuale successo ecologico.
Riferimenti:
Stephen Gregory Benson Chester, Jonathan I. Bloch, Doug M. Boyer, William A. Clemens. Oldest known euarchontan tarsals and affinities of Paleocene Purgatorius to Primates. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2015
Credit: Patrick Lynch/Yale University
I resti di Purgatorius sono noti da tempo, in quanto la specie è stata descritta poco oltre la metà del secolo scorso: tuttavia, finora tutta la nostra conoscenza su questa specie si basava su resti di denti e mandibole, dalle cui analisi si era concluso che si trattava di un organismo onnivoro, che si nutriva prevalentemente di frutti e insetti. La nuova scoperta riporta invece del primo ritrovamento di parti degli arti (alcune ossa tarsali); la loro descrizione, oltre a confermare le affinità filogenetiche tra questa specie e gli attuali primati, ponendola alla base della loro linea evolutiva, ha anche riservato un’importante sorpresa riguardante l’ambiente in cui viveva. Le ossa rinvenute indicano infatti la presenza di una caviglia piuttosto mobile, come quelle tipiche delle attuali specie arboricole, smentendo la precedente ipotesi che questo organismo vivesse prevalentemente a terra.
Combinando queste due informazioni, gli autori concludono che Purgatorius rappresenta quindi la più antica testimonianza di adattamento alla vita sugli alberi tra gli euarconti, il gruppo tassonomico che comprende, oltre ai plesiadapiformi, anche i dermotteri o lemuri volanti, gli scandenti o tupaie, e tutti primati. La scoperta è importante in quanto mostra la rilevanza che la colonizzazione dell’ambiente arboreo ha giocato nelle prime fasi di evoluzione dei primati, contribuendo fortemente al loro attuale successo ecologico.
Riferimenti:
Stephen Gregory Benson Chester, Jonathan I. Bloch, Doug M. Boyer, William A. Clemens. Oldest known euarchontan tarsals and affinities of Paleocene Purgatorius to Primates. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2015
Credit: Patrick Lynch/Yale University
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.