Il lockdown delle api
Quando l’alveare è attaccato dagli acari le api cambiano il loro comportamento mettendo le nursery in una specie lockdown. Una ricerca italiana di cui ha scritto Sylvie Coyaud su Ocasapiens
All’università di Sassari, Michelina Pusceddu et al. hanno verificato una variante della teoria dell’immunità sociale chiamata “immunità indotta dall’organizzazione” del lavoro, e cinque delle sue previsioni. Per mesi hanno osservato come le api si comportavano in 6 colonie con varroa e in 6 senza grazie a un trattamento settimanale con acido ossalico. Dove il maledetto era assente, le api ballavano la “waggle dance” – che indica dove cercare cibo – sia al centro del favo che ai lati e appena fuori dall’alveare, e all’interno si pulivano reciprocamente di sporcizie e parassiti (allogrooming) ovunque Unica previsione confermata. Aumentavano anche il reciproco toccarsi le antenne (ital: antennation?) e la condivisione di cibo liquido (trofallassi):
La mancanza di distanziamento sociale, con addirittura una maggior connettività degli individui infestati contraddice le previsioni dell’immunità organizzazionale, mentre un aumento delle cure reciproche potrebbe essere una spiegazione ragionevole dal punto di vista dell’immunità sociale, poiché questo comportamento può contribuire a ridurre la carica parassitaria.
Attorno alla nursery infestata c’era un cordone sanitario. Dentro, le larve e gli individui fragili erano curati di più perché le nutrici ci rimanevano invece di diventare bottinatrici. Fuori, gli individui robusti erano meno puliti e magari si beccavano pure un’infezione. Mancavano nuove bottinatrici, le scorte ne risentivano. Senza gli apicoltori a portare sciroppo per l’inverno le colonie avrebbero patito la fame, ma sarebbero sopravvissute. Com. stampa dell’UCL, Graphic Detail: Disease control dell’Economist Nota La varroa rende le api più suscettibili al virus delle ali deformi (Dwv) ed è sospettato di aver contribuito alla sindrome dello spopolamento degli alveari tra il 2006 e il 2008. Stando a una ricerca uscita in aprile su Scientific Reports, le nutrici sarebbero cannibali. Mangerebbero le larve infestate dalla varroa e infette dal Dwv, e infette a loro volta se n’andrebbero in giro a spargere il virus. Forse, in condizioni sperimentali irrealistiche…