Identificato un nuovo tipo di pianta carnivora, non succedeva da 20 anni
Triantha occidentalis è un falso asfodelo descritto nel 1879, ma solo ora un gruppo di ricercatori ha svelato che si tratta di una pianta carnivora
Per un insetto, lo stelo che porta i graziosi fiori bianchi di Triantha occidentalis sembra il luogo perfetto per posarsi, fino a quando non rimane intrappolato nei sui peli appiccicosi. Il cadavere del povero invertebrato è destinato a fornire nutrienti, soprattutto azoto e fosforo, alla pianta. T. occidentalis – una specie di falso asfodelo – è la prima “nuova” pianta carnivora a essere identificata dai botanici in 20 anni. Non semplicemente una nuova specie all’interno di un gruppo noto, ma una nuova tipologia (lineage) che fino ad ora non era stata riconosciuta come carnivora, sebbene descritta molto tempo fa. Questa è la sorprendente scoperta dei ricercatori dell’Università della Columbia Britannica e dell’Università del Wisconsin-Madison, che è stata appena pubblicata sulla rivista PNAS.
Riferimenti: Lin, Qianshi, et al. “A new carnivorous plant lineage (Triantha) with a unique sticky-inflorescence trap.” Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 118, no. 33, 17 Aug. 2021, p. e2022724118, doi:10.1073/pnas.2022724118.
Immagine in apertura: Danilo Lima via UBC News
Fonte: comunicato stampa UBC
“Le piante carnivore hanno affascinato le persone fin dall’era vittoriana, perché capovolgono l’ordine usuale delle cose: questa è una pianta che mangia animali”, ha detto il co-autore Dott. Sean Graham, professore nel dipartimento di botanica dell’UBC. “Siamo entusiasti di averne identificata una che cresce proprio a casa nostra, sulla costa occidentale”.
La pianta cresce in aree paludose ma luminose, povere di nutrienti, sulla costa occidentale del Nord America, dalla California all’Alaska. I ricercatori hanno studiato gli esemplari che crescono sulla Cypress Mountain a North Vancouver, nella Columbia Britannica.
“La particolarità di questa pianta carnivora è che intrappola gli insetti vicino ai suoi fiori, che sono impollinati dagli insetti”, spiega il primo autore, il dottor Qianshi Lin, uno studente di dottorato alla UBC al momento dello studio.” All’apparenza sembra un conflitto tra carnivorìa e impollinazione, perché non vuoi uccidere gli insetti che ti aiutano a riprodurti.”La ricerca ha preso il via da precedenti lavori condotti dal laboratorio di Graham, che avevano notato nella pianta la mancanza di un particolare gene, che spesso non si trovava anche in altre piante carnivore. Per capire se la pianta fosse effettivamente carnivora, il Dottor Lin ha attaccato al suo stelo fiorale dei moscerini della frutta marcati con un isotopo dell’azoto, 15N. In questo modo è stato possibile tracciarne l’assorbimento da parte della pianta. Lin ha quindi confrontato i risultati con quelli di esperimenti simili su altre specie che crescono nella stessa area, tra cui una pianta sicuramente carnivora (una drosera) e diverse piante non carnivore come controlli. L’analisi degli isotopi ha mostrato un assorbimento significativo di azoto da parte di Triantha. Più della metà dell’azoto necessario alla sua sopravvivenza è estratto dagli insetti che cattura, una misura paragonabile alle drosera nello stesso habitat e ad altre piante carnivore. I peli appiccicosi sullo stelo dei fiori di T.occidentalis producono inoltre fosfatasi, un enzima digestivo usato da molte piante carnivore per ottenere fosforo dalla preda. La pianta cresce vicino ai principali centri urbani del Canada occidentale e della costa del Pacifico negli Stati Uniti, è quindi probabile che altre piante carnivore – e molte altre sorprese ecologiche – attendano ancora essere scoperte, anche in ecosistemi ben studiati. Un avvertimento per gli appassionati di carnivore: i ricercatori specificano che la pianta non cresce bene al di fuori del suo ambiente naturale, per quanto non troppo distante dalle città, e consigliano quindi di ammirare le sue stranezze da lontano.
“Crediamo che Triantha sia in grado di bilanciare la carnivorìa con l’impollinazione, perché i suoi peli ghiandolari non sono molto appiccicosi e possono intrappolare solo moscerini e altri piccoli insetti, mentre le api e le farfalle che fungono da impollinatori, molto più grandi e forti, non sono catturate”, ha detto il co-autore Dott. Tom Givnish, professore nel dipartimento di botanica dell’Università del Wisconsin-Madison.
Riferimenti: Lin, Qianshi, et al. “A new carnivorous plant lineage (Triantha) with a unique sticky-inflorescence trap.” Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 118, no. 33, 17 Aug. 2021, p. e2022724118, doi:10.1073/pnas.2022724118.
Immagine in apertura: Danilo Lima via UBC News
Fonte: comunicato stampa UBC